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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiali Russia 2018, cade anche l’ultimo velo: tifose iraniane a volto scoperto in festa

La straordinaria e inattesa vittoria al debutto al Campionato del Mondo in Russia, le tifose iraniane hanno fatto cadere anche l’ultimo tabù festeggiando sugli spalti senza l’Hijab. A volto scoperto, si sono divertite tra cori e danze allo stadio senza seguire i precetti religiosi del mondo arabo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Laddove non può la cultura, evidentemente può il calcio. Così capita anche di vedere donne iraniane a volto scoperto cantare e ballare sugli spalti degli stadi del Mondiale in Russia. In barba alle tradizioni, mostrandosi senza il tradizionale velo imposto dal codice d'abbigliamento dell'Islam e scatenando la curiosità generale. Non tutte, certo, perché alcune tifose hanno preferito mantenere un profilo più basso e consono, preferendo tenere l'Hijab, il foulard che copre i capelli e il collo lasciando scoperto il volto.

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L'Iran è stata una delle Nazionali sorprese di questo primo turno dei Mondiali in Russia. Ha vinto il proprio match di debutto iridato, con sorpresa e all'ultimo istante. A leccarsi le ferite è stato il Marocco, nazionale più quotata e favorita alla vigilia ma alla fine è bastato un gol a tempo scaduto per ribaltare pronostici e risultati.

Scatenando la festa sugli spalti prima e poi per le strade tra tifosi e tifose iraniane quasi incredule di aver rimediato un successo mondiale. Anche perché la partita contro il Marocco potrebbe rappresentare l'unica reale occasione di mettersi in mostra. L'Iran, infatti, è stato inserito in un girone proibitivo, insieme a Portogallo e alla Spagna.

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Ma c'è di più: incredibilmente, la felicità di tutti è raddoppiata davanti al 3-3 nel derby iberico che ha permesso alla nazionale asiatica di festeggiare anche il primato solitario nel girone. Il tutto, ovviamente in modo inaspettato visto che l'Iran era stato anche triste protagonista di un episodio che aveva fatto il giro del mondo ad una settimana dal debutto in Russia: per le sanzioni USA contro Teheran, infatti, ai giocatori non sono stati forniti i materiali tecnici della Nike, tra cui gli scarpini.

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Ma alla fine ha vinto l'entusiasmo, la spregiudicatezza di chi probabilmente non aveva nulla da perdere. E insieme ai giocatori in campo si è scatenata la festa anche sugli spalti, con tifosi e tifose che non hanno perso occasione di divertirsi. Anche senza veli e senza seguire dettami religiosi ben precisi. Il calcio può arrivare ovunque, anche laddove è vietato da secoli.

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