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Higuain: “Non mi aspettavo tanti fischi e insulti. Al Napoli ho dato tanto”

Lo sfogo del Pipita alla vigilia del ritorno di Coppa Italia della Juventus al San Paolo. Domenica sera i tifosi partenopei lo hanno messo nel mirino, domani sera tornerà a Fuorigrotta da bomber che non segna da 5 giornate in campionato.
A cura di Maurizio De Santis
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Davvero Higuain credeva che tornando al San Paolo, con la maglia della Juventus, avrebbe ricevuto un'accoglienza un'accoglienza diversa dai fischi ricevuti durante il riscaldamento come in partita? Davvero il ‘Pipita' pensava che, dopo aver lasciato Napoli e il Napoli in gran segreto (svolgendo le visite mediche in tarda a serata a Madrid) senza confessare pubblicamente il desiderio di andare altrove, lo avrebbero perdonato senza colpa ferire? Davvero meditava che, dopo aver cantato ‘un giorno all'improvviso sotto la Curva', accompagnato il ‘chi non salta è juventino' dei tifosi, urlato in faccia all'arbitro (a Udine) la vergogna per decisioni sospette, a Fuorigrotta gli avrebbero riservato applausi?

Sì, Higuain (che nella tradizione dei ‘traditori' partenopei ha preso il posto di core ‘ngrato Altafini) s'aspettava che almeno un applauso, prima dell'inizio del match, gli venisse tributato. Lo ha bofonchiato domenica sera, nella pancia del San Paolo: "A questa squadra ho dato molto, non mi aspettavo così tanti fischi e insulti". Qualcuno ha anche aggiunto cartellini col numero 71, che nella smorfia napoletana indica l'uomo senza dignità, la persona infida. Che aria tirasse lo ha capito non appena ha messo piede sul rettangolo verde di Fuorigrotta per effettuare la consueta seduta di riscaldamento: quando s'è rivolto alla tribuna e ha lanciato un bacio rivolto a chissà chi ha solo alimentato avversione nei suoi confronti. Il ‘bacio di Giuda', è stata l'espressione che ha accomunato i cinquantamila del San Paolo.

Nella gara di campionato l'argentino non ha lasciato traccia di sé, annullato anche dal gioco del Napoli e di una Juventus schiacciata nella propria metà campo. Domani sera tornerà di nuovo in quello stadio che lo aveva osannato e adesso lo odia (in senso sportivo). Lo fa da bomber che non segna da ben 5 giornate in campionato e troverà un ambiente e un avversario che non gli faranno sconti. In palio c'è la qualificazione alla finale di Coppa Italia, la squadra di Sarri parte dal 3-1 incassato all'andata e condito da polemiche furibonde per l'arbitraggio: sarà una lotta all'ultimo assalto.

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