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Napoli, che succede ad Hamsik? I numeri del capitano più sostituito in Serie A

Il momento di Marek Hamsik non è dei migliori. Il capitano azzurro sta vivendo forse uno dei suoi periodi più bui da quando gioca con il Napoli. Un calo fisico? Problemi tattici? Questo ancora non si è capito, ma ciò che è certo è che lo slovacco è il calciatore più sostituito della Serie A.
A cura di Fabrizio Rinelli
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No Marek così non va. Nell’incredibile campionato del Napoli che sta volando in Serie A a ritmi sempre più spediti verso una vetta che fa sognare l’intero popolo partenopeo uno scudetto che manca da troppo in Campania, Hamsik, paradossalmente, sembra essere la nota stonata. L’unico, nella sinfonia melodica perfetta di Sarri a non essere ancora riuscito ad essere protagonista. Nella gara di Champions League giocata contro lo Shakthar, il capitano slovacco, è risultato essere ancora una volta uno dei calciatori apparsi più opachi nella sfida agli ucraini. Ma cosa gli sta succedendo? È la domanda che si pongono i tanti tifosi napoletani che da sempre hanno apprezzato la scelta di Hamsik di sposare il progetto Napoli e di rifiutare anche offerte più allettanti dall’estero ma anche dall’Italia da squadre che avrebbero fatto carte false per averlo.

Ma Sarri lo sta gestendo bene? A giudicare dal numero di sostituzioni a partita, a dir poco incredibile, in cui il capitano degli azzurri risulta essere il calciatore più volte richiamato in panchina, anche lo stesso allenatore toscano ha capito che Marek può essergli utile solo fino ad un certo punto della partita, per poi cambiarlo con qualcuno di più fresco e pimpante come Zielinski. Andiamo dunque a vedere in 5 punti questo incredibile calo di Hamsik in questi primi 3 mesi di stagione.

Il numero di sostituzioni in Serie A è altissimo

Siamo al 60’ di una qualunque partita del Napoli, che sia Serie A o Champions League e Maurizio Sarri dalla panchina richiama uno fra Zielinski e Rog chiedendo di spogliarsi e prepararsi per entrare in campo. Al posto di chi? Ma ovviamente di Marek Hamsik. Già, perchè il tecnico toscano, ha fatto diventare ormai come consuetudine il fatto che il capitano slovacco debba essere sostituito intorno alla prima ora di gioco.

La sequenza delle sostituzioni di Hamsik in Serie A in stagione (Transfermarkt)
La sequenza delle sostituzioni di Hamsik in Serie A in stagione (Transfermarkt)

E in effetti ad un certo punto del gioco, da quando è cominciata della stagione, lo slovacco sembra incredibilmente scomparire dai radar di gioco, più estraneo alla manovra offensiva nella seconda parte di gara, praticamente subito dopo l’inizio del secondo tempo. E così è salito a 10 il numero di sostituzioni in Serie A che vanno dal minuto 58 all’81.

Numero sostituzioni totali Hamsik nelle competizioni stagionali (Transfermarkt)
Numero sostituzioni totali Hamsik nelle competizioni stagionali (Transfermarkt)

E’ proprio nell’arco di questo tempo che il capitano azzurro viene richiamato da Sarri in panchina. In campionato soltanto in 3 occasioni è rimasto in campo per tutti e 90 minuti: contro Benevento, Cagliari e Chievo, gare in cui il Napoli ha conquistato 7 punti, unica nota stonata il pari con la squadra allenata dal tecnico Maran. Ma allora quali sono i motivi che spingono Sarri a sostituirlo in maniera così frequente?

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Non è un problema di posizione in campo

Partiamo subito da un presupposto: Sarri l'ha sempre definito insostituibile e ha smontato subito il caso. O almeno ha provato a farlo quando pizzicato sull’argomento. Il problema è che, nonostante la fiducia di cui gode Marek Hamsik, è innegabile che per la prima volta dall'arrivo del tecnico toscano, il capitano del Napoli vive un momento di inattesa e ormai prolungata difficoltà.

La posizione in campo di Hamsik (17) nell'ultima gara di Serie A contro il Milan (WhoScored)
La posizione in campo di Hamsik (17) nell'ultima gara di Serie A contro il Milan (WhoScored)

Al momento sembra un lontano parente del giocatore devastante che solo la scorsa stagione ha collezionato 15 gol e 14 assist, contribuendo in maniera decisiva al 3° posto in campionato e alla cavalcata degli azzurri in Champions, terminata agli ottavi contro i futuri campioni del Real Madrid, e segnata da gol decisivi come quello col Benfica. Eppure Hamsik di momenti difficili nella sua lunga militanza a Napoli ne ha vissuti, soprattutto con Benitez, che lo schierava trequartista del 4-2-3-1.

Le zone di campo occupate da Hamsik nel match di Champions contro lo Shakthar (SofaScore)
Le zone di campo occupate da Hamsik nel match di Champions contro lo Shakthar (SofaScore)

Lì è sempre apparso fuori ruolo. Quando Sarri l'ha riportato nella posizione preferita di mezzala, Hamsik è rinato. Oggi non è questo il caso. Ma forse ha ragione Sarri: basta dargli fiducia e si ritroverà. Ma forse adesso la fiducia, dopo 3 mesi trascorsi dall’inizio della stagione, è già tanta.

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La condizione fisica precaria preoccupa il tecnico toscano

E allora eccoci di fronte, forse, alla vera radice del problema: la condizione atletica. Bisogna subito dire che Hamsik non è mai partito a razzo in nessuna delle sue stagioni in maglia azzurra, raggiungendo il suo picco di forma soltanto in autunno tra ottobre e novembre, quindi in questo momento della stagione, per poi proseguire spedito nell'arco della stagione. Quest'anno, poi, c'è un'altra variabile da considerare: la preparazione anticipata causa preliminari di Champions col Nizza. 

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L'impegno europeo ha sicuramente pesato tanto su questo avvio di stagione, senza contare che Marek è stato impegnato anche durante le varie pause Nazionali con la sua Slovacchia. Di fronte a queste considerazioni, e con ancora negli occhi le prestazioni deludenti offerte sia in campionato che in Champions League, soprattutto nell’ultimo match visto contro Shakhtar la domanda sorge spontanea: meglio tenerlo a riposo, oppure lasciarlo in campo e sperare che con il minutaggio possa ingranare la marcia giusta? Non è facile arrivare ad una soluzione, che sarebbe comunque parziale visto che soltanto Maurizio Sarri è in grado di decidere dell'impiego o meno di un calciatore, valutandolo durante gli allenamenti settimanali.

Il peso della cosiddetta ‘maledizione di Diego’

Diego Armando Maradona è sempre stato il simbolo della Napoli del calcio che solo con lui è riuscita a vivere la gioia di vincere qualche titolo nella sua storia. La sua presenza al ‘San Paolo’ sembra non aver mai lasciato la Campania, e soprattutto adesso sembra aver preso di mira proprio Hamsik. Perchè? Vi chiederete voi. Bene, il capitano del Napoli è infatti a un passo dalla vetta e dal record dei marcatori azzurri all-time: è a quota 114, rispetto ai 115 gol dell’ex Pibe de Oro. Arrivato dieci anni fa, Marekiaro s’è già ritagliato un posto d’eccezione nella storia del club partenopeo.

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Una doppietta contro il Cagliari al ‘San Paolo’ (unica sua realizzazioni al momento in Serie A quest’anno) avrebbe scacciato via scorie, polemiche ma anche le incertezze di un avvio di stagione non certo da Marek Hamsik. E' arrivato un solo gol contro i sardi che adesso lo porta ad un solo gol dal record di reti di Maradona. Che sia una sorta di pressione che lo slovacco non riesce a reggere? Il pesante confronto con Maradona?

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Sarebbe assurdo per un calciatore della sua esperienza non essere così maturo da lasciarsi alle spalle questo record che sarebbe una gioia per lui. E allora, se questo fosse il motivo, che ben venga questo gol e tanti saluti all’Hamsik opaco.

Un problema di testa con ‘le grandi’

“Hamsik sta attraversando un momento in cui non è brillantissimo, ma questo a turno capita a tutti. Se devo essere sincero contro lo Shakhtar l’ho visto meglio rispetto alle altre gare. Marek è un giocatore che ha bisogno di tempo per entrare in condizione e ha bisogno di giocare per farlo, è giusto insistere nel schierarlo”. Maurizio Sarri non ha avuto dubbi al termine della gara di Champions contro gli ucraini: la cura migliore per Marek, è quella di lasciarlo in campo e giocare con continuità. Ma lasciando per un attimo i presunto problemi fisici o tattici, forse ciò che si può attribuire al capitano azzurro, è forse una sorta di limite (soprattutto di personalità) quando il livello delle partite si alza.

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Che sia una gara di Serie A contro una delle grandi o in Champions con top club d’Europa, lo slovacco sembra non riuscire a prendersi la scena al meglio nonostante in passato da lui abbiamo visto cose davvero fenomenali. Già contro il Real Madrid lo scorso anno, al contrario di calciatori come Mertens e Insigne, Hamsik è sempre apparso più timido nel riuscire a giganteggiare a centrocampo. Sarà solo un’impressione, certo, ma Napoli ora ha bisogno di lui, soprattutto considerando il momento negativo della Juventus e la possibilità, nello scontro diretto fra due settimane, di poter prendere il largo e sognare uno scudetto inaspettato.

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