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Milan, nuovi problemi per Yonghong Li: fallita la sua società “cassaforte”

Secondo un’inchiesta pubblicata dal “Corriere della Sera”, la società portata come garanzia di liquidità durante il closing sarebbe fallita e sarebbe già stata inadempiente fin dai tempi dell’operazione con Fininvest.
A cura di Alberto Pucci
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La situazione economica relativa al patrimonio personale di Yonghong Li, ha ormai preso i contorni di un giallo hollywoodiano. E non poteva essere altrimenti, dato che dalla Cina continuano ad arrivare notizie allarmanti relative al patrimonio economico del proprietario del Milan. L'ultima in ordine di tempo, rilanciata dal Corriere della Sera attraverso un pezzo firmato da Milena Gabanelli eMario Gerevini, riguarda il presunto fallimento della Jie Ande: principale azionista con l’11,4% di un’azienda quotata alla Borsa di Shenzhen e società portata come garanzia di liquidità dallo stesso Yonghong Li, durante la trattativa con Fininvest per l'acquisto della maggioranza del club rossonero.

Un duro colpo

Secondo l'articolo del quotidiano milanese, non solo sulla Jie Ande pendeva già una richiesta di liquidazione per bancarotta, ma la fantomatica società sarebbe risultata anche inadempiente già ai tempi del closing con Silvio Berlusconi. Di fronte alla necessità di dare credenziali sufficienti all'Uefa nelle prossime settimane, e davanti all'obbligo di restituire i 303 milioni di euro prestati dal fondo americano Elliott (problema per il quale Fassone sta cercando disperatamente un altro ente per il rifinanziamento), la notizia del presunto fallimento della Jie Ande è l'ennesimo colpo alla credibilità economica di Yonghong Li che, soltanto qualche settimana fa, aveva dichiarato: "La situazione relativa a tutte le mie risorse personali è completamente sana".

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Il nuovo prestito di Elliott

In attesa di nuove eventuali smentite e dell'annuncio dell'accordo con un altro fondo per risarcire Elliott (l'ad rossonero ha garantito che a breve ci saranno novità), il club naviga a vista in un mare in tempesta. Secondo un'altra inchiesta di Repubblica, il fondo americano avrebbe capito l'antifona e starebbe spingendo sempre più Yonghong Li verso l'addio anticipato, per rimanere a capo della società ed eventualmente rivendere al miglior acquirente. Una strategia confermata anche dall'ennesimo prestito (si parla di 35/40 milioni di euro) che Elliott sarebbe pronto ad elargire al Milan, per dare la possibilità alla società di rispettare i parametri di iscrizione alle prossime competizioni. Il tutto in attesa di capire quali saranno le prossime mosse di Yonghong Li che, oltre alla questione rifinanziamento, è da tempo a caccia di un socio di minoranza per portare avanti il club milanese.

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