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Perché al Milan sta fallendo anche Gattuso

Tradito dai suoi giocatori, il tecnico calabrese è finito nel mirino di alcuni critici. Arrivato da poche settimane a Milanello, Gattuso non può però essere il principale responsabile di questa clamorosa disfatta.
A cura di Alberto Pucci
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Peggio di così non poteva andare. Il Diavolo manda all'aria le feste di Natale e amplifica una crisi che appare senza fine e per certi versi ancora inspiegabile. Non è servito infatti l'esonero di Montella, tanto meno il ritiro punitivo degli ultimi giorni. Il Milan ha perso ancora e lo ha fatto nuovamente nel peggiore dei modi. Senza idee, qualità e orgoglio, con pochissima grinta e fragile psicologicamente, la squadra di Gattuso è entrata in un tunnel dell'orrore dal quale non si vede minimamente l'uscita.

La responsabilità della squadra

Dopo Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi e Montella, sta fallendo anche Rino Gattuso. La colpa, però, non può questa volta essere dell'allenatore. Arrivato da poche settimane alla guida della prima squadra, e in un momento davvero molto difficile, l'ex allenatore della Primavera sta pagando le difficoltà di un gruppo di giocatori che sta rendendo molto al di sotto delle aspettative e del loro valore. Ad un anno esatto dal trionfo di Doha, dove Montella mise a tacere Allegri e Donnarumma regalò la Supercoppa Italiana al Diavolo, i nuovi arrivati non sono ancora riusciti a far rimpiangere i vari Kucka, Pasalic, Honda e Bacca.

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Un Diavolo da psicanalisi

Al di là del deficit fisico (la squadra sta praticamente rifacendo la preparazione con Mario Innaurato), a penalizzare Gattuso è soprattutto la fragilità psicologica della quasi totalità della rosa milanista e lo scollamento preoccupante tra vecchi e nuovi giocatori: "Non siamo una squadra, è un dato di fatto – ha ringhiato Gattuso – Nei momenti di difficoltà non riusciamo a reagire. La situazione è complicata, i tifosi giustamente contestano e noi non possiamo pensare di continuare la stagione in questo modo. I giocatori s'impegnano, ma fanno una fatica pazzesca".

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L'orgoglio di Gattuso

Arrivato a parlare ai microfoni di Premium, dopo un lungo summit con Fassone e Mirabelli, il tecnico non ha usato giri di parole: "E' evidente che siamo una squadra fragile. Ci mancano fame, malizia e cattiveria. Io oggi sono l’allenatore del Milan, ma sono l’ultimo dei problemi: oggi il problema non è solo la condizione, ma c’è anche la componente mentale. Le mie dimissioni? Se pensassi che il problema sono io le darei subito. Bisogna anche smetterla di fare paragoni con il passato. Altri tempi, altri giocatori, altra società. Pensiamo al presentee a come uscire tutti insieme dalle difficoltà".

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