Neymar: “Al Barça stavo bene, al Psg per ambizione e non per soldi”

Da oggi la "Ville Lumiere" ha una luce in più: quella di Neymar. Atterrato a Parigi nelle scorse ore, il brasiliano ha animato la conferenza stampa andata in scena al "Parco dei Principi". Volto disteso e completo d'ordinanza, l'ormai ex stella del Barcellona ha rilasciato le prime parole da giocatore del Paris Saint-Germain: "Sono molto felice di cominciare questa nuova sfida – ha esordito Neymar – e vi garantisco che non è stato affatto facile lasciare Barcellona. Stavo benissimo al Barcellona, ma il calcio è questo e ci tengo a dire che non sono venuto al Psg per soldi. Se c'è qualcuno che lo pensa, mi spiace. Non sanno niente della mia vita, non sono mai stato mosso dal denaro, non è mai stata la mia prima motivazione. Quello che cerco è la mia felicità e quella della mia famiglia. Seguo sempre il mio cuore e mi dispiace che ci sia gente che pensi in questo modo. Ringrazio il Psg che crede nel mio potenziale".
Al-Khelaifi manda i giornalisti a bere un caffè
Sull'argomento è intervenuto anche il presidente del club transalpino: "Non è venuto per i soldi, è qui per vincere – ha sottolineato Al-Khelaifi – Lui è il primo giocatore al mondo e ha già portato energia positiva per tutta la squadra". Il numero uno del Paris Saint-Germain ha poi risposto con fermezza anche alla domanda sul Fair Play Finanziario: "Vogliamo essere molto trasparenti, aderiamo alle regole della Fifa e della Uefa e non abbiamo problemi. Ho uno staff che lavora giorno e notte per aderire al FFP. Piuttosto che pensare al FFP andatevi a prendere un caffè che stiamo benissimo".
Neymar: Non sono un traditore
A Barcellona, ovviamente, non l'hanno presa bene. I tifosi blaugrana, inferociti per il suo addio, lo hanno paragonato a Figo che nell'estate del 2000 lasciò il club del "Camp Nou" per traslocare al Real Madrid: "Mi spiace che venga etichettato come traditore, ma tutti i giocatori hanno il diritto di scegliere se restare o andare da un'altra parte – ha continuato Neymar -. Molti criticano la Ligue 1, ma ho capito che è un campionato molto difficile. Dobbiamo tornare a vincere il titolo e diventare i migliori al mondo. Voglio inoltre ringraziare Pastore per avermi lasciato la maglia numero 10".