Mondiali Russia 2018, l’Italia fa sempre paura anche quando non c’è: parola di Cannavaro
Il capitano dell'Italia Mondiale 2006, un trascinatore assoluto in una edizione Mondiale rimasta già nella storia azzurra. una cavalcata infinita nata dalle ceneri di Calciopoli, le crudeli polemiche del calcio italiano dilaniato da scandali o presunti complotti. Che vedevano al centro della scena la Juventus, la maggior contribuente di giocatori all'Italia. Tra cui Fabio Cannavaro, al centro del mirino.

Dopo 12 anni, l'Italia si ritrova senza un reale condottiero di questa caratura né un Mondiale da poter disputare. L'avventura azzurra con Ventura è finita nella peggiore delle maniere e in Russia l'Italia è semplice spettatrice. Una sberla in pieno viso per un movimento che si è improvvisamente reso conto di essere finito ai margini del calcio che conta.
Oggi, Fabio Cannavaro, che ha intrapreso una proficua carriera da tecnico in Oriente, nella lontana Cina, ritorna sul presente azzurro e sulla storia dell'Italia mondiale. Che quando è stata chiamata all'appello ha sempre fatto la sua figura proprio come nel 2006 in Germania, dimostrando di essere una realtà con cui tutti devono fare i conti prima o poi.
Il pianto dei filistei
Oggi, tutti coloro che si rammaricano per le sorti azzurre e si dispiacciono per l'assenza azzurra per Cannavaro, "mentono". L'Italia che non c'è fa comodo a moltissime altre nazionali che non dovranno confrontarsi con un avversario sempre di livello. Così come capitò in Germania, quando tutti ‘piangevano' l'Italia uscita dal polverone di Calciopoli, per poi doversi inchinare a Berlino ai colori azzurri.
E' il gioco delle parti: hanno un avversario in meno, ne sono consapevoli. E ne sono felici. Dopotutto la Germania o la Francia sono tra le più odiate nazionali per i tifosi azzurri che sperano vinca una sudamericana: festeggiano lontano, non si sentono gli sfottò.
Una ferita aperta, ma che ha trovato un medico capace, Roberto Mancini che ha già lasciato l'impronta in queste prime amichevoli mostrando la via: "Ha fatto giocare tutti, fregandosene delle critiche. Far fare esperienza a tutti è giusto, poi è chiaro che più avanti bisognerà restringere il gruppo. E puntare su quello verso l’Europeo ma ci sono le vasi. Balotelli? Potrebbe essere l'uomo giusto".
Il mondiale dei Fenomeni
E il Mondiale? Pe Cannavaro, senza l'Italia potrebbe essere il trionfo della fantasia, dei fenomeni sparsi in giro per l'Europa: "il Mondiale dei giovani fenomeni, come Mbappé, che è straordinario. Tutti si aspettano che Messi vinca quasi da solo, come fece Maradona nel 1986. O che Ronaldo si confermi dopo aver vinto l’Europeo due anni fa. Ma mi sembra dura per tutti e due. Il Brasile è più completo, però da 60 anni non vince in Europa. Alla fine Francia e Spagna mi sembrano quelle messe meglio».