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Italia-Ucraina: risultato, tabellino e pagelle commentate dell’amichevole degli azzurri

Termina con un pareggio per 1-1 l’amichevole di Genova tra l’Italia e l’Ucraina. Buona la prova degli azzurri (soprattutto nel primo tempo) che però faticano a trovare la via della rete nonostante la grande mole di gioco prodotta. Solo un errore del portiere ucraino Pyatov sulla conclusione di Bernardeschi permette agli uomini di Roberto Mancini di passare in vantaggio in avvio di ripresa. La formazione italiana però cala il ritmo e ne approfittano gli ospiti che trovano il pareggio con Malinowski sugli sviluppi di un calcio d’angolo per quello che sarà il definitivo 1-1.
A cura di Michele Mazzeo
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Termina con un pareggio per 1-1 l'amichevole di Genova tra l'Italia e l'Ucraina. Buona la prova degli azzurri (soprattutto nel primo tempo) che però faticano a trovare la via della rete nonostante la grande mole di gioco prodotta. Solo un errore del portiere ucraino Pyatov sulla conclusione di Bernardeschi permette agli uomini di Roberto Mancini di passare in vantaggio in avvio di ripresa. La formazione italiana però cala il ritmo e ne approfittano gli ospiti che trovano il pareggio con Malinowski sugli sviluppi di un calcio d'angolo per quello che sarà il definitivo 1-1. Detto ciò, ecco il meglio e il peggio dell'amichevole giocata a Marassi in ricordo delle 43 vittime della tragedia del crollo del Ponte Morandi tra l'Italia di Roberto Mancini e l'Ucraina di Andriy Shevchenko.

Ok il tridente ‘leggero'

Trattandosi di un'amichevole, ma anche per l'indisponibilità di un vero centravanti, Roberto Mancini decide di schiera il tridente leggero composto da Lorenzo Insigne, Federico Bernardeschi e Federico Chiesa. E fin dai primi minuti l'esperimento sembra rivelarsi un'ottima soluzione con i tre che si scambiano continuamente la posizione non dando quindi nessun punto di riferimento ai difensori avversari. I tre, che si alternano anche per quel che riguarda i ripiegamenti difensivi, a turno attaccano la profondità riuscendo a farsi trovare pronti sulle verticalizzazioni dei centrocampisti azzurri (unico neo la poca attenzione alla trappola del fuorigioco), nascono così le migliori occasioni dell'Italia nel primo tempo che però non portano al gol a causa delle decisive parate di Pyatov e di un po' d'imprecisione in fase di conclusione (clamorosa l'occasione mancata da Insigne a tu per tu con l'estremo difensore ucraino).

In avvio di ripresa il copione non cambia con il moto perpetuo dei tre "piccoletti" che mette in apprensione la difesa dell'Ucraina, come in occasione della conclusione di Bernardeschi (liberato al tiro proprio dal movimento in profondità di Chiesa) che con l'aiuto del portiere avversario vale il vantaggio azzurro. L'esperimento termina subito dopo il gol del momentaneo 1-0 con il vero centravanti Ciro Immobile che prende il posto dell'attaccante juventino, ma il laziale non riesce mai ad entrare nel vivo del gioco.

Le statistiche finali di Italia (a sinistra) e Ucraina nel match di Marassi (fonte SofaScore)
Le statistiche finali di Italia (a sinistra) e Ucraina nel match di Marassi (fonte SofaScore)

Verratti – Jorginho, funziona il doppio regista. Barella uomo ovunque

Quella contro l'Ucraina è stata anche l'occasione per testare un centrocampo più tecnico che muscolare con i due palleggiatori Marco Verratti e Jorginho affiancati dal giovane Nicolò Barella che in fase di possesso avanza la propria posizione in campo diventando di fatto il trequartista della selezione azzurra. E sono proprio queste le mosse tattiche che permettono all'Italia di prendere il controllo della partita dato che la qualità nel palleggio dei due registi consente alla formazione di Roberto Mancini di mantenere un maggior possesso, mentre il movimento tra le linee del cagliaritano mette in grande difficoltà l'assetto difensivo studiato dal ct Shevchenko.

Le formazioni di partenza di Italia - Ucraina (fonte SofaScore)
Le formazioni di partenza di Italia – Ucraina (fonte SofaScore)

Fa tutto il ‘vecchio' Pyatov: tiene a galla l'Ucraina e poi regala il gol agli azzurri

Duello a distanza generazionale quello andato in scena tra i due portieri scelti dai rispettivi commissari tecnici per l'occasione. Da un lato il giovane Gianluigi Donnarumma (19 anni) poco impegnato dallo spento attacco ucraino, dall'altro l'esperto Andriy Pyatov (34 anni) che nella prima frazione di gioco diventa il grande protagonista del match con una serie di interventi decisivi che non hanno permesso agli azzurri di trovare quel gol che per il gioco espresso avrebbero ampiamente meritato. Nella ripresa però è proprio l'estremo difensore ucraino a regalare il vantaggio all'Italia con un intervento maldestro su un tiro non proprio irresistibile di Federico Bernardeschi. Mentre il portiere azzurro viene maggiormente sollecitato con gli ospiti che si fanno più pericolosi riuscendo anche a trovare la rete dell'1-1 con Malinowski che sorprende il numero uno del Milan.

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Biraghi e difesa sulle palle inattive: le note stonate per Mancini

In quella che comunque è certamente una delle migliori prestazioni offerte nell'ultimo periodo dalla Nazionale italiana, sono due le principali note stonate per il ct Roberto Mancini: le difficoltà di Cristiano Biraghi che, a dispetto del buon apporto in fase offensiva, fatica parecchio quando c'è da difendere (nascono tutte dal suo lato le poche occasioni create dall'Ucraina), e quelle evidenziate sulle situazioni di palla inattiva come dimostra anche  la rete del pareggio ucraino con Malinowski (in rete sugli sviluppi di un calcio d'angolo), che poi colpirà anche una traversa direttamente da calcio di punizione.

Tabellino e voti

Italia (4-3-3): #22 Donnarumma 6; #24 Florenzi 6.5 (dal 84′ Piccini sv), #19 Bonucci 6, #3 Chiellini 6, #15 Biraghi 5 (dal 88′ Criscito sv); #6 Verratti 6.5 (dal 70′ Bonaventura 6), #14 Jorginho 6, #23 Barella 6.5 (dal 78′ Pellegrini sv); #20 Bernardeschi 7 (dal 57′ Immobile 5.5), #10 Insigne 6 (dal 78′ Berardi sv), #25 Chiesa 6.5. Ct. Mancini 6.

Ucraina (4-1-4-1): #12 Pyatov 6; #21 Karavaev 6, #5 Burda 6, #20 Rakitskiy 6 (dal 88′ Kryvstov sv), #22 Matvienko 5.5; #16 Sydorchuk 5.5 (dal 56′ Stepanenko 6.5); #11 Marlos 6 (dal 46′ Tsygankov 6), #17 Zinchenko 6, #8 Malinowski 6.5, #10 Konoplyanka 5 (dal 73′ Petryak 6); #18 Yaremchuk 5 (dal 76′ Kravets sv). Ct. Shevchenko 6.

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