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Milan, respinte le richieste di fideiussione per Biglia e Bonucci. E ora che succede?

Le condizioni attuali del bilancio del Milan hanno spinto l’istituto di credito a bloccare la richiesta di fideiussione dei rossoneri. C’è tempo fino all’11 agosto per fornire adeguate contro-garanzie, altrimenti il club incorre – come recita la normativa – nella “mancata esecutività dei contratti e conseguente caducazione degli effetti del deposito”.
A cura di Maurizio De Santis
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milan biglia

Il Milan debutta tra l'entusiasmo dei tifosi a San Siro. Il conto alla rovescia per l'esordio in campionato e gli ultimi movimenti di calciomercato (le news più recenti vedono in rialzo le quotazioni di Diego Costa, che arriverebbe con la formula del prestito annuale) alimentano l'ansia e l'attesa ma c'è un altro particolare – finito sotto traccia per l'euforia del momento – che desta sentimenti differenti. Preoccupazione – nonostante l'ottimismo di trovare la soluzione adeguata – rispetto alle fideuissione bancarie richieste (e respinte) dalla BPM a garanzia di pagamenti degli acquisti di Lucas Biglia dalla Lazio (16 milioni di euro più 4 di bonus) e Leonardo Bonucci dalla Juventus (accordo sui 40 milioni di euro).

Bilancio in rosso

A causa della situazione attuale del bilancio rossonero (in rosso), l'istituto di credito – ma è un passaggio obbligato, come da prassi – non può elargire fideiussioni (come rilanciato da Calcio e Finanza). Per la stessa ragione il Milan è stato costretto a tenere fuori dalla lista Uefa – presentata in occasione del preliminare di Europa League con il Craiova – il centrocampista argentino e l'ex difensore bianconero.

Cosa succederà adesso?

Il club rossonero ha tempo fino all'11 agosto per fornire alla banca garanzie alternative. Quali? In genere si tratta di asset quali crediti su futuri ricavi, immobili o altro ancora. Asset che nel caso del Milan sono già impegnati per il finanziamento versato dal fondo statunitense Elliot alla cordata cinese che ha rivelato la società dalle mani di Berlusconi. Insomma, un club ‘nato a debito' (300 milioni da restituire entro l'anno prossimo) non può esporsi ulteriormente.

Quale soluzione può trovare il Milan?

La pista di ‘carta e denaro' dovrà condurre verso altre strade, altre forme di garanzia che non siano i crediti derivanti dai contratti di ‘media' considerato che ricavi dei diritti televisivi della stagione 2017/2018 sono già inseriti nel novero degli asset ipotecati dal Fondo Elliot. Le soluzioni alternative sono due: svincolare qualche asset dato in garanzia a Elliot e metterlo sul tavolo contro garanzia alla banca oppure trovare una banca internazionale che si accolli l'onere economico della contro-garanzia.

C'è tempo fino al prossimo 11 agosto

Con il Comunicato Ufficiale n. 165/A del 30 maggio 2017 la Federcalcio ha regolamentato tempi e termini relativi al tesseramento per la stagione sportiva 2017/2018, per le società di serie A, B e Lega Pro. La normativa spiega che "il pagamento della prima rata (pari al 20% del saldo finale per la stagione 2017/18) e il deposito delle fideiussioni dirette a garantire la rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti poste in essere entro il 31 luglio 2017 devono essere effettuati dalle società di Serie A entro il termine perentorio dell’11 agosto 2017".

La decadenza dei contratti

Ragionando per assurdo, cosa accadrebbe se il Milan non riuscisse a trovare le adeguate garanzie economiche? Il club incorrerebbe nella "mancata esecutività dei contratti e conseguente caducazione degli effetti del deposito, da comunicare alle parti interessate con immediatezza da parte della competente Lega". Ovvero, una brutta figura in termini d'immagine con l'addio a Bonucci e a Biglia.

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