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Superiorità Napoli, cinismo tattico Juve: Allegri imbriglia Sarri

Bianconeri a segno dopo solo 6 minuti e al primo tiro. Allegri poi alza la diga nella propria trequarti con Mandzukic e Marchisio ripiegati in difesa. Sarri si affida al possesso e al fraseggio ma il Napoli riesce a esprimersi solo in occasione del gol. Nel finale, gli azzurri provano a vincere: cambio degli esterni in mediana, ma la Juve ripiega, soffre e regge.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Napoli ha creato, la Juventus ha distrutto. Per i bianconeri, fondamentale la mentalità cinica che ha permesso di segnare alla prima occasione e sfruttare il vantaggio fino alla fine, con una dedizione alla causa che ha visto Mandzukic, Pjanic e Marchisio fare i difensori aggiunti per gran parte del match in cui il Napoli ha fatto la gara. il 4-3-3 di Sarri ha faticato a carburare, riuscendo a esprimersi solamente in occasione del gol con un tiki-taka ubriacante sulla trequarti bianconera. Allegri ha letto bene la gara, sapendo di doversi difendere dalla velocità partenopea, rinunciando alla velocità di Caudrado e Alex Sandro per creare densità in mediana. Sarri ha provato a vincerla nel finale, cambiando gli esterni di centrocampo e mantenendo il baricentro sempre a ridosso dell'area juventina.

Superiorità Napoli, cinismo tattico Juve: Allegri imbriglia Sarri
Superiorità Napoli, cinismo tattico Juve: Allegri imbriglia Sarri

Juve meno da corsa, più di copertura – Napoli-Juventus è stato anche il 4-3-3 di Sarri contro il 4-2-3-1 di Allegri, dove tra i partenopei in cabina di regia Jorginho ha dettato i tempi per il trio dei corti in avanti, mentre Pavoletti e Milik si sono seduti in panchina. Per i bianconeri, c'è stata dal primo minuto la novità Lemina, chiamato a fare il terzo di centrocampo, alla ‘Cuadrado' mentre si è accomodato in panchina Alex Sandro per una difesa a quattro meno arrembante con Lichtsteiner e Asamoah sugli esterni. Osservati speciali, ovviamente, Mertens da una parte e Higuain dall'altra.

Ragnatela Juve - Marchisio a copertura della difesa, punte e centrocampisti a ripiegare nella propria metà campo
Ragnatela Juve – Marchisio a copertura della difesa, punte e centrocampisti a ripiegare nella propria metà campo

Mandzukic difensore aggiunto – La Juventus teme la velocità degli uomini di Sarri e questa accortezza è evidente sin dalle prime battute di gioco: Mandzukic si sacrifica in mediana, dando conforto a Lemina e Marchisio mentre Khedira e Pjanic gestiscono la zona centrale del campo con esperienza e qualità. Tanto traffico nella trequarti bianconera dove il Napoli si ingolfa nei minuti iniziali, stentando l'impostazione in verticale per lanciare in velocità uno tra Insigne, Callejon e Mertens.

Primo tempo - Juve cinica, due tiri e un gol. Napoli impreciso
Primo tempo – Juve cinica, due tiri e un gol. Napoli impreciso

Il trio dei piccoli imbrigliato, Napoli: possesso sterile – Il gol dopo solo 6 minuti di gioco facilita il compito ad Allegri che chiede sacrificio in copertura a Mandzukic più spesso nella propria che nell'altrui metà campo a solidificare una struttura tattica che imbriglia le idee degli uomini di Sarri. Callejon, Mertens e Insigne in 45 minuti non riescono mai a tirare verso Buffon, impegnato solo dalle incursioni in solitaria di Hamsik. La densità di giocatori bianconeri davanti alla propria area soffoca sul nascere i fraseggi in velocità dei partenopei: i tre piccoli in avanti fanno poco e male e ne soffre la mediana azzurra.

Primo tempo - Possesso palla e tiri in porta per il Napoli, ma il gol è della Juve
Primo tempo – Possesso palla e tiri in porta per il Napoli, ma il gol è della Juve

Cresce Mertens, Napoli a segno – Allegri e Sarri non cambiano nella ripresa e il copione resta il medesimo con un Napoli però, più concentrato nello svolgere al meglio le richieste del tecnico. Gli azzurri prendono le misure soprattutto sugli esterni dove cala Lemina (poi sostituito da Allegri con Cuadrado). Il gol annullato giustamente a Callejon (per fuorigioco) è il preludio del pareggio di Hamsik nell'azione perfetta del Napoli: fraseggio al bacio tra Insigne-Mertens-Hamsik con il capitano azzurro che scarica sotto la traversa. Con il baricentro più avanzato, il Napoli prende fiducia e il palo di Mertens a porta vuota è la dimostrazione di una superiorità evidente.

Sarri cambia gli esterni in mediana, Allegri inserisce la doppia punta – Sarri inserisce Zielinski per Allan, con l'intento di raddoppiare in mediana Hamsik soprattutto per la soluzione del tiro dalla distanza. Allegri risponde chiedendo a Mandzukic di ripiegare ancora più spesso in difesa sull'out mancino, ma la Juve pecca in avanti con un Higuain inesistente e un Pjanic obbligato più a pensare alla copertura che alla costruzione di gioco. Altro cambio di pedine da parte di Sarri nei minuti finali che si gioca tutti i cambi con l'inserimento di Rog (per Hamsik) e di Ghoulam (per Strinic). Risposta di Allegri con l'inserimento di Dybala (per Marchisio) con l'idea di alzare il baricentro della squadra.

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