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Napoli, ultimissime: arriva Lozano. Acquisto più costoso della storia davanti al Pipita

Lozano, rapidissimo in campo, sta per superare tutti anche nel libro dei record azzurri diventando per 42/45 milioni di euro l’operazione più costosa della storia del Napoli. Meglio di Higuain, pagato 39 milioni di euro nel 2013 dal Real Madrid, e 9 milioni in più rispetto alla stella greca Manolas. E così, dal messicano allo spagnolo Fabian Ruiz, ecco la classifica dei talenti più costosi del mercato dei campani.
A cura di Salvatore Parente
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Ormai sembra tutto fatto, le parti in causa sono pienamente soddisfatte col Napoli – e il suo consueto tweet – a cui non resta che ufficializzare la complessa e lunghissima operazione Lozano. Che, arrivando in città per 45 milioni di euro, pagabili in quattro esercizi, diventa l’affare più costoso della società campana in grado, negli ultimi anni, di spendere tanto per migliorare la propria rosa e reinvestire gli utili provenienti dalle tante cessioni a referto. E così, dal messicano a Higuain passando per Manolas, ecco gli acquisti più onerosi della storia del club partenopeo.

Lozano in testa: 45 milioni di euro

Come dicevamo, la firma del messicano, attesa nelle prossime ore, riuscirà in poco tempo e prima ancora dei responsi del terreno di gioco, a fare entrare Lozano nella storia del Napoli. Già perché l’esterno destro ex Pachuca, con le sue caratteristiche, le sue doti tecniche, la sua giovane età ed i suoi incontestabili margini di miglioramento, è riuscito a far lievitare il costo del suo cartellino fino ai 45 milioni di euro attuali. Una cifra importante, in linea con la tendenza di questa sessione di mercato ma decisamente oversize per l’intera parabola del club campano che, appunto, col classe ‘95 realizza l’acquisto più costoso di sempre. Per accontentare Ancelotti ma soprattutto per regalarsi un’arma decisiva negli ultimi trenta metri avversari.

Higuain e Manolas sul podio: 75 milioni di euro in due

In seconda posizione, invece, troviamo Gonzalo Higuain. Prima leader tecnico, idolo incontrastato e bomber da record, poi ingrato talento emigrato dalle parti del nemico: nella Torino sponda bianconera. In sintesi, la storia, lato azzurro, del Pipita che, nell’estate del 2013, quella del post Cavani e della prima annata con Rafa Benitez in panchina, approda all’ombra del Vesuvio dal Real Madrid per qualcosa come 39 sonanti milioni di euro. Una cifra monstre, almeno all’epoca, ma che si rivelerà irrisoria a fronte dei 90 milioni e spiccioli investiti dalla Vecchia Signora per averlo tre estati dopo.

Ma se l’attacco fa vendere biglietti, è poi la difesa a garantire il successo. Motivo per cui nel corso di questa sessione, Giuntoli e De Laurentiis, fiutando l’affare Manolas, spendono con l’inserimento di Diawara nello scambio più conguaglio, 36 milioni di euro per il greco. Che, con la conferma di Koulibaly, negato alle big d’Europa, compone/comporrà una coppia stellare che potrebbe garantire succosi dividendi, non solo sul mercato, al nuovo Napoli di Ancelotti.

Milik fuori dal podio: 32 milioni per lui

Nel perfetto meccanismo del mercato, che potrebbe essere facilmente accomunato ad un effetto domino: una casella entra, un’altra esce. Come capitato per la staffetta CavaniHiguain, come successo nel caso di Milik erede designato del partente Pipita. Storie di scelte, di dolorosi addii e di ingenti spese col polacco, oggi al centro di mille voci di mercato alimentate da un rinnovo che fa discutere, quale quarto ingaggio più oneroso della storia a quota 32 milioni di euro per DeLa e soci.

Per Fabian Ruiz spesi 30 milioni, per Verdi 24.5

La scorsa estate, è stata anche quella delle scommesse o, se vogliamo, della ricostruzione, del restyling giovane in alcune posizioni chiave. E in questa ottica, vanno letti gli investimenti, dal risultato alterno e quasi opposto, Fabian Ruiz e Verdi. Che, in due, sono costati qualcosa come 54.5 milioni di euro così suddivisi: 30 per lo spagnolo, 24.5 per l’italiano. Ma se Fabian ha dimostrato di poter essere una stella di questa squadra, l’ex Bologna, a causa anche di numerosi infortuni che ne hanno frenato la crescita, ha un po’ steccato finendo, storia di questi giorni, nel novero dei sacrificabili sebbene presente a pieno titolo fra gli affari più preziosi della storia del club.

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