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Roma, il no di Conte cambia i piani: Giampolo o Gasperini sul taccuino

A caccia di un allenatore per la prossima stagione, il club giallorosso ha preso atto della decisione dell’ex commissario tecnico azzurro e virato su altri profili. Oltre all’allenatore dell’Atalanta, alla dirigenza romanista piacciono anche Giampaolo e Sarri. Il tutto senza dimenticare l’ipotesi di una conferma di Ranieri.
A cura di Alberto Pucci
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Le recenti dichiarazioni di Antonio Conte, che ha escluso un suo sbarco nella Capitale, hanno scatenato la reazione del popolo giallorosso e costretto la dirigenza della Roma a cercare un'alternativa. Il club di James Pallotta, impegnato nella difficile corsa al quarto posto, è infatti a caccia di un tecnico che possa portare a Trigoria non solo un progetto vincente ma anche quell'entusiasmo che si è perso già da diverse settimane.

Dopo il "no, grazie" dell'ex commissario tecnico azzurro, secondo le ultime indiscrezioni in pole position ci sarebbe ora Gian Piero Gasperini: artefice del miracolo Atalanta e vicino a portare la società bergamasca in Champions League. Il sessantunenne mister di Grugliasco è dunque la prima scelta. L'ex Genoa piace molto alla dirigenza romanista per il modo con cui fa giocare le sue squadre e per il suo lavoro con i giovani, che riesce a far rendere al meglio e a valorizzare.

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Le alternative a Gasp e l'ipotesi di una conferma di Ranieri

Al di là dei possibili colpi di mercato, il lavoro della Roma nelle prossime ore si concentrerà quindi sul nuovo allenatore. Oltre a Gasperini, nella lista giallorossa dei papabili figurano anche Marco Giampaolo (che ha già dichiarato che potrebbe lasciare Genova) e quel Maurizio Sarri sogno di Franco Baldini, che lo avrebbe già contattato qualche giorno fa. Il tutto senza dimenticare la permanenza sulla panchina di Claudio Ranieri: ipotesi improbabile, ma per nulla impossibile.

Se la squadra riuscirà a centrare il quarto posto, Ranieri potrebbe anche essere confermato e rimanere a Roma nonostante le offerte ricevute nelle scorse ore. "Mi sento l'allenatore della Roma fino alla fine del campionato, dopodiché Dio vede e provvede – aveva dichiarato il mister prima della gara con il Cagliari –  Mi hanno chiamato in un momento di necessità e io da tifoso della Roma ho accettato a scatola chiusa".

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