Operazione al cuore, perché si chiama Ronaldo, niente tatuaggi: 5 cose da sapere su CR7
L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha entusiasmato l’intera Serie A. E non è tanto per il valore immenso del calciatore, la classe immensa del portoghese e di ciò che ha vinto nella sua carriera, quanto piuttosto al prestigio che un top player del genere porta al nostro campionato dopo anni assolutamente bui e privi di emozioni forti che solo i grandi campioni sono capaci di generare. E così, Cristiano Ronaldo, atteso praticamente da mezza Italia, ha attirato attorno a sé le attenzioni di tutto il sistema calcistico italiano soprattutto per la curiosità che desta la sua persona.
Dalla famiglia, alla dieta, passando per i gusti sfrenati per le automobili che acquista senza badare a spese, a quel marchio CR7 che ormai è diventato il fulcro dell’imprenditoria europea e che Cristiano Ronaldo ha messo a punto per mettere in piedi e tenere ben saldo il suo impero futuro. Me vediamo dunque quali sono le altre 5 curiosità che non sono note a tutti sul campione portoghese che sembra ormai prossimo al passaggio in bianconero.
L’origine del suo nome e soprattutto del cognome
Su CR7 se ne sono dette davvero tante ma forse non tutti sapevano che Cristiano Ronaldo ha rischiato addirittura di non nascere. Già, è proprio così. Pare infatti che quando sua madre Maria Dolores dos Santos Aveiro scoprì di essere incinta dell’attuale capitano del Portogallo abbia deciso inizialmente di abortire proprio in virtù delle precarie condizioni economiche della famiglia che già contava su altri 3 figli Hugo, Elma e Liliana Cátia.
Un medico però si imputò e decise che quella decisione di mamma Dolores fosse troppo affrettata, spingendo la donna a proseguire la gravidanza, con il bambino che è venuto poi alla luce nel 1985. Curiosità nella curiosità, il nome Cristiano è legato alla fede cristiana della mamma, mentre il cognome è addirittura un vero omaggio a Ronald Reagan, attore preferito del papà (poi scomparso a causa della dipendenza dall'alcol) e presidente degli Stati Uniti d’America. Che storia!
I tatuaggi? Cristiano li lascia fare agli altri
Quante volte ci capita di vedere gare di calcio in cui diversi calciatori, presi dall’entusiasmo dopo un gol si tolgono la maglietta sfoggiando una sorta di mosaico disegnato sulla propria pelle, i tatuaggi. Ecco, questa non è una pratica che appartiene a Cristiano Ronaldo, il che è molto raro per un calciatore dell’era moderna. CR7 infatti, è molto attento alla cura del suo corpo. Maniacale nell’attenzione agli allenamenti, non desidera minimamente modificare l’aspetto del suo fisico dal punto di vista estetico.
Sul suo copro infatti non ci sono tatuaggi, qualcuno ha anche pensato che fosse dovuto ad un motivo di salute. Essendo un donatore di sangue Ronaldo si è sempre rifiutato di sottoporsi alle cure dei tatuatori. Ma sta di fatto che anche in questo si è differenziato dagli altri, dando l’immagine di uno stile di vita esemplare che fa di Ronaldo uno degli esempi del calcio dal punto di vista comportamentale.
L’umiltà sempre al primo posto
Per qualcuno il suo modo di mostrare la sua ricchezza può dare fastidio. Certo, come si fa a non provare invidia per uno che guadagna così tanti soldi e che può permettersi praticamente qualunque cosa al mondo. Tanti soldi incassati quindi, ma anche tanti fondi riservati ad iniziative di beneficenza. Ronaldo infatti ha sempre dimostrato di avere una grande generosità. Oltre ad aiutare la sua famiglia, sua madre e i suoi fratelli, CR7 si è reso protagonista di tante donazioni. Un esempio fu quella di circa 80mila euro per un bambino di 10 anni alle prese con un delicato intervento al cervello.
Tante poi le donazioni per la lotta al cancro e per i centri che combattono l’alcolismo, tema molto caro a Cristiano dato che proprio a causa di questa dipendenza ha perso il padre prima per poi vedere cascare in questo vortice anche suo fratello Hugo. La storia recente parla anche di una donazione di 3 milioni di euro alle famiglie dei calciatori della Chapecoense deceduti nel tragico incidente aereo avvenuto in Colombia. Insomma, un campione anche nella vita.
Come ogni campione anche CR7 ha i suoi riti scaramantici
I saltelli di Higuain quando entra in campo, le tante toccatine al corpo di diversi altri campioni del nostro calcio o la posizione in fila quando si entra in campo prima di una gara, insomma, lo sappiamo, la scaramanzia fa parte del calcio e anche Cristiano Ronaldo ne è molto legato. Nella biografia del campione d’Europa pubblicata dal The Sun sono state rese note alcune particolarità relative allo stesso calciatore e alle sue piccole scaramanzie.
Prima di scendere in campo per esempio Ronaldo preferisce indossare sempre per primo il calzino destro, per poi fare il primo passo in campo con lo stesso piede. Quando si trova in pullman con la squadra siede sempre in fondo, mentre sull’aereo sempre in avanti. Nulla è dunque lasciato al caso, perfino la sua capigliatura, tanto cara al campione portoghese. I ben informati parlano addirittura di ritocchi ai propri capelli durante l’intervallo tra un tempo e un altro.
L’intervento al cuore da piccolo e quell’osso in più nella caviglia destra
Insomma, di Cristiano Ronaldo abbiamo sviscerato praticamente tutto, anche i segreti più intimi e non è un caso se proprio per questo aspetto, ad oggi, è il più apprezzato al mondo. Forse però in molto non sanno che il calcio e CR7 hanno rischiato di non incontrarsi mai. Nel 1998 infatti, nel corso di un controllo clinico, Ronaldo scoprì di avere una tachicardia congenita: un problema legato a delle disfunzioni nel battito cardiaco, che si sarebbe potuta rivelare fatale. Dovette così sottoporsi ad una delicata operazione chirurgica per permettergli di giocare ancora a calcio.
Ma sempre da punto di vista fisica, c’è anche da dire che il campione portoghese ha una particolare conformazione della caviglia destra, con un ossicino in più rispetto al 90% della popolazione mondiale. Una situazione che contraddistingue solo pochissime persone dunque e che finora a quanto pare ha rappresentato un vantaggio per il portoghese che non ha mai fatto riferimento in pubblico a questo particolare frammento osseo.