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Napoli, senti Higuain: “Non sono andato alla Juve per soldi”

L’argentino torna al San Paolo per la seconda volta in pochi giorni: domenica scorsa fu accolto da fischi e insulti, adesso guida i bianconeri che in virtù dell’andata (3-1 a Torino) hanno un piede in finale di Coppa Italia. “Qui ho raggiunto la serenità dentro e fuori dal campo. Era quello che cercavo”.
A cura di Maurizio De Santis
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A Napoli si gioca la semifinale di ritorno di Coppa Italia: la Juventus parte favorita per il 3-1 conquistato a Torino e caratterizzato da feroci polemiche per l'arbitraggio. Higuain tornerà al San Paolo per la seconda volta nel giro di pochi giorni ma lo tsunami di fischi e insulti che lo ha travolto domenica sera a partire dal riscaldamento non avrà lo stesso impatto. Il Pipita è rimasto un po' stupito per quell'accoglienza ("in fondo – ha confidato – ho dato tutto") ma la prossima sfida di Champions col Barcellona e uno scudetto quasi cucito sulla maglia sono il miglior balsamo per lenire l'amarezza. "Alla Juventus ho raggiunto la serenità dentro e fuori dal campo – ha ammesso nell'intervista a Panorama, inserto Icon -. Era quello che cercavo".

I tifosi partenopei non l'hanno perdonato, né lo faranno: lo considerano un ‘traditore' – non solo per essere passato alla rivale storica del club ma per il modo in cui ha scelto di abbandonare la città – e dalla smorfia hanno mutuato il numero 71 (‘l'uomo di niente', senza dignità e inaffidabile) per affibbiarlo all'argentino che fece il voltafaccia in una sera d'estate, svolgendo le visite mediche a Madrid, in gran segreto, senza spiegare a quel popolo che lo aveva osannato cosa stesse accadendo. E così, ‘un giorno all'improvviso' se l'è ritrovato contro. Avrebbe dovuto immaginarlo.

Sono felice di questa scelta perché ho raggiunto una certa serenità, a livello personale sento di aver fatto il passo giusto. I giornalisti parlano sempre di soldi, non li capisco. Gli ingaggi sono alti è vero ma credo che nessun calciatore pensi solo al denaro. Non conoscevo Torino, mi raccontavano che era bella e tranquilla e ora posso affermare che è vero.

Nella chiacchierata con il Pipita c'è spazio anche per gli affetti familiari, in particolare per il rapporto con la famiglia e sua madre, Nancy. "Mia madre ha molto sofferto quando sia mio fratello, sia io siamo partiti – ha aggiunto Higuain -. Quando sono andato a Madrid avevo 18 anni e mio fratello era in Turchia. A lei devo tutto, mi salvò dalla dalla meningite portandomi in ospedale, andando dal dottore convincendolo a curarmi senza perdere neanche un minuto".

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