Mondiali 2018, quali sarebbero stati gli ottavi di finale senza l’utilizzo del Var
Il Mondiale entra nel vivo con quelle partite che ora non si possono più sbagliare. Con Francia-Argentina e Uruguay-Portogallo, la Coppa del Mondo scende in campo con gli ottavi di finale: sfide che il tabellone ha "generato" dopo gli incontri della fase gironi. Ma come sarebbe andata se in Russia non si fosse utilizzato il Var? La tecnologia video ha certamente aiutato gli arbitri (che hanno preso il 99,3% delle decisioni corrette), ma ha di fatto spostato poco gli equilibri della competizione.
Nonostante i dubbi degli inglesi, e le lamentele di Brasile, Serbia e Marocco, il "Video Assistant Referee" si è mostrato strumento indispensabile anche in Russia come ha orgogliosamente rivendicato anche Pierluigi Collina. Nei diciassette casi in cui gli arbitri sono andati davanti al monitor, solo in tre situazioni il direttore di gara è rimasto infatti della stessa idea, non modificando la scelta iniziale.
Ottavi di finale diversi
Se non ci fosse stato il Var, sarebbe comunque cambiata poco la storia di questo Mondiale perché a qualificarsi per gli ottavi di finale sarebbero comunque state le stesse sedici nazionali. La differenza sostanziale si sarebbe vista solo nelle varie posizioni in classifica e quindi nei successivi accoppiamenti, che sarebbero stati diversi da quelli attuali. Dell'assenza del Var ne avrebbe dunque beneficiato soprattutto l'Argentina che avrebbe evitato la Francia e sfidato la Danimarca: nazionale certamente meno temibile di quella di Deschamps.
Le altre partite "virtuali", che un mondiale senza il Var avrebbe proposto per gli ottavi di finale, sarebbero state Uruguay-Spagna, Brasile-Svezia, Belgio-Giappone, Portogallo-Russia, Croazia-Francia, Messico-Svizzera e Colombia-Inghilterra. "Va sempre sottolineato che il VAR non è sinonimo di perfezione: ci possono essere errori e comunque è sempre l'arbitro al centro del processo decisionale – ha spiegato Collina – Se si escludono gli interventi con l’uso della tecnologia, comunque gli arbitri hanno preso decisioni corrette nel 95% dei casi".