Maldini: “Teso come se dovessi giocare, ma l’Italia ce la farà anche questa volta”
Obiettivo, ribaltare il risultato di 1-0 in Svezia e strappare l'accesso al Mondiale russo. L'unica cosa che conta questa sera è il risultato, vincere. Con almeno due gol di scarto per evitare qualsiasi contrattempo ulteriore. San Siro si stringerà attorno agli azzurri di Ventura per l'ultima volta, poi si tireranno le somme. E tra i tanti che tifano italia ci sono anche alcuni illustri ex che vivono la vigilia come se dovessero scendere ancora in campo. Tra questi, Paolo Maldini che non dimentica i suoi trascorsi in Nazionale e conosce perfettamente il clima di vigilie come questa.
Capitano di una Nazionale che non c'è più
Paolo Maldini è stato capitano di una Nazionale che non c'è più, che giocava bene, vinceva, entusiasmava. Una Nazionale che sapeva unire talento all'operosità, qualità e quantità dando prova in ogni partita di dare il massimo e oltre. Tutte qualità che ad oggi mancano alla Nazionale di Ventura, votata al bel gioco d'attacco con un entusiasmante 4-2-4 che ben presto si è rivelato un semplice boomerang. Dai risultati negativi e con un progetto tecnico che appare oramai all'approdo ancor prima di salpare.
Il cuore azzurro, il coinvolgimento totale
Paolo Maldini non nasconde l'emotività che vigilie come Italia-Svezia sanno dare ai diretti interessati: "Sono teso anch'io, sarà una partita molto importante di quelle che avrei voluto giocare: l'Italia pero' deve e farà di tutto per passare. Sono stato capitano e giocatore della Nazionale per anni, mi sento dentro questa emozione globale che c'e' in Italia".
San Siro, l'arma in più. Per chi ha personalità
Tutto è possibile quando si vuole. Anche nel calcio e Maldini lo sa perfettamente: ribaltare l'1-0 è nelle capacità azzurre anche grazie ad uno stadio amico pronto a fare il classico 12mo uomo e la differenza per chi è in grado di reggere le tensioni: "Queste sono le occasioni in cui tutti sanno cosa fare e le motivazioni ci sono. Poi, San Siro può dare di più ma anche togliere, se non hai personalità: ho avuto compagni che preferivano giocare fuori casa, è questione anche di feeling con uno stadio così' imponente".
Con la Spagna nel girone, destino inevitabile
Un destino inevitabile in un girone in cui la Spagna l'avrebbe fatta da padrone. Così è stato anche se le condizioni per arrivare ad uno spareggio dovevano essere migliori. Detto questo, per Paolo Maldini non c'è possibilità di altro risultato se non la vittoria e la qualificazione: "Il girone con la Spagna era una sentenza, era superiore a noi e c'era la possibilità dello spareggio sin dall'inizio. E' stato penalizzante, dovesse andare male ci sarebbero tante domande da fare, la prima circa il futuro del movimento e dei dirigenti che ci hanno portato a questo punto. Ma questa sera parlerà il campo, mi aspetto un'Italia diversa"