Mondiali 2018, ottavi di finale: Francia-Argentina è una finale. Chi sarà la sorpresa?
C’è una regola non scritta dei Mondiali che si ripete ad ogni edizione ci siano delle determinate condizioni. Se si gioca in Europa, con un clima estivo non impossibile e con una percentuale di umidità umana, le squadre migliori passano sempre il primo turno.
È accaduto anche questa volta, così come in Germania 2006. Ovviamente ogni regola vuole almeno un’eccezione e quest’anno è stata la volta della Germania ad uscire ai gironi, così come nel 2006 uscì la Croazia di Tudor, Niko Kovac e un giovanissimo Luka Modric ancora alla Dinamo Zagabria. Gli ottavi di quest’anno però sono più particolari rispetto a quelli soliti, in quanto per una serie di partite sbagliate dalle grandi, una parte di tabellone è piena di squadre che possono ambire alla vittoria finale ma dovranno sfidarsi per arrivare in finale.
Una cosa del genere è successa due anni, agli Europei di Francia 2016, quando da una parte del tabellone entrarono Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Italia e dall’altra parte un Portogallo passato per il rotto della cuffia dovette sforzarsi molto meno per arrivare in finale, arrivando molto più fresco della Francia, poi battuta. Ma non è ancora tempo di vedere come potrebbe andare a finire, meglio concentrarsi sui singoli ottavi per iniziare a godere delle tante belle sfide a cui assisteremo.
FRANCIA-ARGENTINA
La prima sfida ci sarà sabato alle 16 italiane ed è quella che si prospetta più folle di tutte, quella in cui può succedere qualsiasi cosa in tutti i sensi. La Francia arriva immacolata, non tanto nei gol subiti in quanto ha preso gol dall’Australia per l’errore goffo di Umtiti nella prima partita, ma per quanto riguarda il gioco e le energie spese. Ha giocato tre partite completamente sotto controllo, sciorinando gioco ordinato e facendo ben ruotare tutti i suoi uomini. Dall’altra parte invece c’è l’Argentina che ha giù vissuto un romanzo e ha già speso energie fisiche e mentali da stroncare anche i migliori atleti. La Francia ha i giovani migliori della manifestazione, Varane e Mbappé su tutti, ha un centrocampista che riesce a far stare sereni tutti i compagni, Kantè, perché chiude i buchi che si possono aprire e un Griezmann in buna forma. L’Argentina ha un calciatore che sembra già un ex, come Mascherano, un paio di titolari che ai Mondiali ci stanno non si sa bene perché, e un allenatore tra il destituito e il già condannato. Però ha Messi, ha singoli in attacco che mettono paura, ha anche Dybala che se Sampaoli decidesse di mettere insieme a Messi ne vedremmo delle belle. Passare un turno per il rotto della cuffia abbiamo tante volte visto che poi spiana emotivamente la strada nelle partite successive, ma superare questa Francia sarà davvero un’impresa storica.
URUGUAY-PORTOGALLO
Se si dovesse spendere un euro su un risultato esatto negli ottavi, probabilmente lo 0-0 al 90’ fra Uruguay e Portogallo sarebbe quello più sicuro. L’Uruguay ha un gioco che rompe ogni linea di passaggio avversaria, due difensori fra i primi cinque al mondo e due contropiedisti sui quali le altre squadre hanno sempre un occhio di riguardo. Il Portogallo ha un gioco vellutato, mai rapido, sempre basato sul ritmo che gli imprime un Cristiano Ronaldo sempre più leader. Due squadre del genere difficilmente si faranno male subito, ma un ottavo è molto lungo e anche qui servirà il campione per decidere. Chi sarà quel campione, Cristiano Ronaldo o Luis Suarez?
SPAGNA-RUSSIA
Sei si giocasse in campo neutro, in una partita senza niente in palio la Spagna è almeno tre gol di distanza dalla Russia. Ma la Russia corre, è la squadra con più fondo dei Mondiali e non si arrenderà tanto facilmente alla Roja. La Spagna ha preso una barca di gol, in attacco si appoggia tanto su Diego Costa, sfumando in parte il suo gioco ricamato per andare più in verticale a cercare il centravanti di peso. Questa partita la deciderà Hierro. Fino ad oggi la squadra è andata davvero con il pilota automatico, ma contro una Russia che ti raddoppia anche sulle rimesse dal fondo la Spagna deve avere automatismi perfetti. La palla deve girare vorticosamente e tutti devono avere ben in testa quello che devono fare. Chi ti guida dalla panchina in queste partite conta.
CROAZIA-DANIMARCA
La sfida al centro del campo fra Modric e Eriksen non è assolutamente male, anche per i tifosi del Tottenham che vedranno il maestro e l’allievo che si sono dati il cambio in maglia Spurs scontrarsi. Il problema per la Danimarca è che insieme a Modric, la Croazia ha anche Rakitic in forma, Brozovic che sa bene quello che deve fare, Perisic che corre a 100 all’ora, Mandzukic che lotta per due e addirittura Rebic che fa i gol. La sfida sembra indirizzata ma un po’ di speranza la Danimarca ce l’ha guardando a quello che sta facendo la Svezia. La fisicità nordica vale ancora tanto.
BRASILE-MESSICO
Il Brasile è questo o ha grandi margini di miglioramento? Questa domanda dice tanto perché la squadra verdeoro ha fatto vedere un buon gioco ma contro avversari alla fine risultati poco probanti come Costa Rica e Serbia ha avuto diversi problemi. Neymar deve giocare più in verticale e diventare il vero leader della squadra e l’eventuale assenza di uno come Marcelo conterà. Di buono c’è la fascia centrale con Alisson, Thiago Silva, Miranda e Casemiro che sembrano insuperabili. Il Messico ha dato forse troppo contro la Germania e deve trovare un modo per rigenerarsi per affrontare il Brasile. Magari sarebbe interessante far giocare a sorpresa qualcuno che ha giocato poco fin adesso, almeno per creare dubbi in una difesa brasiliana difficilmente perforabile.
BELGIO-GIAPPONE
Alla fine è stato il Belgio ad andare ingolfare una parte di tabellone già difficile prima dell’arrivo degli uomini di Martinez. L’allenatore spagnolo è riuscito a dare la leadership ad un solo calciatore, Lukaku, che aveva già allenato all’Everton, e questo ha creato quell’ordine negli spogliatoi che è spesso mancato al Belgio. Da lì, ad un gioco ordinato e creativo è stato un passo più semplice del previsto. Il Giappone è sacrificio puro e la regia illuminata di Shibasaki. Il calciatore che si fece conoscere al mondo per aver segnato due gol al Real Madrid in una finale di mondiale per club fa muovere la squadra secondo i suoi voleri e si trova benissimo con Inui, il quale è sempre più pericoloso in attacco. Una nota di merito va ai due terzini, Sakai, poderoso, e Nagatomo, il vecchio Yuto che non tradisce mai. Anche in questo caso il Belgio dovrebbe passare e poi tutti a godersi un bel Brasile-Belgio ai quarti.
SVEZIA-SVIZZERA
L’ottavo meno glam di tutti fra due squadre che in fondo si somigliano. Fisicità, creatività in pochi uomini, grande corsa e tigna, ma quella tigna che ti fa superare gli ostacoli più grandi. La Svezia ha dimostrato che noi senza “cazzimma” non li avremmo mai potuti superare a novembre. Dimostrano una compattezza da squadra di club dove tutti giocano insieme per anni. La Svizzera è conosciuta, anche se ha un paio di giovani interessanti, primo fra tutti Akanji. Se la Svezia non pensa di essere per la prima volta più forte dell’avversario, può farcela.
INGHILTERRA-COLOMBIA
Gli inglesi sono andati nella parte di tabellone più semplice, ma l’ottavo è difficilissimo, perché la Colombia ha grandi calciatori, anche se non perfettamente integrati fra loro. Mina è un difensore di una potenza e velocità devastante, Quintero si è scoperto uomo d’ordine e fantasia a cui tutti guardano con fiducia, James Rodriguez è il campione che sa decidere con le giocate e poi c’è Falcao, l’uomo che davanti alla porta non perdona. L’Inghilterra sembra la squadra più contemporanea di tutte: energia senza freni di tutti i suoi calciatori, molti giovanissimi, difesa a 3 che si muove bene ed esterni che sanno fare tutto, mezzali che vanno dentro, anche se bisogna capire Alli come sta e il centravanti migliore al mondo. Partita che potrebbe essere la più bella di tutte.