Napoli, deroga della Uefa: perché la Champions non è a rischio e si gioca al San Paolo
Non c'è pericolo che il Napoli emigri a Palermo per il debutto in Champions League previsto per il prossimo 3 ottobre (ore 21) contro il Liverpool di Jurgen Klopp. La musichetta cantata a squarciagola dai tifosi partenopei – fino all'acuto che rimbomba nelle notti di Coppa a Fuorigrotta – scandirà l'attesa per il calcio d'inizio e per la sfida contro i vice-campioni d'Europa. Tutt'altro clima rispetto ad agosto scorso quando quel pesante 5-0 rimediato in amichevole proprio con i Reds (più avanti nella preparazione e pronti al debutto in Premier) alimentò polemiche sulla campagna acquisti e perplessità sul futuro. Due gare di campionato con altrettante vittorie hanno scacciato quei fantasmi. Quanto alla questione stadio – motivo di scontro aspro tra il presidente, Aurelio De Laurentiis, e l'Amministrazione comunale di Luigi De Magistris – ci ha pensato la Uefa a limare vecchie ruggini.
Quali sono i lavori di manutenzione. La Federazione (come raccontato in un articolo de Il Mattino) ha concesso al Napoli una deroga per la sostituzione dei sediolini dell'impianto: non saranno più quelli rossi (e diventati quasi color rosa pallido) ma azzurri, come da progetto, ma al di là della novità la buona notizia è che il match con gli inglesi si disputerà regolarmente al San Paolo anche se l'intervento non sarà ultimato in tempo e sulle gradinate resteranno ancora i vecchi scranni. L'esordio in Europa non è a rischio, l'ennesima deroga però concede al Comune di Napoli un altro po' di tempo per mettere a norma la struttura come prescritto dalle disposizione della Uefa (nell'opera di manutenzione è compreso anche il completo rifacimento dei servizi igienici).
La ‘prima' di Coppa a Belgrado. In Champions il debutto in casa è rimandato a ottobre mentre quello ufficiale avverrà il 18 settembre a Belgrado (ore 21, in base ai nuovi orari della Uefa). Al Marakana, tempio della Stella Rossa, si giocherà a porte aperte e con la presenza del tifo molto caldo. La Federazione ha accolto il ricorso del club serbo e ridotto a un turno la squalifica per i cori razzisti durante la partita di qualificazione con il Suduva.