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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiali Russia 2018, il primo caso di corruzione: guardalinee espulso per 500 euro

Si tratta di Aden Marwa, un guardalinee kenyota di 41 anni che avrebbe accettato una busta contenente i soldi da parte di un giornalista fintosi membro federale. Subito espulso per violazione dei comportamenti FIFA, Marwa non riceverà il compenso previsto di 20 mila euro più i 2 mila euro a gara arbitrata.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non è ancora iniziato il Mondiale in Russia 2018 che già è scoppiato il primo caso di corruzione. E il primo escluso è arrivato senza esitazione. Merito più che dell'organizzazione dell'evento iridato, della stampa visto che lo scoop è nato da una inchiesta giornalistica capace di smascherare un guardalinee molto accondiscendente. Troppo.

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Si tratta di Aden Marwa, un guardalinee kenyota che era stato scelto per Russia 2018, e che adesso è stato escluso dopo aver accettato una tangente da 500€ da un giornalista fintosi un membro federale. Una brutta storia che macchia già la manifestazione oramai pronta a partire.

A sollevare il caso è stata la rete britannica ‘BBC', raccontando come un giornalista si sia finto un membro della federcalcio ghanese. Così facendo è entrato in contatto con direttori di gara e i loro collaboratori fino ad imbattersi in Aden Marwa. All'ignaro guardalinee il giornalista avrebbe offerto circa 500 euro di tangente alla vigilia di una partita.

Il povero malcapitato avrebbe accettato e il suo ‘sì', gli è costato il posto e  – forse – la reputazione visto che ha infranto il codice di condotta FIFA. Marwa, insegnante 41enne di chimica e matematica, non ha presentato alcun esposto riguardo la vicenda che lo ha interessato. Lo ha fatto sapere il presidente della federazione kenyota, Nick Mwendwa che ovviamente ha acconsentito subito che venisse allontanato dal Mondiale.

Marwa, alla fine, deve aver fatto male anche i propri conti o forse la sete di denaro gli ha annebbiato i ragionamenti perché la cifra per cui si è auto- condannato è davvero irrisoria rispetto a ciò che avrebbe guadagnato dalla partecipazione al Mondiale. 500 euro in busta erano infatti nulla a confronto con i 20mila euro previsti per la sua partecipazione ai Mondiali e quasi 2mila per la gara in cui sarebbe stato collaboratore arbitrale.

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