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Pep Guardiola allenatore della Juventus, ecco perché l’operazione è sostenibile

Gli effetti del decreto crescita rendono anche un tecnico come il catalano più avvicinabile per i bianconeri. Dalla prossima stagione, poi, la Juventus raddoppierà i ricavi dall’accordo con lo sponsor Adidas. Il bilancio resta però in rosso e il player trading, che ha generato plusvalenze per quasi 240 milioni tra il 2016 e il 2018, potrebbe rivelarsi ancora una volta cospicuo e decisivo.
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Guardiola alla Juve, si può fare. Economicamente parlando l'ingaggio finora irraggiungibile del catalano, che al Manchester City percepisce 20 milioni di euro netti l'anno, diventa più avvicinabile per le società italiane. È l'effetto del decreto crescita in base al quale chi si trasferisce in Italia dall'estero (se non è stato residente qui negli ultimi due anni) viene tassato solo sul 30% del compenso da lavoro. Per questo, un ingaggio netto come quello di Guardiola richiederebbe alla società bianconera un esborso di poco inferiore ai 23 milioni. Una cifra non così distante dai 14 milioni lordi, pari a 7,5 netti, versati ad Allegri.

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Ricavi commerciali

Il divario rispetto all'attuale costo dell'ingaggio di Allegri potrebbe essere bilanciato già dagli effetti del nuovo accordo di sponsorizzazione con Adidas che ha esteso la partnership dal 2019 al 2027 per un corrispettivo fisso complessivo minimo di 408 milioni di euro, ovvero 51 a stagione, senza contare i bonus che scattano al superamento di determinati volumi di vendita e al raggiungimento di particolari risultati sportivi. Di fatto la società raddoppia gli introiti garantiti dal precedente accordo, strappa condizioni più favorevoli ma ancora lontane dai contratti delle big d'Europa, dei 90 milioni riconosciuti per esempio al Manchester United o ai quasi 70 per il Bayern Monaco.

Sui ricavi commerciali si è fatto sentire anche l'effetto Cristiano Ronaldo. Nella relazione semestrale di bilancio, infatti, i bianconeri hanno messo a bilancio 26,51 milioni alla voce “ricavi da vendite di prodotti e licenze”, di cui 12,18 investiti per acquistare i prodotti Adidas da vendere negli Juventus Store e sulla piattaforma bianconera di e-commerce. Restano, dunque, 14,33 milioni di introiti legati al merchandising, 11,86 in più di quanto registrato nel primo semestre del 2017-18. è l'effetto Cristiano Ronaldo, che vorrebbe alla Juve Carlo Ancelotti o Jose Mourinho. L'arrivo eventuale di Guardiola, comunque, potrebbe allontanare le tentazioni di un ritorno a Madrid da Zinedine Zidane.

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Prospettive di bilancio

Per quest'anno, gli esperti sono d'accordo nel prevedere un bilancio in perdita per una cinquantina di milioni nonostante un incremento dei ricavi che dovrebbe raggiungere il 16% per un fatturato complessivo sui 585 milioni. Come riporta l’agenzia Radiocor, la presenza di Cristiano Ronaldo ha fatto lievitare i costi totali dei giocatori del 27%, da 233 milioni a 297 milioni. Tuttavia, il possibile incremento dei diritti televisivi e la tendenza alla crescita dei ricavi medi annui stimata intorno all'8% potrebbe consentire ai bianconeri nel giro di sei, sette anni di sfiorare gli 800 milioni di fatturato.

Quel che potrebbe orientare le scelte, anche per quanto riguarda il nuovo allenatore, è il costo del personale tesserato che, secondo la relazione semestrale, assorbe da solo il 63% dei costi operativi. Per il primo semestre della stagione, infatti, gli stipendi di calciatori e allenatori pesano per 143,1 milioni (un anno fa erano 104,9), mentre i costi per l'altro personale passano da 9,6 a 11,1 milioni.

I ricavi della Juventus relativi ai bilanci del 2017 e del 2018
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Considerato l'indebitamento finanziario metto passato in sei mesi, tra giugno e dicembre 2018, da 309,8 a 384,3 milioni di euro, in gran parte per l'effetto degli esborsi nel calciomercato, l'arrivo di Guardiola potrebbe comportare la necessità di operazioni di mercato in uscita per evitare un peggioramento dei conti.

La società, che ha già emesso un bond da 175 milioni per ristrutturare il debito, ha guadagnato il 22 maggio il 7% in Borsa, raggiungendo così il valore più alto delle azioni dall'eliminazione in Champions League contro l'Ajax. A scaldare il titolo è proprio la speculazione sul nome del successore di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera, con le indiscrezioni su un incontro tra il direttore generale Fabio Paratici e il tecnico catalano a Milano.

Il pareggio di bilancio

L'eventuale arrivo di Guardiola comporterebbe, presumibilmente, un cospicuo investimento sul mercato. La Juve, che ha chiuso il bilancio della scorsa stagione con un risultato netto negativo per 19,2 milioni dopo l'attivo di 42,5 milioni nel 2017, ha raggiunto una tale strutturazione dei costi per cui il solo successo in campionato non è più sufficiente per l'equilibrio economico. Anche per questo la società ha scelto di investire su CR7, con l'obiettivo di aumentare nel medio periodo i ricavi commerciali.

Football Money League: il dettaglio dei ricavi delle prime 20 squadre nel calcolo dell'agenzia Deloitte
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Esigenza di plusvalenze

Resta, comunque, per la sessione estiva di calciomercato, la concreta possibilità di una o due cessioni importanti per colmare un bilancio che si prevede in perdita per 50-60 milioni. Se davvero dovesse arrivare Guardiola, è ipotizzabile una rivalutazione nelle gerarchie interne di Cancelo e Alex Sandro. Non è esclusa, invece, la cessione di Pjanic che piace a Paris Saint Germain e Real Madrid. Arrivato dalla Roma nel 2016 per 32,7 milioni, il bosniaco pesa ancora per 13 milioni nel bilancio ma potrebbe valere almeno cinque volte tanto. Anche Mandzuki, che pure ha appena rinnovato, potrebbe partire: il suo peso in bilancio è stato completamente ammortato. I bianconeri sperano in buone prestazioni in Copa America di Douglas Costa, il cui valore di mercato si è ridotto negli ultimi mesi. E non abbassano il possibile prezzo di Paulo Dybala. A bilancio, come rivela Tuttosport, il giocatore pesa per 22 milioni, con una cessione a 100 ci sarebbe una plusvalenza di quasi 80.

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Inoltre, la Juve già prepara una plusvalenza per Orsolini che il Bologna riscatterà per 14 milioni. La società sembra intenzionata ad esercitare una clausola prevista e riacquistarlo per 20 con la possibilità di mantenerlo in prima squadra o cederlo al miglior offerente per una cifra ancora maggiore. La società dovrà anche gestire Higuain. Il Chelsea può riscattarlo per 36 milioni o rinnovare il prestito fino al 2020 per 18 ma difficilmente manterrà in rosa il Pipita. Difficile anche che resti in bianconero, col reparto attaccanti al completo e l'esigenza di non realizzare una minusvalenza.

La Juve, che ha realizzato quasi 240 milioni di plusvalenze tra 2016 e 2018, potrebbe continuare, dunque, ad affidarsi al player trading per sostenere le ambizioni di successo in Europa. E intanto tifosi e azionisti sperano di vedere il Pep sulla panchina bianconera.

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