Milinkovic si scatena, Ilicic e il ‘Papu’ devastanti. Caldara, gol da bomber
Il posticipo della 17esima giornata fra Atalanta e Lazio termina sul pari con un pirotecnico 3-3 che anticipa i botti di San Silvestro. Una gara emozionante già in avvio con ben 4 reti nei primi 35’ del match che divenuta vieppiù interessante grazie a due compagini che interpretano al meglio il calcio, non rinunciano a proporre gioco e non si accontentano del punto che, però, arriva, salomonico al termine di una battaglia durata 94’ affascinanti minuti.
Un pari che non accontenta nessuno con la Lazio sempre più distante dal treno Champions, la Roma, ora, è a -5, e l’Atalanta settima, sia pure incapace di sfruttare i contestuali Ko di Milan, Sampdoria e Torino. Milinkovic-Savic risponde, nel derby dei Balcani, a Ilicic mentre Luis Alberto impatta, idealmente, la rete di Caldara segnalandosi fra i protagonisti, che vi andiamo a riassumere, della spettacolare serata dell’Atleti Azzurri d’Italia.
I Top dell’Atleti Azzurri d’Italia
Caldara in versione bomber, sua la rete che apre il match
Fra i top della partita, della splendida partita fra Atalanta e Lazio, il difensore centrale, anzi, il bomber Mattia Caldara. È infatti suo il gol che apre la contesa all’Atleti Azzurri d’Italia e dà il via ad un posticipo di alta, altissima intensità tecnica ed emotiva. Eppure, Mattia, già prenotato dalla Juventus per la prossima stagione, sarebbe, almeno in teoria, un difensore centrale, tuttavia il suo senso del gol e della posizione oltre al grande stacco nell’area avversaria, lo segnalano come implacabile marcatore con un colpo di testa nell’angolino basso, a destra, di Strakosha praticamente imprendibile. Un gol da cineteca, in collaborazione col salto a vuoto di Marusic, il terzo della sua stagione in Serie A, come momento più alto, vistoso della sua gara personale non premiata, almeno di squadra, con l’impermeabilità difensiva con Milinkovic-Savic autentico incubo per la retroguardia orobica.
Ilicic-Gomez, un duo stellare
Se in difesa l’Atalanta può fare affidamento sul giovane Caldara, sulle fasce su Spinazzola, a centrocampo su Cristante e in attacco su Petagna, allo stesso tempo, i bergamaschi, in fase offensiva, non possono prescindere dal duo Ilicic–Gomez. Un duo atipico dalla provenienza geografica totalmente differente, agli antipodi ma accomunato dal gergo, dallo sleng, dal linguaggio dei grandi campioni, dei calciatori che hanno il gioco nel sangue. E così, la premiata ditta, si fa notare anche stasera contro la Lazio con una prestazione buona per entrambi ma che diventa, eccellente, in tandem. Nel primo tempo, l’argentino disegna un traversone dalla trequarti maestoso per lo sloveno che, di prima intenzione, di collo esterno, batte Strakosha. Nel secondo tempo, invece, il ‘Papu’ s’infila nella 16 metri avversaria sta per calciare verso la porta ma viene abbattuto dall’irruenza del brasiliano Bastos: rigore. Sul dischetto si presenta l’altro, Ilicic che, senza batter ciglio, sigla il 3-2 per la sua doppietta personale ed un fatturato, per la predetta ditta, di 2 reti e 2 assist. Un fatturato più che da bottega ‘di provincia' da multinazionale del calcio, sull’onda lunga del talento e della qualità tecnica.
Milinkovic-Savic inarrestabile: due gol e tante, tantissime magie
Orfano di Immobile e con un parziale, in appena 22’ minuti, di 2-0 per gli avversari, Milinkovic-Savic decide che è tempo di dare di più, anzi, di caricarsi sulle spalle la squadra. E così, oltre ai tanti arpeggi, alle tante deliziose giocate in dribbling ed in velocità, il numero #21 biancoceleste s’inventa insaziabile cannoniere con due conclusioni dalla chirurgica bellezza. Dapprima, infatti, accorcia le distanze con un mancino beffardo e preciso che accarezza il palo e termina alle spalle di Berisha, non prima di aver superato in slalom un paio di avversari. Poi, per concludere, 8’ capolavoro, raccoglie un suggerimento in area di Parolo disegnando un raso terra che spiazza, sul primo palo, l’estremo difensore atalantino. Un primo tempo celestiale, sontuoso, da top player, da autentico fenomeno, da ‘go to guy’ della Lazio.
Luis Alberto in extremis, che gol per il 3-3
In una serata che lo aveva visto un po’ sotto tono con un rendimento piuttosto discontinuo e a fasi alterne, Luis Alberto, nel finale, trova il modo per guadagnarsi la sua presenza nel novero dei migliori di Bergamo evitando il secondo Ko consecutivo ai suoi. Al 79’, infatti, con un preciso interno destro appena all’interno dell’area avversaria, lo spagnolo, chiudendo un fraseggio stretto fra Felipe Anderson e Caicedo, beffa il portiere orobico per una rete tanto bella quanto insperata sponda Lazio. Un gol che paga la cauzione di un match, il suo, non troppo positivo ma che conferma la sua nuova dimensione, quella non di supplente del rientrante Anderson ma di titolare ormai inamovibile della compagine laziale.
Petagna al top, (ancora) una partita da punta moderna
Partita dopo partita, minuto dopo minuto, l’importanza di Petagna nell’economia del gioco dell’Atalanta diventa sempre più evidente. Malgrado il gol che, almeno oggi, non arriva, infatti, l’ex Milan si muove tanto, svaria su tutto il fronte offensivo, crea spazi vitali per i trequartisti a sostengo e regala, anzi, sforna assist su assist. Il primo, nell’occasione della rete di Caldara con un traversone degno del miglior Ilicic e, nel rigore di Gomez, chiudendo un preciso 1-2, in stile gara di alcune settimane fa col Torino. Il tutto, per una performance di assoluto valore che lo elegge, ancora una volta, come una delle speranze da cui ripartire per costruire oltre che le fortune dei bergamaschi, anche quelle della nazionale italiana.
I flop del match fra Atalanta e Lazio
Marusic in difficoltà, tanti errori durante la partita
Nel festival dell’autosabotaggio laziale, non manca nemmeno Marusic. E sì perché l’esterno montenegrino, in occasione del primo gol dell’Atalanta, mostra tutti i suoi limiti in fase difensiva mancando l’intervento, di testa, su cross dell’ottimo Petagna. Una scelta di tempo errata, un posizionamento sballato che regala centimetri utili a Caldara in grado, in un nano-secondo di coordinarsi e battere Strakosha. Un errore che finisce per pesare sul suo prosieguo della gara con una prestazione decisamente al di sotto delle abitudini ed un duello, con Spinazzola, perso nettamente.
Bastos che combini? Provoca il rigore del 3-2
A livello fisico e tecnico il brasiliano Bastos è un progetto davvero interessante, un investimento che potrebbe restituire grossi dividendi futuri. Ecco, futuri non certo odierni col centrale biancoceleste colpevole del rigore, del penalty che manda in vantaggio l’Atalanta nella ripresa vanificando la grande reazione targata Milinkovic-Savic dei primi 45’. Ad inizio secondo tempo, infatti, il numero #15 aggancia in area l’inarrestabile Gomez provocando il tiro dal dischetto, poi segnato da Ilicic, facendo ricordare le amnesie dell’ultimo derby e mandando su tutte le furie Inzaghi che, poco dopo, lo sostituisce per Wallace (che peraltro regala anche una grossissima chance al 72’ al ‘Papu’) per una gara, per usare un eufemismo, non proprio da ricordare.
Tabellino e voti
Atalanta (3-4-3) Berisha 6; Masiello 6, Caldara 7, Palomino 6 (Dal 59’ Toloi 6); Hateboer 6, Cristante 6.5, Freuler 6, Spinazzola 6.5; Ilicic 8, Gomez 7, Petagna 7 (Dal 70’ Kurtic 5.5). A disposizione: Rossi, Gollini; Mancini, Gosens, Toloi, Haas; Castagne, Schmidt; Orsolini, Kurtic; Cornelius, Vido. Allenatore Gian Piero Gasperini 7
Lazio (3-5-1-1) Strakosha 6; Bastos 5 (Dal 53’ Wallace 6), De Vrij 6, Radu 6-; Marusic 5, Parolo 6, Leiva 6 (Dal 75’ Felipe Anderson 6.5), Milinkovic-Savic 8, Lulic 5.5 (Dal 75’ Lukaku 6); Luis Alberto 7; Caicedo 5. A disposizione: Guerrieri, Vargic; Luiz Felipe, Lukaku, Patric, Wallace, Basta; Murgia, Bruno Jordao, Felipe Anderson; Palombi, Pedro Neto. Allenatore Simone Inzaghi 6.5