Radja Nainggolan, perché l’Inter può cederlo (e dove può andare)
La multa e l'esclusione dalla partita con il Napoli come Bonucci relegato sullo sgabello. La punizione inflitta a Radja Nainggolan è un segnale chiaro di come il nuovo corso in nerazzurro con Giuseppe Marotta non ammetta ‘sgarri', teste matte, qualunque cosa possa minare la serenità dello spogliatoio, intaccarne la mentalità da grande squadra (che si vede anche da questi dettagli), l'equilibrio del gruppo. La vita spericolata non è il cliché che l'ex AD tollerava in bianconero e sarà lo stesso anche a Milano. Fu così anche per il difensore ‘figliol prodigo' che in campo alzò un po' troppo la voce con l'allenatore, Massimiliano Allegri, e venne lasciato a guardare la gara di Champions in tribuna, appoggiato su uno scranno.
A fine stagione decise di andar via e se ne pentì. Per l'ex romanista, invece, le cose potrebbero andare diversamente e non è da escludere addirittura – ipotesi paventata dalla Gazzetta dello Sport – che a gennaio, in caso di offerta convincente, venga ceduto. Dove può andare? All'estero, molto lontano. Abbastanza da varcare la Grande Muraglia e prendere in considerazione offerte dalla Cina che nell'estate scorsa vennero accantonate quando arrivò la chiamata di Luciano Spalletti. Lo stesso allenatore che oggi, complici gli infortuni e qualche ‘sciocchezza' di troppo, si trova all'angolo per aver fatto pressione e ottenuto l'investimento da quasi 40 milioni di euro (a cui vanno aggiunti i 4.5 milioni d'ingaggio netti) che riteneva fondamentale per la sua rosa. Sì, perché a conti fatti il ‘peso' di Nainggolan finora lo si è avvertito più fuori che dentro il campo. Incidente in auto, ‘paparazzata' in discoteca con Fabrizio Corona, la truffa degli assegni e la passione per il gioco d'azzardo, approccio non impeccabile al ‘lavoro'.
Rischia il ninja che o si dà una regolata oppure cominci pure a fare i bagagli. Rischia Spalletti, pure lui sotto esame dopo l'eliminazione dalla Champions e l'ennesimo risultato beffa (il pareggio a tempo scaduto contro il Chievo Verona). Gli restano ancora la Coppa Italia e l'Europa per raddrizzare una stagione iniziata con altre prospettive e adesso sotto lo schiaffo e il ghigno beffardi dei nemici che mormorano di ‘zero tituli'. E si compiacciono.