Mercato, acquisti top e flop dopo 2 mesi di campionato. Bene CR7 e Higuain, male Bakyoko
È tempo di giudizi ma anche di bilanci (sia pure parziali). I primi, per la terza tornata di gare, ufficiali o meno, del neo Ct della Nazionale Mancini; i secondi, per quanto fatto vedere in questo avvio di stagione dai nuovi acquisti delle big della Serie A.
Eh già perché l'ennesima sosta per gli impegni delle nazionali, fra amichevoli e Nations League, consente a noi tutti e agli addetti ai lavori di formare/firmare i primi resoconti di quello che è successo da agosto ad oggi, in entrambi i casi. Ora però, con gli azzurri chiamati ancora ad affrontare la sfida alla Polonia di domenica sera, possiamo concentrarci con serenità su quanto accaduto nel massimo campionato eleggendo, i top e i flop sul mercato delle ‘cinque sorelle’, di squadre cioè come Juventus, Napoli, Inter, Milan e Roma.
I top sul mercato delle big: la Juve domina. bene l'Inter
Senza troppi giri di parole la Juventus, con il suo mercato in ingresso, domina questa specifica classifica con diversi talenti, pur nuovi nell’ambiente bianconero, bravi già a calarsi nella realtà della ‘Vecchia Signora’ e ad incidere dalla prima partita in calendario. Uomini come Cristiano Ronaldo, il ‘figliol prodigo’ Bonucci ed il terzino lusitano Cancelo, difatti, dimostrano la levatura degli innesti di marca piemontese e la grandezza dei calciatori stessi, capaci di dimostrarsi da subito valori aggiunti dei campioni d'Italia ed elementi di supporto fondamentali per la scalata alla tanto agognata Champions League che manca dal lontano 1996. Del resto, quando prendi il Pallone d'Oro, l'attuale miglior terzino destro in circolazione per dribbling (nella sola Serie A) ed uno dei migliori centrali in impostazione, il risultato non può che essere eccellente.
La Top 10 dei migliori acquisti (finora)
Eccellente, come l'impatto di Higuain nel Milan di Gattuso, con l'argentino subito a calarsi nella veste di uomo in più, di bomber decisivo con già 4 gol a referto ed una media voto del 6.8, ma anche di De Vrij, Politano e Asamoah nell'Inter, a proposito, dopo la nazionale ci sarà un infuocato derby per le zone di vertice della classifica, con i predetti neo-nerazzurri subito addentro i nuovi schemi e abili a garantire un contributo fattivo, minuti, concentrazione e qualità, al proprio tecnico Spalletti. Tecnico fortunato come pure quello giallorosso con Di Francesco, malgrado un inizio non proprio brillante, a potersi affidare a facce nuove come quella di Justin Kluivert. Nuova ma anche giovane e sbarazzina con l’età del ragazzo come unico ostacolo alla sua continuità in mezzo al campo. Nonostante un impiego non proprio massivo, solo 223’ di gioco per il nativo di Zeendam, l’ex ala dell’Ajax ha dimostrato di saperci fare e di poter essere una delle pietre angolari su cui edificare le future fortune della Roma.
Infine, fra gli ultimi quattro, dalla posizione sette alla dieci, di questa top ten, rintracciamo prospetti come Nainggolan, in crescita dopo gli iniziali affanni dovuti ad un infortunio che lo ha frenato in avvio, il campione del mondo N’Zonzi, straordinario nel riprendersi dopo le pesanti critiche ricevute nelle prime gare sulla mediana capitolina, ed i napoletani Malcuit e Fabian Ruiz che, dopo un breve, brevissimo periodo di apprendistato, si stanno disimpegnando molto bene nel vasto, ampio e pure frequente turnover ancelottiano.
- Cristiano Ronaldo (Juventus) – Gonzalo Higuain (Milan) – Joao Cancelo, Leonardo Bonucci (Juventus) – Kwadwo Asamoah, Matteo Politano (Inter) – Stefan De Vrij (Inter) – Justin Kluivert (Roma) – Radja Nainggolan (Inter) – Steven N’Zonzi (Roma) – Kevin Malcuit (Napoli) – Fabian Ruiz (Napoli)
La flop 5: Bakayoko, Keita e Pastore da rivedere
In questa seconda graduatoria, sia chiaro, non vogliamo assolutamente bollare qualcuno o decretare una bocciatura che, solenne, di certo, non è. Troppe infatti sono ancora le partite da giocare e ancora poco il segmento temporale su cui basarsi per fondare ragionamenti incontrovertibili. Eppure, l’avvio di questi calciatori, per diverse ragioni, non è stato all’altezza delle attese o, semplicemente, delle loro potenzialità.
Mentre per alcuni, la scure delle scelte tecniche, con poco spazio per esprimersi, ha tarpato loro le ali. Parliamo, più nello specifico, dei milanisti Alen Halilovic e Tiemoué Bakayoko, con il primo titolare, in questo avvio, di soli 3’ di gioco col Dudelange in Europa League ed il secondo ancora troppo distante, lontano da quel centrocampista che, non meno di un anno e mezzo fa, dominava in lungo in largo, di lotta e di governo, sulla mediana del Monaco.
Parliamo, dell’interista Keita Baldé, anche lui, ancora troppo a corrente alternata ed incapace di assimilare i concetti tattici del nuovo allenatore e dei giallorossi Pastore e Marcano che, pure agli antipodi per percorso individuale, non ci sembrano fautori di un apporto considerevole nel club capitolino. L’uno, l’argentino, per via di alcuni equivoci tattici e di troppi problemi muscolari, stante i due splendidi gol di tacco sin qui realizzati, l’altro, vittima di un impatto con la realtà italiana e la posizione in campo non proprio eccezionale. Con l’aggiunta, in chiusura, di quei talenti che ancora non abbiamo visto con, da Meret a Spinazzola e Kean, da Bianda a Coric e Caldara, tanti verdetti ancora lontani dal poter essere emessi.
- Tiemoué Bakayoko (Milan) – Javier Pastore (Roma) – Keita Baldé (Inter) – Alen Halilovic (Milan) – Ivan Marcano (Roma)