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Milan che disastro, è un’altra figuraccia. E Cristante umilia Gigio

L’Atalanta espugna il ‘Meazza’ con un 2-0 e affossa il Milan in classifica, lontano anche dalla zona Europa League. Flop totale, Kessié e Rodriguez tra i peggiori. Gli ex Cristante e Petagna alimentano il rammarico per i rossoneri.
A cura di Salvatore Parente
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Ottava sconfitta in 18 gare stagionali. Questo lo score di un Milan che delude i propri tifosi non regalando, nemmeno per Natale, una gioia ai propri sostenitori. Una gioia che manca da due settimane, dalla sfida contro il Bologna, ma che non può arrivare per una squadra in netta difficoltà, incapace di rimontare in campionato (zero remuntade dopo lo svantaggio) e con un gioco che ancora latita.

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Dall’altra parte, invece, sponda Atalanta, un risultato importante, meritato che regala energie e carburante vitale per la corsa europea che, anche quest’anno, potrebbe concludersi al meglio con un piazzamento, ad oggi, continentale piuttosto meritato. Qui, top e flop della contesa.

I Top del ‘Meazza’

Petagna grimaldello, da punta apre spazi per tutti

Per Gasperini, Gomez a parte, Petagna è forse l’elemento più indispensabile, al netto delle polemiche sulla sua bravura sotto porta e di una media gol, almeno in passato, non proprio stellare. E sì perché in genere, così come mostrato stasera, il suo impatto, la sua fisicità, i suoi continui movimenti e la sua bravura sono imprescindibili per il gioco orobico con le sue azioni di vitale importanza per l’Atalanta.

la presenza nella manovra di Milan e Atalanta di Kalinic e Petagna (Squawka.com)
la presenza nella manovra di Milan e Atalanta di Kalinic e Petagna (Squawka.com)

Importanza manifestatasi anche contro Musacchio e Bonucci che, nel corso del match, hanno dovuto faticare non poco per tentare di arginare il dinamismo e l’atletismo dell’ex baby rossonero capace letteralmente di fare reparto da solo e aprire varchi utili a Gomez, Cristante e ai centrocampisti ospiti.

Cristante, la vendetta è un piatto che va servito freddo

In una Atalanta più conservativa rispetto alla versione di domenica sera contro la Lazio, Cristante, schierato trequartista, trova una prestazione importante contro il suo recente passato. Una prestazione dal sapore della vendetta, del riscatto nei confronti della squadra che lo ha prima allevato e poi ceduto, così, a cuor leggero preferendogli interpreti diversi ed i 5.2 milioni di euro dal Benfica.

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Una scelta, dopo qualche anno, totalmente errata col #4 dell’Atalanta bravo a ricordare questa leggerezza ai rossoneri, sia pure con un altro staff dirigenziale.

Corre, si batte, lotta accompagna in fase di non possesso e aiuta il centrocampo che, con lui come trait d’union, sembra garantire maggiore copertura alla difesa senza per questo perdere pericolosità offensiva. E così, il ragazzotto friulano cresciuto nella casa del ‘Diavolo’ e capace di siglare la sua prima rete in Serie A col Milan al ‘Meazza’ contro l’Atalanta, in una affascinante pagina di sport, mette in rete l’1-0 bergamasco in mischia su calcio piazzato di Gomez amplificando, con la sua sesta rete in campionato, la crisi di gioco milanista.

Un gol dal sapore della rivincita con una compagine, quella rossonera, che, invece di spendere 195 milioni di euro in estate, di calciatori buoni in rosa ne aveva già tanti, firmato Bryan Cristante.

i movimenti ed i passaggi di Bonaventura durante il match (Squawka.com)
i movimenti ed i passaggi di Bonaventura durante il match (Squawka.com)

Bonaventura ci mette cuore ma non basta

Fra i pochi calciatori che si sono salvati in questa ennesima deludente partita targata stagione 2017/18 troviamo Giacomo ‘Jack’ Bonaventura. Lui pure ex della contesa, infatti, da nuovo pretoriano di Gattuso col quale non ha saltato nemmeno un minuto di gioco, prima della sostituzione di stasera, ha messo l’anima in campo con una concentrazione ed una voglia emulata da molti in squadra ma tramutata da pochi in azioni concrete. Salta spesso l’uomo, il difficile cliente Hateboer, crea superiorità numerica e tenta di tramutare la malasorte in abbrivio positivo. Eppure, le sue giocate non riescono a fare breccia fra le maglie orobiche con un grande impegno ed una qualità media che si trasformano in rabbia e frustrazione.

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Ilicic, alla Altafini: entra e segna

Una delle carte che gioca l’Atalanta nel corso delle sue partite è l’inserimento, quando non parte dal primo minuto, dalla panchina di Ilicic al posto di Petagna. Una mossa astuta all’ennesima potenza con l’ex Milan in grado di fare un lavoro preliminare, di preparare il terreno allo sloveno. Il numero #29, infatti, stanca, spossa e crea problemi alle difese avversarie, Ilicic, fresco, ne approfitta. E questo canovaccio, con la partecipazione speciale del solito Gomez, tocco di nuca per favorire il contropiede bergamasco, di Spinazzola e del numero #72 che, su traversone mancino dell’esterno, batte di piatto destro l’incolpevole Donnarumma. Il tutto, siglando il definitivo colpo del Ko, il colpo che condanna il Milan all’ottava sconfitta in 18 gare in Serie A.

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I Flop di Milan-Atalanta

Kessié irriconoscibile proprio davanti al suo passato

La lista degli impresentabili, o meglio, di quelli che hanno ancora una volta deluso le aspettative non può non prevedere l’inserimento dell’ivoriano Kessié. Proprio davanti alla squadra che lo ha lanciato nel grande calcio e che gli ha permesso poi il grande salto in una big, sia pure in disarmo, il centrocampista rossonero, in una sorta di ciclica involuzione, si mostra irriconoscibile ai suoi ex compagni sbagliando quasi tutto. Al netto, almeno all’inizio, di un certo impegno, il #79 meneghino finisce nella spirale negativa che aleggia sulla squadra non riuscendo mai, o quasi, a trovare la giocata giusto, l’inserimento senza palla e quelle folate d’attacco che lo avevano reso celebre non meno di 1 anno fa.

Rodriguez soffre, male anche da terzino

Anche stasera il terzino mancino ex Wolfsburg Rodriguez è sembrato essere l’ombra di quel fluidifcante che, a 25 anni compiuti, ha raccolto già 48 presenze in nazionale. Non spinge con continuità, soffre le sortite offensive di Hateboer, non crossa quasi mai, se non dalla sua trequarti, e risulta in difficoltà malgrado la sistemazione di giornata prevedesse una linea difensiva a quattro quella, per intenderci, da sempre interpretata dal nativo di Zurigo. Insomma, una serata no, l’ennesima di una stagione vissuta sempre in apnea con, in questa occasione, poche attenuanti o alibi per una performance, come quella del resto della squadra, davvero precaria.

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Tabellino e voti

Milan (4-3-3) Donnarumma 5.5; Abate 5.5, Bonucci 6, Musacchio 5.5, Rodriguez 5; Kessié 5-, Montolivo 6- (Dal 83’ Biglia s.v.), Bonaventura 6+ (Dal 73’ Calhanoglu s.v.); Borini 6, Kalinic 6 (Dal 82’ André Silva s.v.), Cutrone 5.5. A disposizione: Donnarumma, Storari; Antonelli, Paletta, Gomez, Zapata, Calabria; Zanellato, Locatelli, Biglia; Calhanoglu, André Silva. Allenatore Gennaro Ivan Gattuso 5.5

Atalanta (3-4-2-1) Berisha 6; Toloi 6, Caldara 6.5, Masiello 6; Hateboer 6.5, De Roon 6, Freuler 6, Spinazzola 6; Cristante 7 (Dal 80’ Kurtic s.v.); Gomez 6.5, Petagna 6.5 (Dal 64’ Ilicic 7). A disposizione: Gollini, Rossi; Gosens, Bastoni, Mancini, Haas, Casatagne; Kurtic; Orsolini, Vido, Cornelius, Ilicic. Allenatore Gian Piero Gasperini 7

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