Promossi e bocciati del 17° turno: Zenga scuote il Crotone, al Benevento resta l’orgoglio
Dopo appena due giornate in testa alla graduatoria di Serie A, l’Inter si ferma in casa con l’Udinese facendosi sorpassare, nella curva della 17esima giornata del campionato, contestualmente da Napoli e Juventus corsare a Torino e Bologna. Un Ko che rivoluziona l’attuale forma delle quattro in vetta e che si segnala come inatteso e autentico colpo di scena di questo turno. Un turno che ha visto ancora vittoriosa la Roma, in casa col Cagliari e col quinto 1-0 della sua stagione, ma anche i crolli di Sampdoria e Milan contro Sassuolo e Verona con la débâcle dei rossoneri come sconfitta più preoccupante e fragorosa di un ‘Diavolo’ in preda ad una crisi, malgrado l’addio di Montella, quasi senza fine.
In coda, invece, vincono tutte, o quasi, con i successi di Verona, Crotone, Sassuolo e Spal ed il sedicesimo crollo del Benevento sempre più ultimo in questo torneo. Una serie di risultati, nel ventre della classifica, che alzano la quota punti per la salvezza ed accendono la bagarre per non abbandonare il massimo campionato con diversi club in salute ed in forte ascesa. Qui, dunque, come di consueto i promossi, i rimandati ed i bocciati secondo Fanpage.it.
Promossi
Il Napoli torna in vetta, Hamsik raggiunge Diego
Il Napoli approfitta del Ko dell’Inter in casa con l’Udinese, strapazza il Torino e si porta nuovamente in testa alla classifica. Il tutto, con una partita perfetta o quasi, risolta, in appena 30’ di gioco. Una gara vissuta al massimo, specie in avvio di match, con Koulibaly, Zielinski e finalmente Hamsik (gol numero 115 della sua storia d’amore azzurra, agganciato Maradona negli scorer all-time del Napoli) a sigillare il punteggio che poi prende la sua definitiva forma con la rete del 3-1 di Belotti, in gol dopo 87 giorni di digiuno.
Una sfida, dunque, buona per la classifica, per il morale, dopo un periodo non troppo positivo, per Hamsik, ritornato indiscusso protagonista, per il gioco, ritrovato, e per una condizione fisica, dopo una settimana piena di allenamenti, nuovamente al top: il Napoli, in altre parole, è tornato, in vetta e non solo.
Migliore in campo: Marek Hamsik
Roma, il cuore oltre l’ostacolo: Fazio regala i 3 punti al 94’
La Roma batte, in extremis, il Cagliari e si porta a -4, in attesa del recupero da giocare a gennaio con la Samp, dalla capolista Napoli. Eppure, l’ostacolo sardo, almeno sulla carta non così ostico, si presenta quasi insormontabile con la compagine di Lopez brava a schermare al meglio la propria porta ed evitare, ai vari Schick e Dzeko (per la prima volta insieme dal primo minuto), grossi problemi a Cragno. Problemi quasi mai arrivati dalle parte dell’ex Benevento nel primo tempo con un canovaccio che però cambia subito nella ripresa. Al 49’, infatti, l’estremo difensore del Cagliari atterra Dzeko che, dapprima viene ammonito, e poi scagionato, con un rigore in più a favore, dal Var. Sul dischetto si presenta l’infallibile (o quasi) Perotti che si fa ipnotizzare da Cragno: nulla di fatto.
Lo scampato pericolo incoraggia gli ospiti che, al 78’, con Farias, vanno vicini al bersaglio grosso con una pericolosa conclusione dell’ex Nocerina entrato al posto dello spento Joao Pedro. Allo scadere però, la voglia giallorossa di portare a casa i 3 punti, viene premiata con Fazio che raccoglie una corta respinta di pugno di Cragno su punizione di Kolarov e mette in rete il gol dell’1-0.
Una marcatura determinante, ancorché certificata dal Var, che ricompensa il 4-2-4 romano con Schick, Dzeko, El Shaarawy e Perotti contemporaneamente in campo nel finale e consegna la quinta vittoria stagionale per 1-0 ai giallorossi.
Migliore in campo: Federico Fazio
Juventus corsara a Bologna, la ‘Vecchia Singora’ vola a -1
Come solo le grandi del calcio sanno fare, la Juventus, nei momenti decisivi si fa viva. E sì perché col Ko dell’Inter, la ‘Vecchia Signora’ sente l’odore del sangue e della ghiotta chance di mettersi alle spalle i meneghini non sprecando l’occasione della 17esima giornata, pur sul difficile campo del Bologna. Pjanic e Mandzukic nei primi 45’ di gioco chiudono la pratica felsinea e allontanano polemiche extra calcistiche su Dybala, Allegri, la gestione delle forze a disposizione e su di un campionato, stranamente, non dominato dalla prima giornata.
Una prova di forza importante, di maturità, su un rettangolo verde che ha bloccato anche l’ex capolista Inter, per una squadra che, giorno dopo giorno, sta trovando la giusta dimensione, tattica e non solo, e forgiando l’identikit di un club in grado, non solo in campionato, ma anche in Champions di poter essere in lotta, come da motto per i tifosi bianconeri, fino alla fine. Una lotta che, per la Serie A, si fa vieppiù interessante con il Napoli, ora, solo ad 1 punto di distanza ed il big match con la Roma, di settimana prossima, come esame importante per i campioni d’Italia.
Migliore in campo: Miralem Pjanic
Zenga torna al successo dopo 2 anni ed il suo Crotone ferma l’emorragia: arrivano 3 punti dopo 4 Ko di fila
Dopo due anni ed un paio di mesi mister Zenga, dopo le esperienze con Al-Shaab e Wolverhampton, torna al successo in Serie A non perdendo, dunque, il treno salvezza nonostante i contemporanei successi di Sassuolo e Verona. Tre punti importanti fra le mura amiche dello Scida ed alla seconda partita da allenatore di un Crotone che, dal passaggio da Nicola all’ex ‘uomo ragno’ dell’Inter, non ha smarrito la sua identità, la sua caratteristica principale: quella della grinta, della determinazione e della voglia.
Elementi che hanno sorpreso il buon Chievo di Maran, reduce dallo 0-0 casalingo contro la Roma, e che pure, all’80’ ed al 91’ aveva sfiorato il pareggio. Dapprima, vedendosi annullare giustamente dal Var un gol del promesso sposo del Napoli Inglese, e poi con un tiro, di poco a lato, di Pucciarelli da posizione privilegiata che grazia i calabresi regalando il successo ai pitagorici. Un successo di pura voglia dettato dalla quarta firma in campionato del croato Budimir, dalle geometrie del baby-regista Mandragora, dall’imprendibile Stoian e da un Ajeti in versione muro invalicabile.
Migliore in campo: Arlind Ajeti
Rimandati
Fiorentina mezzo passo falso: col Genoa è solo 0-0
Fiorentina e Genoa avevano già pareggiato in 6 degli ultimi 8 confronti in Serie A col Grifone in grado di conquistare 12 dei 14 punti attuali, in trasferta. Come per dire, già prima del match, che il copione era quasi scritto con un prevedibile pari a coronare il pomeriggio toscano. E, infatti, al di là delle statistiche, premonitrici in questo caso, la partita non ha vissuto molti sussulti con la noia a farla da padrone per tanto, troppo tempo, specie nella prima frazione di gioco. Una prima frazione appannaggio più degli ospiti che dei padroni di casa con un Taarabt super ispirato ed una ripresa, invece, di marca viola con Chiesa a cantare, portare la croce e mettere gli attaccanti, Simeone in particolare, nelle migliori condizioni per segnare.
Eppure, il gol, malgrado gli ingressi di Babacar, Eysseric o Lapadula, non arriva con la contesa che termina, dopo 22 gare casalinghe nelle quali la Fiorentina aveva segnato almeno una rete, 0-0. Un pari buono più per Ballardini e compagni con i rossoblù che dal maggio del 2013 non tenevano la porta inviolata per tre trasferte consecutive, che per la banda Pioli incapace di approfittare degli stop di Torino, Milan e Sampdoria in chiave Europa League.
Migliore in campo: Adel Taarabt
Lazio in rimonta, ma quanti errori in fase difensiva
La Lazio priva di Immobile squalificato riesce a salvare il risultato allo scadere al termine di una bellissima sfida con la giovane e sfrontata Atalanta di Gasperini. 3-3 il computo finale dei gol con i biancocelesti però che rimandano l’appuntamento con la vittoria e trovano sulla loro strada diverse buone notizie e tanti errori, individuali, da registrare. Salvando, infatti, le prestazioni straordinarie di Milinkovic-Savic, autore di una doppietta, di Luis Alberto e del rientrante Felipe Anderson, infatti, gli uomini di Inzaghi hanno commesso delle distrazioni davvero letali in grado di auto-sabotare quanto di buono fatto sul difficile campo bergamasco. Le ingenuità di Marusic prima e di Bastos poi, consentono gol pesanti ai padroni di casa spianando la strada agli irresistibili Gomez e Ilicic che, solo per la tenacia dell’attacco laziale, non riescono a raccogliere il successo, ancorché, ai punti, immeritato.
Un match interlocutorio quindi, con un Inzaghi infuriato nel finale, espulsione per lui per proteste, che dovrà analizzare attentamente quali errori evitare per non rischiare di vanificare un avvio di stagione davvero molto ma molto promettente.
Migliore in campo: Sergej Milinkovic-Savic
Bocciati
Milan, ancora una volta Verona è ‘fatale’
Nel 1973 e nel 1990, il Milan, a Verona, perse due scudetti, ieri, la faccia. E sì perché i tifosi rossoneri hanno assistito all’ennesima delusione stagionale col ‘Diavolo’ annichilito dalla voglia del Verona di conquistare i 3 punti e vendicare la sconfitta, proprio col Milan in settimana, di Coppa Italia. Una partita sempre in salita, sempre alla rincorsa di un Hellas pugnace, aggressivo, corto, tignoso ed attento a chiudere ogni varco, attendere le avanzate avversarie e colpire con veloci transizioni offensive. Un piano partita perfetto che regala abbondanti dividendi a Pecchia e compagni e condanna il Milan alla sconfitta, Europa League compresa, numero 8. Una sconfitta inattesa ma che apre diversi interrogativi con la cura Gattuso che sembra non sortire gli effetti sperati ed una squadra senza gioco, cuore e motivazioni con, per finire, il rosso nel finale per fallaccio di Suso su Verde e la squalifica di Romagnoli in attesa del prossimo arduo impegno contro l’Atalanta. Insomma, è notte fonda a Milano.
Migliore in campo: Romulo
L’Inter stecca con l’Udinese addio imbattibilità
Se il Milan piange, l’Inter di certo non ride con una 17esima giornata che condanna, senza appello, il calcio meneghino. Anche i nerazzurri, infatti, sono costretti a cedere il passo alla meno quotata avversaria, nell’occasione l’Udinese, con un pesante 3-1 casalingo che potrebbe far nascere pesanti contraccolpi psicologici per fiducia ed autostima.
Eppure, almeno nel primo tempo, l’Inter è quella solita, quella in grado di fraseggiare bene, condurre il gioco e mettere in estrema difficoltà la squadra di turno. Ciò che cambia, rispetto all’usuale rendimento 2017/18, è però la concretezza con i nerazzurri incapaci di capitalizzare il gioco prodotto.
E così, la banda Spalletti dopo il pari di Icardi che risponde all’iniziale svantaggio di Lasagna, si inceppa e nella ripresa, complice un Santon in versione horror, presta il fianco, spesso quello di competenza del numero #21 meneghino, ai friulani che non si lasciano pregare: De Paul su rigore, propiziato da Santon e poi Barak, chiudono la contesa. Un passo falso che giunge dopo il primo impegno settimanale, extra-campionato, dell’Inter e che apre nuovi scenari con Spalletti, nel post-partita, a chiedere garanzie, su quale sarà il mercato di riparazione nerazzurro.
Migliore in campo: Rodrigo De Paul
Sampdoria ancora un Ko, la ‘maledizione Juve’ continua…
La Samp, da qualche tempo, non sa più vincere con solo 1 punto nelle ultime 4 gare ed un rendimento in campo in netto calo. Una involuzione quasi incredibile ma che prende il nome di ‘maledizione Juventus’. Una sorta di strano sortilegio che ha colpito i blucerchiati dalla vittoria casalinga proprio contro i bianconeri e che ha segnato l’inizio della crisi doriana.
Da lì in poi, infatti, la Samp ha perso 3 gare, addirittura due nel fortino del ‘Ferraris’, che era stato pressoché inattaccabile nelle prime 6 della stagione, una a Bologna ed un solo pari, quello contro il Cagliari di otto giorni fa.
Una sconfitta però, quella di ieri, meritata con un Sassuolo nettamente superiore per palle gol create, oltre al rigore fallito (quinto penalty sprecato dai neroverdi) da Politano, e per gioco prodotto contro una Samp, forse, un po’ stanca ed un pizzico imborghesita dopo i tanti elogi di inizio anno.
Migliore in campo: Matteo Politano
Benevento, e sono 16, con la Spal ancora una sconfitta
Malgrado una formazione iniziale che vede finalmente insieme il tridente pensato in estate con Armenteros di punta e Ciciretti e D’Alessandro ai suoi lati, il Benevento di De Zerbi riesce, contro gli emiliani della Spal, nell’impresa di trovare, in uno scontro diretto, punti utili per la salvezza.
E nemmeno il gol, anzi, l’autogol del vantaggio di Cremonesi, infatti, sortisce effetti positivi con i sanniti capaci di farsi rimontare con doppietta di Floccari che, a questi livelli, non siglava due reti dal lontano marzo 2012 dall’arcigna Spal di Semplici.
Una sconfitta, l’ennesima, che getta nello sconforto un ambiente spettatore incredulo del peggior campionato finora condotto da una neopromossa, ma anche da qualsiasi altro club prima, con una Serie B ineluttabile prenotata ormai da tempo.
Migliore in campo: Sergio Floccari
I gol della domenica
In una giornata non ricchissima di gol da cineteca, su due campi, rispettivamente il ‘Dall’Ara’ e l’Atleti Azzurri d’Italia’, 4 calciatori si scatenano decidendo di far vedere a tutti, tifosi e sportivi, le loro incredibili doti. E così, in ordine di tempo, dapprima vi sottoponiamo il gol di Pjanic che, su punizione, fingendo di crossare al centro beffa Mirante con una traiettoria arcuata ancorché imprendibile; poi, quello di Matuidi, che sigilla il match siglando la sua prima rete in A con un mancino di contro balzo dal limite dell’area dei felsinei e, nel pirotecnico posticipo fra Atalanta e Lazio, quelli di Ilicic al volo su assist di Gomez e di Milinkovic-Savic in discesa solitaria con annesso mancino chirurgico che si spegne alle spalle di Berisha.