Nigeria, la storia di Obi Mikel: gli rapiscono il padre, va in campo con l’Argentina
Come la trama di un film. Obi Mikel, 31enne centrocampista della Nigeria, è a bordo del pullman che lo sta conducendo a San Pietroburgo per la sfida contro l'Argentina. Parla coi compagni di squadra, un po' scherza e un po' rimugina sulla sfida che attende la sua nazionale. Squilla il cellulare, è la famiglia che lo contatta. Per dirgli cosa? Ascolta impietrito, gli si gela il sangue nelle vene, ha lo sguardo perso nel vuoto, balbetta qualcosa ed è sconvolto ma non può dire niente. Può solo tacere. Dall'altra parte del mondo gli arriva la notizia del papà che è stato rapito, della richiesta di riscatto e della minaccia di morte qualora riveli l'accaduto.
Obi Mikel ha un numero di telefono, gli aguzzini lo hanno lasciato ai suoi congiunti perché gli ‘suggeriscano' di farsi vivo. E di pagare. A raccontare la storia terribile è il tabloid inglese The Guardian e può farlo solo adesso che, per fortuna, il padre del calciatore è stato liberato dopo essere stato tenuto prigioniero e torturato per una settimana. Gli era già successo nell'agosto del 2011, ha rivissuto quegli attimi di terrore martedì scorso quando è stato sorpreso dagli assalitori lungo la superstrada Makurdi-Enugu da Jos, nel sud-est della Nigeria, mentre si recava a un funerale.
Sono andato in campo mentre mio padre era nelle mani dei banditi – ha ammesso Obi Mikel -. Ho dovuto reprimere le mie emozioni, i miei sentimenti dopo quella tremenda notizia che mi era arrivata 4 ore prima della gara con l'Argentina. Ero confuso perché non potevo dire nulla, nemmeno allo staff tecnico o alla Federazione. Temevo per la vita di mio padre, non sapevo cosa fare.
Dieci milioni di sterline (11 milioni di euro e rotti) è stata la somma richiesta dai rapitori per liberare il genitore di Obi Mikel. Lunedì sera la Polizia di Enogu lo ha liberato grazie a un blitz raccontato nel dettaglio da un portavoce della Polizia locale, Ebere Amaraizu. "C'è stato uno scontro a fuoco tra gli agenti di polizia e i rapitori che, vistisi sopraffatti, sono stati costretti ad abbandonare l'uomo e a fuggire".