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Milan, indagato per falso in bilancio l’ex proprietario Yonghong Li

L’ex proprietario del Milan, Yonghong Li, è finito nel mirino della Procura di Milano: l’uomo di affari cinese è indagato per falso in bilancio e l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali.
A cura di Vito Lamorte
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Yonghong Li, l’uomo d’affari cinese proprietario del Milan fino a dieci giorni fa, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali. A riportare la notizie è il Corriere della Sera. L'indagine non riguarda il cambio di proprietà del club rossonero ma la campagna mediatica di Li che in diverse occasioni aveva dichiarato di essere in grado di mantenere gli impegni presi con la nuova società ma così non è stato. La Procura milanese vuole vederci chiaro e sta continuando ad acquisire documenti per cercare di capire il motivo per cui Yonghong Li ha perso 698 milioni di euro (tra acquisto e aumenti di capitale) investiti nel club meneghino e per soli 32 milioni si è tirato indietro o perché non ha accettato l'offerta dei compratori palesatisi nell'ultimo periodo.

Allo stato attuale l’indagine riguarda solo Yonghong Li e non a nulla a che vedere con Silvio Berlusconi e la fase precedente della vendita del Milan al 48enne imprenditore cinesi. I dubbi e la poca chiarezza nei comunicati ufficiali con i quali nel corso del tempo aveva  affermato al mercato di poter far fronte agli impegni finanziari man mano richiestigli hanno fatto partire questa indigne reggere e hanno permesso al fondo americano Elliott di scalzare l'imprenditore cinese dalla guida del club.

Indagine in momento cruciale

L’indagine su Yonghong Li è arrivata poche ore prima che il Milan conoscesse il suo destino sportivo ed economico per la sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna e ad un giorno di distanza dall’assemblea degli azionisti. Per la presidenza del Milan è favorito l’ex amministratore delegato dell’Eni, attuale vicepresidente di Rothschild Italia e consulente del fondo Elliott, Paolo Scaroni che a Milano ha una pendenza giudiziaria, nella quale è imputato di corruzione internazionale in Algeria per commesse Saipem, e vedrà il primo grado del processo (istruito dal pm Isidoro Palma proprio insieme al pm De Pasquale) prendere il via a settembre.

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