Mihajlovic duro con la squadra, a rapporto dal presidente

Problemi in casa Milan: tra l'avvio di stagione piuttosto titubante, un mercato considerato deludente nel finale ed il progetto stadio che ristagna, tra i rossoneri serpeggia il malcontento. La sconfitta di Firenze, le vittorie stentate contro Empoli e Mantova (quest'ultima in amichevole), hanno fatto capire ulteriormente che il problema, forse, non era stato Filippo Inzaghi, come prima non lo era stato Clarence Seedorf e prima ancora neppure Massimiliano Allegri (che non a caso a Torino ha poi vinto tutto). Il mercato era partito col botto (Bacca, Luiz Adriano), ha visto spendere tanto (Bertolacci e Romagnoli sono costati 45 milioni in due) ma poi ha visto sfumare gli ultimi rinforzi richiesti da Sinisa: Soriano e Witsel non sono arrivati, viceversa sono arrivati Kucka e Balotelli, con quest'ultimo non graditissimo dal pubblico di fede rossonera. Ed il progetto stadio, con la Fondazione Fiera pronta a riprendersi il terreno del Portello, ristagna a sua volta.

Insomma la situazione è già di per sé incandescente: a questo va aggiunto il durissimo sfogo di Sinisa Mihajlovic dopo le prime deludenti uscite dei rossoneri. "Quando uno non gioca poi non si deve lamentare". Sfoghi che fanno il paio con i suoi metodi "bruschi" e le sue scelte tecniche: Balotelli, Montolivo, Cerci, Abate ed Alex non sembrano far parte del suo progetto Milan. Per ora sono soltanto rumors, ma pare che lo spogliatoio si sia già spaccato: da qui, il senso del "vertice" di Arcore di venerdì sera con Berlusconi e Galliani. Il derby è alle porte, un'ennesima prestazione deludente potrebbe dare un altro duro colpo alle ambizioni rossonere. Anche perché l'Inter, a punteggio pieno, in caso di vittoria nel derby potrebbe dare un segnale forte al campionato, staccando i cugini di ben sei punti dopo appena tre giornate.