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Italia, Ventura: “Voglio cuore e determinazione, possiamo farcela”

Nella conferenza stampa della vigilia, il commissario tecnico azzurro ha parlato della seconda sfida mondiale. Con lui anche il capitano Buffon: “Ora basta parlare, servono i fatti”.
A cura di Alberto Pucci
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A poco più di ventiquattrore dalla sfida di San Siro, Gian Piero Ventura ha parlato alla stampa dalla sala conferenze interista di Appiano Gentile. Il commissario tecnico, travolto dalla critiche dopo la brutta figura rimediata a Solna, ha subito dichiarato che ci saranno delle novità per il secondo match con la Svezia: "Abbiamo analizzato le cose che sono andate bene e quelle meno – ha esordito il ct – e vi dico subito che qualcosa cambierà. Speriamo in meglio. Sono consapevole che la gara è fondamentale per noi, ma è lo stesso scenario che c'era quando ho firmato con la Nazionale. Non si può essere sorpresi del playoff. Con la Spagna nel girone sapevano di doverlo affrontare".

Ventura chiede correttezza

Nonostante le sue parole nell'immediato dopo gara non siano piaciute a nessuno, Gian Piero Ventura è andato dritto per la sua strada: "L’arbitraggio poteva essere gestito meglio, ma fa parte del gioco. Ho solo detto che la partita poteva essere gestita in maniera più corretta e la conferma arriva dal fatto che uno dei nostri giocherà con la maschera protettiva per il naso. Noi siamo l’Italia e se ci qualificheremo lo faremo giocando al calcio. Con la Svezia servirá tutto: tattica, cuore e determinazione. Le polemiche e i consigli degli altri? Tutti gli allenatori ascoltano, ma poi alla fine decidono con la loro testa".

La tensione di Buffon

"Stiamo vivendo un momento carico di tensione – ha confermato il capitano Buffon – Abbiamo tutti grandi responsabilità e abbiamo la possibilità per ribaltare il risultato. Culliamo il sogno di andare al Mondiale ed è capitato tante volte nella mia carriera di essere davanti a delle gare di questo genere. La qualificazione sarebbe importante per il movimento calcistico nazionale e davanti a tutto questo i discorsi relativi al mio personale futuro non sono importanti. E' da venerdì che sono in tensione e che ho la giusta attenzione per la gara. Agli italiani non vogliamo dare messaggi a parole, ma sul campo. Li invitiamo a sostenerci, ma ora da parte nostra è arrivata l’ora dei fatti".

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