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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiali 2018, protesta del Senegal alla FIFA: “Il fair play? Regola priva di senso”

La nazionale africana è stata eliminata per il nuovo regolamento introdotto in questa edizione dalla FIFA secondo cui a parità di tutto si qualifica la nazionale con meno sanzioni disciplinari. “Ma il Giappone ha smesso di giocare contro la Polonia quando ha capito che il risultato era a suo favore. Dov’era il fair play?”
A cura di Alessio Pediglieri
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Venire eliminati per una regola di Fair Play quando proprio per la mancanza di fair play, un avversario ne approfitta e si qualifica al tuo posto. Un cortocircuito che è accaduto ai Mondiali di calcio in Russia e al quale la FIFA dovrà rispondere. Perché il Senegal, nazionale eliminata per la nuova regola dei ‘cartellini', ha scritto due lettere formali di protesta con cui attacca il regolamento varato quest'anno nel torneo iridato.

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A parità di punti, di classifica avulsa, di differenza reti, per passare il turno vale la regola del fair play: chi ha meno sanzioni, e quindi dimostra di essere stato più corretto all'interno del rettangolo di gioco durante le partite, avrà la possibilità di qualificarsi. Un'idea nata dalla FIFA e dagli organizzatori del Mondiale russo, che per la prima volta – tra le tante novità – ha deciso di premiare i più corretti.

Danno e beffa per il Senegal. Eppure, davanti a quello che è accaduto al Senegal è difficile parlare di correttezza perché stando all'interpretazione della nazionale africana, il passaggio agli ottavi da parte del Giappone, solo perché ha rimediato meno sanzioni disciplinari, non ha nulla a che vedere col fair play.

Il Giappone contro la Polonia. I giapponesi, infatti, a detta del Senegal, riguardando la gara contro la Polonia, al 75′ – con l'andamento dei due incontri in contemporanea a loro favore – hanno smesso di giocare, palleggiando in mezzo al campo. La domanda, dunque, è lecita: cosa serve valorizzare il fair play quando c'è chi non lo attua e non viene punito a dovere?

"La Federazione ritiene che la nazionale giapponese ha smesso letteralmente di giocare contro la Polonia non appena il risultato della partita parallela si è volto a loro favore. Siamo delusi dalla mancanza di fair play del Giappone. In futuro la Fifa deve punire le squadre che giocano così".

Il cortocircuito del fair play. Una protesta formale, che arriva a giochi oramai fatti perché è impossibile solamente ipotizzare un ripescaggio o una revisione del tutto davanti all'oramai imminente ottavo di finale che vedrà Nagatomo e compagni sfidare il Belgio questa sera. Eppure la FIFA avrà l'obbligo di rispondere e di porsi delle domande ad una regola che si è subito rivelata fragile.

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