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Mamma li turchi: Özil e Çalhanoğlu al top. Welbeck e Donnarumma horror

Calhanoglu impegna la difesa ed esplode un tiro spaventoso al 35′. Welbeck, invece, la risolve a modo suo tuffandosi in area pochi minuti più tardi con la papera di Donnarumma che, poi, mette tutti d’accordo: Milan fuori dall’Europa League.
A cura di Salvatore Parente
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Il Milan, pur disputando una gara all'altezza all’Emirates con l’Arsenal, non riesce a compiere il miracolo e ribaltare lo 0-2 casalingo subito al ‘Meazza'. Eppure, i segnali positivi per la compagine di Gattuso non mancano con i rossoneri, stasera con due punte di ruolo, bravi a tenere il campo, pressare alto l'avversario e creare diverse occasioni da gol nell’intero arco della contesa. Ma anche oggi, come 8 giorni fa a Milano, gli episodi a sfavore hanno disegnato i contorni di una eliminazione, forse, ai punti, immeritata o, almeno, troppo severa. E sì perché dopo l’iniziale vantaggio di Calhanoglu, che s’inventa un bellissimo destro da 30 metri, il giudice di porta Stefan Johannesson, su tuffo di Welbeck, prende un abbaglio e decreta il penalty che, poi, alla fine, sarà determinante.

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Un rigore ingiusto che spegne un po’ l’entusiasmo degli ospiti in grado però di riorganizzarsi e, prima di dire addio ad una competizione onorata da luglio all’ultimo minuto di questo ottavo di finale, di provarci, almeno, fino all’incredibile papera di Donnarumma che chiude definitivamente i giochi (col 3-1 a dare solo la dimensione finale del match). E così, proprio dal grave errore di Gigio all’ottima prestazione di Calhanoglu, ecco top e flop del match.

I top dell’Emirates Stadium

Calhanoglu superstar, che gol al 35’

Dall’arrivo di Gattuso in poi, il turco Calhanoglu ha svoltato e impresso una nuova direzione alla sua stagione milanista. Nei panni dell’ala sinistra e con la fiducia dell’ex mediano azzurro, infatti, il #10 rossonero ha ritrovato entusiasmo, consapevolezza e fiducia nei suoi mezzi. Eppure, questa sua impennata, in termini di rendimento, non s’era ancora avvertita in Europa League con, specie nella gara d’andata al ‘Meazza’, tanti, troppi errori in fase di costruzione. Errori, a dire il vero, ripetutisi anche stasera in appoggio, nell’ultimo passaggio ma poi spazzati inesorabilmente via dal gol dell’1-0, dalla prodezza balistica del 35’ del primo tempo. E infatti, il suo tiro di collo esterno a giro verso il secondo palo di Opsina è una rara gemma sul rettangolo verde, un fulmine a ciel sereno per i Gunners, una fantastica espressione delle potenzialità del ragazzo con questo gol che lo scagiona da responsabilità precedenti e lo porta nel novero dei migliori in campo.

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Ozil straordinario: semplicemente in controllo delle operazioni

Troppe volte nella sua carriera Ozil è stato discontinuo, svagato, intermittente, vittima di una pericolosa incostanza. Non stasera, non col Milan, non nel doppio confronto continentale con i meneghini. E sì perché se all’andata il tedesco era stato il migliore in campo, oggi, a campi invertiti, l’#11 biancorosso non è stato da meno con giocate sempre intelligenti, movimenti puntuali, un piede mancino davvero delizioso e quel disarmante controllo delle operazioni proprio solo dei grandi, grandissimi talenti. Insomma, nel giorno dell’addio del Milan all’Europa League i turchi, cresciuti in Germania, dominano e la fanno da padroni.

Borini che cuore, factotum e gregario

Lanciato nella mischia nel ruolo di terzino destro per la contestuale assenza di Abate, per problemi ad un polpaccio, e di Calabria, per un risentimento muscolare, l’inglese d’adozione Borini, per lui diversi anni in Premier, non delude, anzi. Su quella corsia, infatti, l’ex Roma si batte, lotta, si propone, difende e non fa mai mancare il suo apporto in fase offensiva buttandosi senza soluzione di continuità nello spazio in appoggio a Suso dimostrandosi un gregario di lusso. Un prezioso factotum, uno che, con qualsiasi schema ed in qualsiasi ruolo, darà la vita per la maglia. E questa sua garra, questo suo body language si vedono anche all’Emirates Stadium e lo premiano, anche oltre i suoi meriti tecnici, per un calciatore che fa dell’entusiasmo, della forza e della grinta, un brand personale, una raison d'etre, un autentico stile di gioco.

a sinistra, i movimenti di Wilshere, a destra, quelli dei cenrali rossoneri (Whoscored.com)
a sinistra, i movimenti di Wilshere, a destra, quelli dei cenrali rossoneri (Whoscored.com)

Wilshere, attacco-difesa: il collante è lui

A chiudere il ristretto, elitario circolo dei migliori in campo troviamo, nella disfatta londinese del Milan, Jack Wilshere. Uomo ad un passo dalla cessione nelle ultime due sessioni di calciomercato, talento bizzoso e dal rinomato caratteraccio ma anche dalle incredibili qualità. Qualità viste anche col Milan, nella doppia sfida, col gallese, di lotta e di governo, bravo in entrambe le fasi ma anche a tenere bene i reparti e legare al meglio centrocampo e attacco. Dal suo piede mancino, infatti, partono numerose azioni pericolose per la compagine di Wenger con il #10 gunner ispiratore, insieme col citato Ozil, di questa cocente eliminazione rossonera. Il tutto con le sue magiche sortite, la sua fantasia ed la sua pericolosità mai, o quasi, lette, anticipate o contrastate dalla mediana meneghina.

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I flop di Arsenal-Milan

André Silva evanescente, tanti errori con l’Arsenal

Il gol col Genoa è stato il miglior endorsement per il lusitano che, con quella sua decisiva rete, aveva in un colpo solo riabilitato la sua posizione e regalato 3 importantissimi punti alla sua squadra. E allora, nelle ore precedenti la vigilia, Gattuso, complice anche il doppio svantaggio contro i Gunners, decide di schierarlo titolare di fianco al quasi onnipresente Cutrone. Una scelta però, alla fine, che non ha pagato dividendi col portoghese spesso in difficoltà contro la difesa avversaria e pure impreciso, specie dopo appena 40 secondi di gioco, nelle rare occasioni che gli si sono presentate nel match. Insomma, nel suo habitat naturale della sua prima annata in rossonero, quella Europa League che lo aveva visto protagonista con ben 6 gol totali, André Silva non convince ma anzi, nella serata continentale più importante, stecca.

Welbeck da prova tv, sviene nell’occasione dell’1-1

Segna il punto dell’1-1, fa impazzire di gioia i suoi tifosi e regala una bella soddisfazione al proprio tecnico. Ma Welbeck, al di là del gol, finisce dritto (e di diritto) nel girone dei ‘dannati’ di questa sera. E sì perché certi gesti, certi comportamenti valgono più di una marcatura, di una furbata o di una giocata vincente.

La sua, è una simulazione bella e buona. Una simulazione che trae in inganno il giudice di porta e getta infamia su una gara divenuta sfavillante dopo la rete di Calhanoglu e da Champions nei minuti successivi. Una caduta brutta, beffarda, artefatta, in definitiva: inaccettabile. Inaccettabile a questi livelli, nell’era del Var e, purtroppo, ancora, dei creduloni arbitri di porta.

E, nemmeno il 3-1 serve a pagare la cauzione per il suo cattivo esempio: discutibile.

Donnarumma, l’Europa è il suo palcoscenico ideale (fino al 71′)

Non compie tantissimi interventi nel corso della sua gara ma quelli che fa vedere sono davvero eccezionali. E l’impressione, in serate del genere, è che non abbiamo visto ancora niente, che abbiamo grattato solo la superficie del suo talento e che, Europa League e Champions, siano i suoi palcoscenici più congeniali. E così, nel solco di una sfida bella, vibrante, combattuta ed affascinante resteranno i guizzi di Gigio: su Welbeck, su Ramsey e, non da meno, su Wilshere con un allungo ed una manata mancina, da bunker, da saracinesca, da barriera insuperabile. Una barriera però, che, all’improvviso, al 71’, forse per un improvviso calo di concentrazione, con(cede) il gol del 2-1 agli inglesi con una incredibile papera su un non irresistibile tiro di Xhaka capace di vanificare, di fatto, quanto visto nei 70′ di gioco precedenti. Insomma, un gol beffardo, manifesto ideologico, metafora di questo ottavo di finale milanista.

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Tabellino e voti

Arsenal (4-2-3-1) Ospina 6; Bellerin 6+, Mustafi 6, Koscielny s.v. (Dal 11’ Chambers 6), Monreal 6-; Ramsey 6, Xhaka 6; Mkhitaryan 6 (Dal 69’ Elneny 6), Wilshere 6.5, Ozil 7+ (Dal 79’ Kolasinac s.v.); Welbeck 4.5. A disposizione: Cech; Chambers, Kolasinac; Iwobi, Elneny, Maitland-Niles; Nketiah. Allenatore Arsene Wenger 6

Milan (4-4-2) Donnarumma 5; Borini 6.5, Bonucci 6-, Romagnoli 6, Rodriguez 6-; Suso 6, Kessié 6 (Dal 78’ Locatelli s.v.), Montolivo 6, Calhanoglu 7 (Dal 69’ Bonaventura 6); André Silva 5, Cutrone 5.5 (Dal 67’ Kalinic 6). A disposizione: Storari; Musacchio, Zapata; Bonaventura, Biglia, Locatelli; Kalinic. Allenatore Gennaro Ivan Gattuso 6.5

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