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Milan, il riscatto di Mr. Li: aumento di capitale e nuovo socio in arrivo

Atteso dal consiglio amministrazione, il proprietario del club avrebbe trovato i 32 milioni di euro e tenuto nuovamente fuori il fondo Elliott. Nelle prossime ore potrebbe esserci la presentazione del nuovo socio di minoranza che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere il 57enne John Fisher o un imprenditore malese a capo di una cordata interessata a rilevare la società. I soldi e la credibilità dei due gruppi, potrebbero risultare vincenti in caso di ricorso al Tas per la più che probabile esclusione dalla prossima Europa League.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre la Russia è già vestita a festa il calcio d'inizio dei Mondiali, a Milano sta invece per cominciare una lunga partita che potrebbe determinare il prossimo futuro di una delle società europee più titolate. Dopo giorni di attesa, il Milan di Yonghong Li si prepara infatti per un periodo di fuoco con l'imminente consiglio d'amministrazione, la sentenza dell'Uefa e il possibile ricorso d'urgenza al Tas di Losanna.

Il nuovo aumento di capitale

Atteso tra poche ore dal cda di "Casa Milan" e reduce dallo "start up" del primo progetto cinese di "Milan China", il proprietario del club rossonero avrebbe mosso passi importanti nelle ultime ore. Secondo la "Gazzetta dello Sport", Yonghong Li avrebbe infatti trovato i 32 milioni di euro per l'aumento di capitale e scongiurato per l'ennesima volta l'ingresso in scena di Elliott: fondo statunitense che, dopo aver prestato i soldi per il "closing", potrebbe subentrare in caso di mancata restituzione entro ottobre del debito contratto dalla società milanese.

L'ingresso di un socio di minoranza

Convincere l'Uefa a non escludere la squadra dalla prossima Europa League e rifinanziare il debito con la società di Paul Singer, sono i due principali obiettivi di Yonghong Li. Una svolta importante potrebbe arrivare nei prossimi giorni, perché a quanto pare sarebbe stato trovato anche un socio di minoranza pronto ad affiancare l'attuale proprietario milanista e ad immettere nelle casse di "Casa Milan" la liquidità necessaria per dare credibilità e sostenibilità al progetto partito dopo l'acquisizione delle quote societarie da Fininvest.

La carta da giocare davanti al Tas di Losanna

Nel prossimo consiglio d'amministrazione, in programma questo venerdì, potrebbe dunque essere svelato il nome del nuovo socio di minoranza che, nel lungo periodo, potrebbe anche rilevare la maggioranza del club. Le ultime indiscrezioni parlano di un uomo d'affari internazionale (non italiano e nemmeno cinese), che avrebbe credenziali tali da cancellare ogni dubbio sul futuro del Milan e probabilmente convincere il Tas di Losanna a ribaltare la probabile esclusione dall'Europa del club di via Aldo Rossi.

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Chi è John Fisher

In attesa di novità dal cda e della sentenza di Nyon (attesa per il prossimo 19 giugno), c'è quindi grande curiosità tra i tifosi in merito al nome del presunto socio di minoranza. Dopo il lavoro di Marco Fassone, che aveva dato l'incarico ad alcuni istituti di sondare la disponibilità di eventuali investitori, il nome che sta circolando con maggiore insistenza sarebbe quello di John Fisher. Il 57enne magnate americano, fondatore del noto marchio d'abbigliamento Gap e già proprietario di alcune società sportive (tra queste anche il Celtic Fc in Scozia), sarebbe infatti stato coinvolto dalla banca d'affari Goldman Sachs per affiancare Yonghong Li. Dopo mesi di attesa, tutti i dubbi sulla figura di Yonghong Li stanno dunque per essere cancellati. Con o senza Europa.

L'alternativa di Kuala Lumpur

Oltre al profilo del ricco imprenditore americano, in mattinata sarebbe uscito anche un nome di un altro potenziale socio di minoranza. Secondo quanto riferito da Sky e Mediaset, Yonghong Li starebbe trattando con un malese nato a Kuala Lumpur e che vive a Singapore. A far da intermediario all'intera operazione tra il Milan e questo fantomatico nuovo socio, a capo di un gruppo di imprenditori orientali interessati ad entrare nel pacchetto azionario del club rossonero, ci sarebbe il procuratore Jorge Mendes: in passato già coinvolto nella trattativa che portò Peter Lim a rilevare il Valencia.

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