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Serie A, Marcello Lippi ci ripensa: “Allenare un club? Se qualcuno mi cerca, io ci sono”

Dopo aver chiuso con la Cina, il tecnico viareggino pare voler tornare ad allenare nonostante le recenti titubanze: “Se mi capita una squadra che mi viene a cercare, e mi piace, ne possiamo parlare”.
A cura di Alberto Pucci
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Stanco di fare il "globetrotter" in giro per l'Italia, per ritirare premi e discutere di calcio, e stufo di rimanere davanti alla televisione a guardare gli altri colleghi contendersi tre punti, Marcello Lippi torna a parlare di un possibile suo ritorno su una panchina di un club di Serie A, dopo che nello scorso marzo aveva dichiarato di voler prendere in considerazione solo eventuali offerte come commissario tecnico di una nazionale. "Sono tornato da cinque mesi in Italia – ha detto il ct campione del Mondo nel 2006, durante un suo intervento a Rai Radio 2 – e ora che l'estate è finita, e alle 17 già comincia a far buio, mi chiedo: e adesso che faccio?". Terminata l'esperienza cinese con il Guangzhou Evergrande, con il quale ha conquistato tre titoli nazionali, una Champions League asiatica e una Coppa della Cina, il 67enne tecnico viareggino pare intenzionato a tornare sui suoi passi, a rimangiarsi le parole di qualche mese fa e a rendersi disponibile per un'eventuale chiama di qualche società di Serie A.

Vincente come Mancini – Dopo le indiscrezioni di qualche mese fa, che lo volevano vicino al Milan insieme a Fabio Cannavaro e sponsorizzato da Bee Taechaubol, Marcello Lippi è momentaneamente spettatore interessato di questo campionato appena cominciato: "Se capita che una squadra che mi piace mi viene a cercare, mi siedo certamente al tavolo per discuterne. Una "piccola" come Frosinone o Carpi? Deve essere bello, arrivare in Serie A, con un gruppo giovane e che ha voglia di fare". Inevitabile una domanda sull'esito della terza giornata, che ha visto consolidarsi il primato nerazzurro: "La società ha fatto una buona campagna acquisti – ha spiegato Lippi – Ci sono dei buoni giocatori, ma è ancora presto per trarre conclusioni, bisogna aspettare. Io ho provato le stesse sensazioni che ha provato Mancini quando ha accettato di tornare all'Inter. Tutti dicevano che ero una minestra riscaldata, invece poi ho vinto due scudetti".

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