Romelu Lukaku punta d’oro, l’Inter ha un attaccante da 200 milioni di euro
Sessantacinque milioni di euro (più 10 di bonus) e l’attacco dell’Inter sulle sue, robustissime, spalle. Con un obiettivo su tutti: rendere nuovamente competitiva la Beneamata in zona gol e cancellare, con un’ondata di reti, l’ex capitano, reietto, abiurato Icardi. Che, con i nerazzurri, ha messo a segno qualcosa come 124 segnature totali in sei stagioni scarse. Ma il pedigree, la storia personale, i record e le sue caratteristiche fanno stare tranquilli tutti, Conte che lo ha fortemente voluto con sé, e i tifosi che, fiduciosi, attendono di ammirare la potenza muscolare e lo strapotere fisico del gigante di Anversa. Che si presenta come miglior realizzatore della storia della nazionale belga a quota 48 marcature (in 81 presenze), come punta da 153 realizzazioni in carriera ma anche come attaccante centrale che, nel suo percorso, ha generato più soldi nel corso dei suoi cinque trasferimenti. Meglio di Ibrahimovic, di Higuain o Morata.
Lukaku su tutti, oltre 200 milioni di euro spesi per il Drogba di Anversa
Di Lukaku si sente parlare già da una decina d'anni. Prima, da indomabile attaccante delle giovanili del Lierse, con cui segna 116 gol in 70 partite, poi, da panzer della cantera dell'Anderlecht che, proprio per non farselo sfuggire, gli fa firmare un contratto da 2.5 milioni di euro a stagione fino al 2012. Una mossa di certo non disperata ma oculata al punto giusto. Per accontentare il ragazzo e per garantire ai bianco-malva un bel gruzzolo in caso di probabilissima cessione. Che arriva subito, nell'agosto del 2011, col Chelsea, dietro pagamento di 15 milioni di euro, bravi ad assicurarsi il nuovo Drogba che può infiammare lo ‘Stamford Bridge'.
Tre anni dopo, al termine dei due prestiti a West Bromwich Albion e Everton (trasferimento a titolo temporaneo costato 3.5 milioni), i Toffees lo riscattano per 35 milioni di euro facendo di Romelu il proprio grimaldello per scaricare le difese avversarie. Sessantotto gol dopo, è il Manchester United che si fa vivo prendendo il belga nell'estate 2017 per 85 milioni di euro a cui vanno sommati, gli attuali 65 più 10 di bonus proposti dall'Inter per una cifra, globale, di 203.9 milioni di euro in cinque trasferimenti.
La cifra più alta, ovviamente con l’assistenza e lo zampino dell’agente Raiola, fra gli attaccanti centrali ancora in attività. Insomma, l’Inter può stare tranquilla Lukaku è garanzia di gol e chissà, con i suoi 26 anni, anche di proficue future rivendite.
Morata secondo, Ibrahimovic sul podio
Dietro Lukaku e pure con un bel distacco, troviamo l’ex bambino prodigio del Real Madrid Alvaro Morata che, dopo esser passato per Juventus e Chelsea, si è accasato ai cugini rivali dell’Atletico Madrid. Con i Colchoneros, e il proprio tecnico Simeone, convinti al 100% della bontà del ragazzo tanto da pagarlo, fra prestito oneroso dello scorso gennaio a trasferimento a titolo definitivo con riscatto previsto il prossimo luglio, qualcosa come 63 milioni di euro.
Che, sommati ai 115 generati dai suoi passaggi a Torino e poi a Madrid mediante recompra, fanno dello spagnolo il secondo talento, il secondo puntero con il maggior giro di danaro provocato dai suoi trasferimenti. E poi c’è Ibrahimovic, sempre scuderia Raiola, in grado di far spendere tanto per sé anche in un momento storico, nel prime della sua carriera, non troppo positivo per il calcio. I suoi addii più pesanti, e onerosi, sono arrivati, infatti, in periodi di vacche relativamente magre e di cifre sul mercato di sicuro molto più basse di quelle che si sentono oggi.
Lo dimostra il fatto che, solo il Barcellona, nel lontano 2009, mise in piedi un’offerta congrua al talento dello svedese versando all’Inter, poi del Triplete, qualcosa come 69 milioni di euro. Eppure, con sette cambi di casacca pagati dai suoi futuri club, Zlatan ha messo in giro tanta moneta, d’oro come il significato del suo nome di battesimo, per un totale di 169.1 milioni di euro.
A chiudere: Higuain e Suarez
Infine, in questa elitaria top five, ci sono pure Higuain e Suarez che però a differenza di Ibra sono riusciti a mettere insieme grandi volumi d’affari per le rispettive cessioni per merito, fondamentalmente, di due addii su tutti. L’argentino, lasciando il Real e poi il Napoli per 129 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 30 fra Real, Milan e Chelsea e l’uruguaiano grazie al passaggio milionario prima ai Reds e poi al Barcellona con i circa 108.2 milioni investiti da inglesi e catalani come porzione più abbondante dei 116.5 milioni di euro complessivamente prodotti.