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Milan, Fondazione Fiera pronta a revocare la vittoria del bando per il Portello

Sono sempre più tesi i rapporti tra il club rossonero e la proprietà del terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio voluto da Barbara Berlusconi. Le ultime indiscrezioni, parlano di un probabile ritiro dell’assegnazione del bando. A Milanello, intanto, tiene banco l’ultima sfuriata del “sergente” Mihajlovic.
A cura di Alberto Pucci
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Non è un momento particolarmente tranquillo, quello che sta vivendo il popolo rossonero. Tra i tifosi, infatti, c'è un po' di agitazione per l'inizio della squadra di Sinisa Mihajlovic e per tutto ciò che sta accadendo al di fuori del campo di gioco, dove tra il club milanese e Fondazione Fiera è ormai guerra aperta. La spinosa questione della costruzione del nuovo impianto di proprietà, è ormai di pubblico dominio e sta rendendo ancor più difficile il lavoro diplomatico dei vertici della società di via Aldo Rossi. In attesa del ritorno in città di Bee Taechaubol, tra il Milan e la proprietà del terreno della zona Portello, è in corso da giorni una battaglia mediatica sollevata dala stessa società milanese in merito ai costi delle bonifiche del sottosuolo. Secondo il recente comunicato ufficiale del Milan, infatti, "nessuno sa cosa si potrebbe trovare nel sottosuolo e nemmeno Fiera, proprietaria dei terreni, ne è a conoscenza". Un problema che, secondo il club, potrebbe portare ad un sacrificio economico molto più alto di quello preventivato, per la bonifica dell'area scelta (ed assegnata) per la costruzione dello stadio.

Alle dichiarazioni ufficiali del Milan, nei giorni scorsi ha prontamente ribattuto Fondazione Fiera con un comunicato altrettanto duro e diretto, nel quale veniva contestato "integralmente tutto quanto esposto da Ac Milan" ed evidenziato la necessità di "non proseguire ulteriormente in un dibattito a mezzo stampa". Un botta e risposta che ha inasprito i rapporti tra le due parti e che potrebbe portare Fondazione Fiera all'incredibile decisione di togliere la vittoria al Milan, per quanto concerne l'assegnazione del terreno. Intorno alla metà di settembre, dunque, ne sapremo di più. Tra qualche giorno, infatti, ci sarà la riunione del comitato esecutivo di Fondazione Fiera nella quale verrà valutata l'ipotesi di togliere il bando e di portare il Diavolo in Tribunale per non avere tenuto fede agli impegni presi. Prima di questo "summit", però, ci sarà l'ultimo estremo tentativo di Barbara Berlusconi: toccherà a lei cercare di trovare un accordo in via amichevole per salvare faccia e, soprattutto, quel progetto proprio da lei pensato e proposto.

In mezzo a questa raffica di dichiarazioni al vetriolo, c'è il lavoro di Sinisa Mihajlovic: molto più difficile di quanto il serbo aveva immaginato prima di prendere possesso della panchina rossonera. Le sfuriate dell'ex allenatore della Sampdoria, nei confronti dei suoi giocatori, sono diventate sempre più frequenti e starebbero lasciando un segno (di disagio) sulla pelle di alcuni componenti della rosa. Dopo quella di Firenze, dove Mihajlovic contestò il lavoro dei suoi centrocampisti, e quella nel post gara contro l'Empoli ("Senza Bacca e Luiz Adriano avremmo perso. Ci manca personalità"), è arrivata anche quella dopo l'amichevole contro il Mantova: "Mi aspettavo molto di più, ora qualcuno ha capito perché gioca meno degli altri – ringhiò Mihajlovic – Nessuno si deve lamentare quando resta fuori". Tre situazioni spiacevoli di cui il tecnico ha parlato anche a Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, nel recente incontro di Arcore. Il derby è dietro l'angolo e, un'eventuale sconfitta contro i cugini, potrebbe surriscaldare fino al livello di guardia un ambiente già rovente dopo le prime due uscite.

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