Napoli, patto per salvare faccia e stagione. Ma il San Paolo non fa sconti agli ammutinati
Ripartire dal risultato del campo e dalla prestazione. Il Napoli ci prova questa sera contro il Genoa dopo la bufera mediatica scatenata prima dall'ammutinamento della squadra contro il presidente, Aurelio De Laurentiis, poi dalla contestazione dei tifosi nei confronti dei calciatori ("rispetto per la maglia e per chi vi paga") fischiati al San Paolo, insultati e oggetto degli striscioni apparsi nei pressi dello stadio e in città. Nelle ultime ore tra patron e allenatore ha chiarito un concetto tanto semplice quanto necessario: serve una vittoria per dare un segnale, una svolta al clima pesante di questi giorni e ripartire in campionato. Lo stesso clima che ci sarà allo stadio in occasione della gara col Grifone, l'ultima prima della pausa per le nazionali. A giudicare dagli umori della piazza il pubblico non ha alcuna intenzione di perdonare ai giocatori l'atteggiamento e la posizione assunti, sempre che risultato del campo e prestazione non contribuiscano ad ammorbidire
Ancelotti, dal rischio esonero al discorso alla squadra
Tra i tanti retroscena emersi dalla crisi e dal polverone sollevatosi dopo la gara di Champions c'è anche la notizia dell'esonero di Carlo Ancelotti. Non una semplice voce ma un'ipotesi concreta che, in quei momenti convulsi e di rabbia, il presidente De Laurentiis aveva preso in considerazione. Ipotesi accantonata in virtù dei consigli (legali) che hanno portato il patron a riflettere e a scegliere la soluzione migliore lasciando la responsabilità di gestire la crisi all'interno del gruppo allo stesso tecnico che in conferenza stampa s'era schierato contro di lui dichiarandosi contrario al ritiro e, di fatto, dando la stura alla protesta clamorosa della squadra.
- Nel ritiro di Castel Volturno Ancelotti ha fatto un lungo discorso alla squadra. Nulla potrà tornare come prima, rimettere assieme i cocci è impossibile ma al netto di una stagione appena iniziata, una qualificazione in Champions quasi in tasca e un campionato tutto da giocare, non si può alzare bandiera bianca già adesso. A rimettersi la faccia, qualunque sia il futuro di ognuno, sono tutti. A cominciare proprio da lui.
Il patto d'onore perché tutti ci rimettono la faccia
Ripartire dal campo, dunque, è il succo del discorso. Ed è da qui che, nonostante la situazione ambientale, la squadra dovrà ripartire. La compattezza del gruppo è l'unico valore fondamentale per andare avanti e provare a salvare quel che resta della stagione, della propria faccia.