Mondiali 2018, Tite: “Brasile senza Marcelo, ma Neymar sarà al top”
Cristiano Ronaldo fuori col suo Portogallo. Lionel Messi eliminato con l'Argentina. La Spagna di Iniesta a casa. Questo Mondiale sta mietendo vittime illustri e laddove non è riuscita la prima fase, ci stanno pensando gli ottavi di finale. Che adesso vedranno impegnate le superstiti illustri come il Brasile di Neymar e l'Inghilterra di Kane, le ultime grandi che mancano all'appello.
Il Brasile, domani sarà chiamato alla sua prova, contro il Messico in un match delicatissimo contro una delle sorprese mondiali, capace di battere al debutto i campioni in carica della Germania, poi incapaci di reagire e superare la prima fase. La nazionale verdeoro non dovrà sbagliare nulla e confermare la crescita intravista nelle ultime due partite.
Occasione Brasile
Per il ct Tite, le certezze ci sono ma c'è anche un po' di sana pretattica. L'occasione è ghiotta: con Argentina, Germania, Spagna e Portogallo ferme al palo, il Brasile si candida come fortissima candidata per la finale di Mosca. Sulla strada dei brasiliani nell'eventuale quarto ci potrà essere o il Belgio o il Giappone e in caso di accesso in semifinale potrebbe incontrare la Francia o l'Uruguay. Tutte avversarie di certo non di primissimo piano.
Non c'è Marcelo, tutto confermato
Ma il primo passo giusto da fare è quello con il Messico, prossima avversaria con cui non commettere errori. La Nazionale verdeoro giocherà con Alisson, Fagner, Thiago Silva, Miranda, Filipe Luis, Casemiro, Willian, Paulinho, Philippe Coutinho, Neymar e Gabriel Jesus. Mancherà l'infortunato Marcelo e dovrà fare i conti con la difesa a 5 dei messicani che si è dimostrata all'altezza della situazione.
Non so cosa realmente ha in mente il tecnico del Messico, ci regoleremo sul campo durante la partita. La vedo come una partita di altissimo livello, in cui le due squadre mostreranno un grande calcio
Tutto su Neymar
Tite punta tutto su Neymar, la stella che solamente nel finale della partita vinta contro il Costarica si è svegliato dal torpore. Ma ancora non ha dimostrato tutto il suo talento, nella speranza che riuscirà a farlo contro il Messico: "Neymar ha giocato tanto, anzi troppo. Gli ho parlato e sappiamo il prezzo che ha pagato per tornare su certi standard. Penso che ora sia tornato ad alti livelli.
Più del Brasile ha potuto il raffreddore
Dalla parte del Messico, purtroppo, il nemico da affrontare non si chiama solamente brasile eprché in questi giorni i giocatori della Tricolor hanno dovuto combattere anche contro una epidemia di raffreddore che ha contagiato uno alla volta i ragazzi di Osorio nel ritiro di Samara. Il tutto a causa degli sbalzi di temperatura dovuti al caldo ambientale e al freddo dell'aria condizionata negli ambienti chiusi. E ad essere stato contagiato c'è anche lo stesso ct.