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Mondiali 2018, il tabellone dei quarti: abbinamenti, orari e diretta tv delle partite

Con la vittoria dell’Inghilterra sulla Colombia (4-3 dopo i calci di rigore, 1-1 i tempi regolamentari) si chiude il quadro degli ottavi di finale e viene definito il tabellone dei quarti in calendario per venerdì 6 e sabato 7 luglio. Quattro match in programma che, in base al fuso orario dall’Italia con la Russia, saranno trasmessi su Canale 5 alle ore 16 e alle 20.
A cura di Jvan Sica
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Con la vittoria dell'Inghilterra sulla Colombia (4-3 dopo i calci di rigore, 1-1 i tempi regolamentari) si chiude il quadro degli ottavi di finale e viene definito il tabellone dei quarti in calendario per venerdì 6 e sabato 7 luglio. Quattro match in programma che, in base al fuso orario dall'Italia con la Russia, saranno trasmessi su Canale 5 alle ore 16 e alle 20.

  • Venerdì 6 luglio
    QF1 – Uruguay-Francia ore 16, Nizhny Novograd
    QF2 – Brasile-Belgio ore 20, Kazan
  • Sabato 7 luglio
    QF3 – Svezia-Inghilterra ore 16, Samara
    QF4 – Russia-Croazia ore 20, Sochi

Da tutte le partite fino ad oggi disputate possiamo evidenziano due elementi. Prima di tutto che da un lato del tabellone ci sarà di sicuro in finale una nazionale che o non è mai stato in finale oppure c’è stata, giocando in casa, tanto tempo fa (Svezia 1958 e Inghilterra 1966). La seconda considerazione riguarda il calcio che è arrivato agli ottavi. Ci sono quattro squadre nordeuropee, senza considerare la Francia che può dirsi a metà fra il Mediterraneo e il Nord. Se consideriamo che delle altre soltanto il Brasile e la Croazia non hanno un calcio che si basa sull’atletismo e la potenza dei calciatori, ma è leggermente più spostato sulla fantasia e la tecnica dei singoli, viene fuori una tendenza molto chiara: il calcio, dopo la lunga scia spagnola che ha messo al centro di tutto la grazia tecnica, torna ad essere uno sport molto fisico, in cui la prepotenza atletica di alcune squadre ha la meglio sui valori tecnici di altre nazionali. Al di là della dimensione generale, andiamo a vedere, quarto per quarto, cosa ci aspetta.

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Uruguay-Francia

Partita vietata ai deboli di cuore. L'Uruguay si conosce bene: ordine tattico e malizia tipica di chi sa leggere il calcio in tutte le sue sfaccettature (con Tabarez in panchina è il minimo). Il Maestro schiera sempre una squadra attenta, dire difensiva è sbagliato, l’Uruguay è tatticamente accorto, ma come nessuna squadra sa creare spazi grazie al movimento incessante dei sue suoi attaccanti. Avere o non avere Cavani, in forte dubbio contro la Francia, però cambia tantissimo. El Matador è un attaccante immarcabile perché ha sempre un rimedio per ogni tentativo di difesa su di lui. Se lo marchi a uomo ha una mobilità tale che ti manda in bambola, se cerchi di creare una rete che lo limita ne esce di fisico e forza atletica, se cerchi di escluderlo dal gioco, inibendone le linee di passaggio che lo coinvolgono, si abbassa sulla mediana per muovere la manovra. Con Cavani in campo l’Uruguay sembra giocare in dodici.

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Senza Cavani, deve sperare che Luis Suarez faccia tutto quello che fa l’ex napoletano a cui aggiungere la sua rapacità in area. La Francia contro l’Argentina è stata fin troppo esaltata. L’Argentina era troppo sconclusionata per capire davvero quanto è forte la Francia. I fari poi saranno tutti su Mbappé. Dopo quello che ha fatto contro la Seleccion deve mostrare che non è stato solo un pomeriggio incredibile. Sarà di sicuro una partita tiratissima.

Belgio-Brasile

Da quel che abbiamo visto fino ad oggi è la vera finale anticipata. Il Brasile è perfettamente e armonicamente diviso in due. Dalla mediana in giù è perfettamente europeo, attenzione massima, grande forza fisica degli uomini messi a disposizione di un ordine tattico che non ha mai avuto una falla fino ad oggi. Dalla mediana in su è totalmente brasiliano, uomini che svariano da una parte all’altra del campo, ritmi caracollanti per poi accendersi con strappi violenti, fraseggi succulenti in cui su tutto domina la classe di Neymar.

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Ad affrontare una squadra del genere il Belgio che, insieme alla Francia, ha la rosa dei 23 più completa, duttile e potente di tutte e poiché, come dicevamo all’inizio l’elemento atletico sembra molto più importante almeno degli ultimi due Mondiali, questo fattore può contare. Sarà una partita senza esclusione di colpi, e se da una parte i belgi devono limitare Neymar, dall’altra parte c’è un Hazard che sembra sempre avere il contro di sé e della squadra.

Inghilterra-Svezia

È il quarto di finale che sintetizza un po’ quello che abbiamo visto in tante partite fino ad oggi. Si scontreranno due squadre fisiche, che fanno del ritmo offensivo l’Inghilterra e dell’asfissia difensiva la Svezia le loro armi migliori. Ricordando lo spareggio perso contro gli svedesi, tornano alla mente i minuti di assalto all’arma bianca che abbiamo portato soprattutto a Milano. Affrontare proprio così gli svedesi è un suicidio. Riescono ad ammortizzare ogni incornata che la squadra avversaria le dà e a proporsi con contropiedi ficcanti sempre ben organizzati.

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La cosa migliore da fare è stanarli, giocando in surplus, per proporre poi accelerazioni fulminanti. Proprio questa caratteristica manca ad un’Inghilterra molto giovane e per questo vorace. Gli inglesi vogliono forzare sempre il ritmo ed esagerano fin troppo con il pressing, perdendo in lucidità con il passare dei minuti. Non è detto che la volpe svedese possa portare a casa anche un altro scalpo rinomato.

Croazia-Russia

Un mese fa era una partita già decisa, troppo grande il divario di classe soprattutto dove il gioco si costruisce. Ma Cercesov ha puntato tutto sull’unica qualità che poteva tirare fuori dai suoi, un fondo atletico al limite dell’incredibile, che ha già bloccato e poi steso la Spagna, la squadra con più classe fra tutte quelle dei Mondiali.

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Golovin che corre al 120’ e sorpassa tre spagnoli è l’immagine di quella partita e di una Russia che devi colpire molte volte prima di farla cadere a terra. La Croazia ci metterà però anche l’esperienza nei suoi uomini migliori e l’abilità nel gestire il gioco che può far andare in confusione una difesa della Russia che singolarmente ha momenti di blackout paurosi. Sarà di sicuro il quarto più lottato.

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