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Mondiali 2018, torna il dubbio del doping: la Russia beccata a sniffare ammoniaca

Nonostante non rientri tra i prodotti vietati dalle normative antidoping internazionali, l’ammoniaca dà alcuni vantaggi importanti come la stimolazione della respirazione e il miglioramento il flusso sanguigno. L’accusa dei media tedeschi, è arrivata a pochi giorni dalle parole preoccupate del numero uno dell’agenzia antidoping americana.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo le accuse delle scorse settimane lanciate dall'Usada, il doping torna a minacciare la credibilità del Mondiale russo. La squadra ancora una volta finita nel mirino è quella del commissario tecnico Cherchesov: arrivata ad un passo dalla semifinale, dopo aver giocato una Coppa del Mondo fin troppo convincente dal punto di vista fisico. Questa volta, a puntare il dito contro la Russia, sono stati alcuni giornali tedeschi.

Secondo il prestigioso Bild, il motivo di tanta esplosività fisica dei russi sarebbe da ricercare nel fatto che Golovin e compagni avrebbero inalato ammoniaca prima della partita contro la Croazia e a testimoniare il fatto ci sarebbero anche delle foto compromettenti, dove si vedono alcuni i giocatori russi portarsi la mano al naso prima e durante la partita. Una pratica decisamente fuori dal comune, che era stata confermata anche dalla stessa Federazione Russa nel corso di un’inchiesta sui metodi di allenamento per migliorare la resa degli sportivi.

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Gli effetti dell'ammoniaca

Sempre secondo la stampa tedesca, l'utilizzo inconsueto dell'ammoniaca sarebbe avvenuto anche nella sfida contro la Spagna e probabilmente anche in quelle precedenti. Nonostante non rientri tra i prodotti vietati dalle normative antidoping internazionali, è però già stato comprovato che qualche effetto sui giocatori può anche darlo: stimola la respirazione e migliora il flusso sanguigno.

Il tutto è arrivato a pochi giorni dalle parole pronunciate dal numero uno dell'Usada: "La nazionale russa deve sottoporsi a dei test aggressivi per salvaguardare la fiducia del pubblico verso l'integrità dei Mondiali – ha spiegato Travis Tygart, il capo dell’agenzia antidoping americana – Le regole internazionali prevedono che miglioramenti improvvisi nelle prestazioni di una squadra devono essere monitorati".

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