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Napoli: Sarri, fiducia a tempo. E Lippi è libero e arruolabile

Tira brutta aria intorno alla figura dell’allenatore campano. Dopo il pareggio di Empoli e le critiche feroci ricevute, Sarri si gioca tutto nella prima gara di Europa League e contro la Lazio. Un momento negativo che coincide con l’apertura dell’ex ct campione del Mondo: “Allenare un club? Perché no!”.
A cura di Alberto Pucci
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Il drone di Maurizio Sarri rischia di rimanere a terra. L'obiettivo del tecnico ex Empoli di far volare in alto il suo "strumento", per favorire anche il volo della sua nuova squadra, è momentaneamente fallito. I radar della torre di controllo di Castel Volturno, infatti, hanno perso le tracce sia del velivolo radiocomandato che delle giocate di Hamsik e compagni: un anno fa vicini alla conquista del terzo posto, ora clamorosamente a fianco di chi deve lottare per non retrocedere. Diego Armando Maradona, da sempre comandante del volo partenopeo, dalla sua postazione "remota" di Dubai ha scosso l'ambiente e lanciato l'allarme della caduta libera del "charter" di De Laurentiis. Dov'è finito il Napoli? Se lo domandano i tifosi e se lo chiede la dirigenza campana che, alla vigilia di una serie di partite delicate, riflette sull'operato di Sarri: oggi, più che mai, in discussione e vicino ad un clamoroso voto di sfiducia di tutto il popolo azzurro.

Parlare di esonero è forse prematuro, ma non così blasfemo. In un calcio dove c'è poca voglia di aspettare e, soprattutto, poca autocritica (gli errori, infatti, andrebbero equamente divisi con la società), Maurizio Sarri rischia davvero di cadere a terra rumorosamente: cosa già capitata al povero Roberto Donadoni che, nella stagione 2009/2010, franò dopo aver raccolto 7 punti nelle prime 7 partite, prima di venire esonerato in ottobre ed essere sostituito da Walter Mazzarri. Il mese di ottobre, sarà decisivo anche per l'ex allenatore dell'Empoli. Dopo Brugge e Lazio, infatti, il Napoli dovrà affrontare Carpi, Juventus e Milan. Aurelio De Laurentiis avrebbe, infatti, deciso di aspettare le prossime partite per tirare le somme e giudicare l'operato del tecnico. Una fiducia a tempo, insomma, che certamente peserà sul morale di Sarri: "hombre vertical" dall'accento toscano, da sempre orgoglioso e testardamente convinto delle proprie azioni.

L'autunno napoletano potrebbe, quindi, riscaldarsi con il clamoroso divorzio tra De Laurentiis ed il suo allenatore. Ipotesi tutt'altro che remota e che aprirebbe scenari suggestivi sull'eventuale successore sulla panchina del Napoli. Tra i nomi di chi sta aspettando una chiamata importante, tra l'altro, c'è anche quello di una vecchia conoscenza di Fuorigrotta: Marcello Lippi. L'allenatore viareggino, terminata l'esperienza in Cina, pare intenzionato a rimettersi in gioco e potrebbe prendere in considerazione un ritorno a Napoli, dove nella stagione 1993/1994 iniziò male (due sconfitte) salvo rifarsi durante l'anno e chiudere con un buon campionato nonostante la crisi dell'ex società gestita da Ferlaino. "Sarri è una garanzia, ma il Napoli ha bisogno di tempo – ha dichiarato recentemente Marcello Lippi – Purtroppo le grandi piazze hanno altre esigenze rispetto alla provincia". Ed è proprio questo il punto. Fino a quando saprà aspettare Aurelio De Laurentiis?

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