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Muratore, musicista, calciatore: Benedetto, il bomber che ha scalzato Icardi e Higuain

Dario Benedetto, che a 12 anni dopo la morte della madre decise di lasciare il calcio, ha fatto il muratore con il papà e con il fratello mise su una band, ‘i Los del Pato’, prima di diventare un professionista. In Messico è diventato un bomber, con il Boca si è confermato. La Roma lo voleva, ma lui ha rifiutato. Ora è il centravanti dell’Argentina. Sampaoli lo preferisce a Higuain e Icardi.
A cura di Alessio Morra
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Nella partita che poteva decidere le sorti dell’Argentina nelle Qualificazioni ai Mondiali del 2018 il c.t. Sampaoli doveva scegliere un centravanti da affiancare a Messi. Higuain è stato lasciato a casa, Aguero si è auto-escluso dopo l’incidente stradale che gli è costato carissimo (due costole rotte e sei settimane di stop), Icardi è stato convocato ma è stato spedito in panchina, come Dybala, che per il c.t. è troppo simile a Messi, e dall’inizio ha giocato Dario Benedetto, bomber amatissimo in Argentina che ha una storia unica.

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Per Maradona il Pipa è più forte di Icardi

Dario Benedetto è uno dei beniamini di Diego Armando Maradona, che gioisce quando lui segna con il Boca Juniors e che ha detto: “Benedetto? Vale 5 volte Icardi”. Lo chiamano il ‘Pipa’, che sta per il nasone – è lo stesso soprannome del papà di Higuain, che per questo è il ‘Pipita’.

L'addio al calcio a 12 anni

Quando era poco più che un ragazzino, Benedetto perse la madre, che ebbe un attacco cardiaco fatale. Il trauma fu fortissimo. La nonna lo aiutò moltissimo, lui decise di non giocare più a calcio e lasciò l’Independiente, Ma la passione per il pallone era forte, le qualità erano notevoli e sostenne un provino con l’Arsenal de Sarandì.

Musicista e muratore

L’esito fu positivo, ma Benedetto non era convinto di poter fare carriera e così iniziò a fare il muratore con il papà e dopo gli allenamenti la sera si esibiva con la band de ‘i Los del Pato’, formata con il fratello Lucas. Al suo attivo c’è anche la registrazione di un CD e la partecipazione a uno dei principali programmi televisivi del paese.

I trionfi in Messico e con il Boca. Il no alla Roma

Il calcio prende il sopravvento. All’Arsenal de Sarandì lo vedono più trequartista che punta, le qualità ci sono e Benedetto le mostra in prestito con il Gimnasia Juyui dove si scopre grande bomber. Finisce in Messico gioca prima con il Tijuana e poi con il Club America, con cui vince per due volte la Champions League del Concacaf, 49 reti in due stagioni convincono il Boca Juniors. Lui per giocare con la sua squadra del cuore ci rimette un milione di euro, ma la scelta è giusta perché segna a raffica, vince il titolo e diventa l’idolo della Bombonera. La scorsa estate lo hanno cercato i Los Angeles Galaxy, il Besiktas e pure la Roma. Ma lui ha detto di no a tutti perché vuole provare a vincere la Libertadores con la sua squadra del cuore.

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