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Milan, che fai con Gattuso? 3 motivi per confermarlo e 3 motivi per non farlo

La larga vittoria ottenuta in Europa League, ha allungato la striscia positiva dei rossoneri e alimentato le voci sul possibile rinnovo del tecnico. In attesa di ulteriori conferme dal campo, la società sta ora valutando il futuro della panchina milanista.
A cura di Alberto Pucci
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Il Milan ai milanisti, recitava un vecchio "adagio" di moda a Milanello durante la gestione di Silvio Berlusconi. Dall'ultimo scudetto della storia rossonera (vinto da Allegri, che milanista non lo è mai stato), i vari Tassotti, Seedorf, Inzaghi e Brocchi non sono riusciti a far ciò che aveva fatto dal 2002 al 2009 il loro mentore e padre spirituale Carlo Ancelotti. A distanza di anni dall'epopea di Carletto, e a pochi mesi dall'esonero di Montella (che di milanista aveva invece solo la fede), ora è Rino Gattuso a tentare di far resuscitare il povero Diavolo.

Il sogno di Gattuso

L'ex centrocampista del Milan di Ancelotti, partito con il fermo a mano tirato, ha invece sorpreso tutti al punto che le voci sul suo possibile rinnovo continuano ad alimentarsi di ora in ora: "Per me c'è solo il Milan e spero di rimanere qua più a lungo possibile – ha spiegato Gattuso, nella conferenza stampa prima del match con la Sampdoria – Le voci non mi interessano, la priorità più grande è rimanere qui quanto più a lungo. Lo dico sempre, l'ultimo problema della società sono io e ringrazio Mirabelli e Fassone che hanno creduto in me. Da parte mia c'è grande disponibilità, Mirabelli può chiamare chi vuole ma io sono pronto ad aspettare fino al 31 agosto".

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Fassone e Mirabelli di fronte ad un bivio

Per evitare l'errore già commesso con Montella, che non ha mai convinto fino in fondo la dirigenza di via Aldo Rossi, il Milan non potrà però aspettare la fine dell'estate. Anzi, dovrà cercare di definire il futuro della panchina entro il prossimo mese di marzo. Questo per evitare, in caso di addio a Gattuso, di farsi scappare per strada gli eventuali sostituti: tra l'altro già visionati dalla stessa dirigenza rossonera. Ma perché il Milan dovrebbe mandar via Gattuso dopo le conferme positive arrivate nelle scorse settimane? E perché, invece, tenere un tecnico che deve ancora completare il suo percorso di crescita quando sulla piazza ci sono nomi disponibili e dal grande e prestigioso pedigree?

Perché rinnovare il contratto a Gattuso

I motivi per confermare Gattuso sono molti e tra questi c'è ne sono alcuni davvero importanti. Al di là dell'affetto totale che il pubblico di San Siro ha nei suoi confronti, "Ringhio" ha dimostrato di poter stare sulla panchina della prima squadra grazie a idee ben precise e ad un gioco decisamente migliore di quello di Montella. Gattuso è stato capace di far ripartire la squadra, grazie ad una nuova e azzeccata preparazione fisica. Ha inculcato nella testa dei suoi giocatori l'atteggiamento giusto, rivitalizzato alcuni giocatori che fino ad ora avevano deluso, scelto e mai cambiato il modulo da usare e dato fiducia a coloro che davvero meritavano: Cutrone in primis. Il tutto senza un ingaggio pesante come quello di un tecnico di prima fascia.

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Perché dire addio a "Ringhio"

L'altra faccia della medaglia, secondo i detrattori di Gattuso, è principalmente la poca esperienza. Dopo Sion, Palermo, Ofi Creta e Pisa, Rino si è trovato catapultato nel massimo campionato italiano. Se la gente della Curva Sud lo ama a prescindere, i posti più snob dei tre anelli di San Siro potrebbero invece spingere per un allenatore più esperto e dal palmares pieno di trionfi. Il gioco spettacolare, tanto caro alla vecchia dirigenza, in effetti dalle parti di San Siro manca da molti anni: e questo potrebbe essere un altro motivo per fare a meno di Gattuso e virare invece su una figura come quella di Maurizio Sarri. Infine, il mercato. Complice la sua poca esperienza, l'attuale tecnico rossonero potrebbe inoltre avere grossi problemi nella prossima estate, quando Mirabelli (Fair Play Finanziario permettendo) avrà il compito di scegliere i giusti rinforzi per far tornare grande il Diavolo rossonero.

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