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Hamsik supera Diego, è lui il top scorer della storia del Napoli

Il capitano del Napoli conquista il record dei marcatori azzurri all-time: è ora a quota 116 gol, davanti all’ex Pibe de Oro. Arrivato dieci anni fa, Marekiaro s’è già ritagliato un posto d’eccezione nella storia del club partenopeo.
A cura di Salvatore Parente
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Sembrava dover diventare la nuova telenovela della Serie A: “Hamsik e il record irraggiungibile”. E invece, a distanza di oltre due mesi dall’ultimo gol e dalla realizzazione di sabato scorso, dalla rete numero 114 in azzurro contro il Cagliari, il capitano slovacco ha firmato contro la Samp la marcatura del record assoluto: la segnatura numero 116 che gli ha permesso di superare l’idolo di una città che vive di e per il calcio, Maradona (115). La scalata di Marekiaro è iniziata nella stagione 2007/2008: non ha mai segnato meno di 6 gol in ciascuna delle sue 11 stagioni in Serie A con gli azzurri, oltre alle 15 reti europee messe a segno tra Europa League e Champions.

Un gol fondamentale che potrebbe finalmente sbloccarlo psicologicamente con una rete di capitale importanza anche per il destino del Napoli, pronto a rilanciarsi ai vertici della classifica e vestire i panni della lepre. E così, di colpo, con una semplice giocata, nel giorno, forse, più importante della sua vita calcistica, con la fascia da capitano in dosso, in un ‘San Paolo' gremitissimo, Hamsik ha spazzato via gli ultimi residui di incubi, fantasmi e incertezze delle ultime settimane con una rete dal sapore del successo, del riscatto, della gloria e del sorpasso al ‘Pibe de Oro’.

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Ora però, al di là dei numeri, della consacrazione degli annali e della storia, comincia una nuova era, quella di Hamsik diventato nuova icona, bandiera e leggenda azzurra chiamata a riportare, in chiave futura, il tricolore all’ombra del Vesuvio. Dagli inizi nell’estate del 2007 all’investitura da capitano e leader maximo del Napoli, ecco la storia di un campione sempre a testa alta, anzi: a cresta alta.

Napoli, l’alba di un nuovo capitolo

Era l’estate del 2007 ed il Napoli con il suo Ds Marino ed il suo istrionico presidente De Laurentiis provava ad allestire una squadra importante capace di salvarsi e fondare le basi per un progetto pluriennale. Arrivarono Zalayeta, Contini, Blasi, Gargano, Lavezzi e proprio quel giovanotto slovacco che cambierà la storia della squadra partenopea. E pure, come buon auspicio, la salvezza con giornate d’anticipo. Il segno di una svolta, di un nuovo capitolo della storia del Napoli con un protagonista assoluto, paragrafo per paragrafo: Hamsik. Il primo gol ufficiale il 15 agosto 2007 contro il Cesena, il primo in Serie A il 16 settembre dello stesso anno con la Sampdoria e poi, l’ultimo, in ordine di tempo ma non di importanza, contro il Milan, oggi.

I numeri, la media è spaventosa: 1 gol ogni 4 partite

Una risalita spettacolare non del tutto attesa che lo ha condotto, sempre con garbo, eleganza e professionalità, nel pantheon azzurro, nel tempio sacro dei calciatori partenopei. Sono bastate poco più di 10 stagioni e 478 partite giocate per battere il record di segnature all-time in azzurro dell’idolo, Diego Armando Maradona ma pochi istanti e gesti per entrare nel cuore dei tifosi.

Dalla prima rete col Napoli alla cresta, simbolo iconoclasta per eccellenza; dalle dimostrazioni di attaccamento alla maglia col mancato addio per il Milan al gol della prima qualificazione agli ottavi di Champions conquistati contro il Villarreal; dalla rete della Coppa Italia vinta a Roma contro la Juventus fino alla Supercoppa Italia alzata, dopo i rigori, nel cielo di Doha e alla firma storica di oggi, i napoletani, specie quelli delle nuove generazioni, lo amano e lo eleggono simbolo di una città in costante, trepidante attesa di rivivere quello che fu col D10S.

Un risultato individuale eccezionale e che potrebbe, magari chissà già quest'anno, consegnare alla squadra qualche titolo importante, il riferimento è allo scudetto, cercando di eguagliare, o almeno di avvicinare, il ‘Pibe de Oro’ anche per trofei in bacheca. Intanto, Hamsik si accomoda di fianco al più grande di tutti i tempi, sul trono dei bomber azzurri, degli uomini da ricordare con una #17, proiettandoci verso il futuro, da ritirare e serbare, come una reliquia, nel ventre del San Paolo, il santuario consacrato per anni dalle magie dello slovacco.

la scheda completa del capitano Hamsik (Transfermarkt.it)
la scheda completa del capitano Hamsik (Transfermarkt.it)

L’utilizzo in campo, Marek globetrotter azzurro

Il capitano azzurro Hamsik nella sua ultradecennale esperienza in maglia azzurra ha avuto modo di conoscere ogni singolo tecnico che sia passato per Castelvolturno: da Reja a Donadoni, da Mazzarri a Sarri passando per il mago spagnolo Benitez, infatti, lo slovacco ha apprezzato pregi e difetti di tutti riuscendo ad interpretare più ruoli sul rettangolo di gioco. Il tutto, dimostrando la sua straordinaria duttilità tattica Da principio mezzala nei 5 centrocampisti nella prima edizione del Napoli in A 2007/08 e poi, “tenore” nel prolifico attacco con Lavezzi e Cavani.

Ancora, trequartista nel 4-2-3-1 dell’ex Benitez ma anche, all’occorrenza, regista/playmaker basso nei due di centrocampo. Infine, nuovamente nel suo abito preferito: quello di incursore da mezzala nel 4-3-3 sarriano, nel tiki-taka scugnizzo e nel sistema di gioco che lo sta, a 30 anni suonati, esaltando ancora una volta.

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I record in azzurro

Da raggiungere

Intanto, malgrado lo speciale traguardo raggiunto, con un contratto in scadenza nel 2020, Hamsik ha ancora tanto da dare con diversi record da aggiornare per poter diventare non solo l’uomo più prolifico della storia partenopea, ma anche il più presente con la casacca azzurra. Il classe ’87, infatti, è in corsa per diventare l’uomo con maggiori apparizioni in campo col Napoli con 478 presenze attuali contro le 505 di Antonio Juliano e le 511 di Giuseppe “Pal e fierr” Bruscolotti ma anche l’azzurro con più presenze in Serie A con l’obiettivo distante solo 12 partite. Inoltre, ora a quota 96, può strappare il record di miglior goleador in Serie A a girone unico con 6 gol ancora da siglare per raggiungere Vojak e a -10 dal bomber in campionato Attila Sallustro a quota 106.

https://www.youtube.com/watch?v=HphYplQDnRc

Raggiunti

Tuttavia, Marek, anche prima di oggi e della rete per riscrivere gli annali, ha già qualche record da poter sfoggiare nel suo palmares individuale. Oltre ai successi delle Coppe Italia 2011/12 e 2013/14 e della Supercoppa Italia dello stesso anno, lo slovacco è già il calciatore napoletano con più presenze in Uefa con 72 partite internazionali (15 le reti fra Europa e Champions League) nonché lo straniero con più presenze, e più reti in assoluto.

l'evoluzione del valore di mercato di Hamsik (Transfermarkt.it)
l'evoluzione del valore di mercato di Hamsik (Transfermarkt.it)

Valore di mercato, Hamsik vale 40 milioni di euro

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Infine, per dare una dimensione anche economica all’asso azzurro, ripercorriamo la sua carriera in termini di valore di mercato. In questo preciso aspetto, l’azzurro ha ritoccato punte di eccellenza lambite solo qualche anno fa col numero #17 che è ritornato a quota 40 milioni di euro (45 secondo il portale PlayRatings.net) come fra il settembre del 2013 e il gennaio del 2014. Eppure, a Napoli era giunto con un “market value” di 5 milioni che si è poi riaggiornato al rialzo anno per anno eccetto nella stagione 2015/16, quando nell’inverno di quell’anno, Hamsik scese fino a 30 milioni di euro per poi ritrovare la soglia dei 40 due anni più tardi.

il market valure del capitano secondo PlayRatings.net
il market valure del capitano secondo PlayRatings.net
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