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Panchina Milan, prende quota l’idea Mihajlovic allenatore

Il destino di Inzaghi è segnato, ad allenare il Milan nella prossima stagione sarà un altro tecnico: Conte è il preferito, ma ha un contratto fino al 2016 da ct; Sarri è la scommessa; la vera novità è rappresentata dal serbo che a giugno sarà libero dalla Samp.
A cura di Maurizio De Santis
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La certezza è che Inzaghi non sarà più allenatore del Milan a fine stagione. Salvo miracoli (improbabili) oppure ulteriori tonfi (insperati) prima della sosta, toccherà a lui guidare la squadra fino al termine del campionato. "Vado a testa alta", dice Pippo, convito di non avere il destino segnato. La realtà è che il trend di rendimento – quello del 2015 è da retrocessione – lo ha già condannato tanto da essere costantemente sulla graticola, sempre sul filo dell'esonero e con le voci (insistenti) sui possibili candidati alla panchina rossonera. Il nome più gettonato nei giorni scorsi è stato Maurizio Sarri, ex bancario che a Empoli ha costruito un piccolo miracolo allestendo un gruppo nel quale spiccano le geometrie di Valdifiori (pure lui è sul taccuino del ‘diavolo'), l'affidabilità di Rugani (centrale già della Juventus), il dinamismo di Mariano Rui. Una scommessa alla Sacchi, proprio come accadde prima che l'era degli olandesi trasformasse il Milan in una macchina di successi.

Antonio Conte rappresenta la scelta numero uno, averlo al timone di una rosa è come partire col segno ‘più' in classifica e un bonus di punti, ma il contratto con la Nazionale (scadenza nel 2016) fa sì che non sia libero prima dell'Europeo. Portare via Montella dalla Fiorentina (pure lui vincolato, addirittura fino al 2017) non sarà impresa tanto facile. Poi c'è l'ipotesi Spalletti, vagliata anche nelle settimane scorse, e che rappresenta una sorta di garanzia.

Il nome nuovo, come rilanciato da Sky Sport 24, è quello di Sinisa Mihajlovic e per diverse ragioni: anzitutto, per i risultati che sta ottenendo da allenatore della Sampdoria (la vittoria conquistata all'Olimpico ha dato nuova linfa in vista della parte finale della stagione) e poi perché tra tutti i tecnici vagliati finora è quello che, a livello contrattuale, è libero subito. Il suo accordo scade proprio al termine del campionato, libero da luglio. Basterà la dichiarazione d'amore di Ferrero a trattenerlo in blucerchiato?

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