Ma quanto è forte Koulibaly? E cosa ha fatto su Mbappé, scivolata da manuale del calcio
Sono ormai tre anni che tutta l’Europa del calcio che conta ha sui monitor dei videoanalyst le partite e sui taccuini degli osservatori i nomi di mezza squadra del Napoli. Con Sarri prima e con Ancelotti adesso il gioco del Napoli conquista, perché riesce ad unire un possesso palla mai banale, una grande capacità degli uomini offensivi di puntare la porta in pochi passaggi e poi ci sono delle eccellenze incredibili, di cui ormai se ne parla in tutti i “salotti buoni” dei club top al mondo. Fra gli altri, e quest’anno nei discorsi è entrato di prepotenza anche Insigne, considerato a tutti gli effetti da grandissimo club europeo dopo la cura-Ancelotti, il primo nome della lista però è sempre quello di Kalidou Koulibaly.
Ieri sera, contro il Paris Saint Germain c’è stato un momento in cui il San Paolo ha esultato come se fosse stato segnato un gol. Mbappé, il giocatore più veloce della terra ha spazio davanti a sé, fra il francese e la porta solo Koulibaly. L’attaccante campione del mondo si sposta il pallone in avanti e parte a una velocità senza senso. Il difensore partenopeo è nettamente svantaggiato, perché è in una posizione di difesa, fronteggiando Mbappé, per cui deve ruotare il corpo, attivare le sue leve e correre in un attimo alla frequenza del ghepardo francese. Tutti i difensori del mondo avrebbero o cercato di fare fallo o visto Mbappé lasciarli sul posto. Koulibaly fra tre passi, recupera sull’attaccante, si lancia in scivolata e arpiona il pallone senza toccarlo. Un gesto tecnico, atletico, di forza, velocità e coordinazione da ginnasta più che da calciatore.
Quel gesto è solo la ciliegina sulla torta della partita di Koulibaly contro due degli attaccanti più forti al mondo (Cavani a mezzo servizio ha avuto anche lui la sua parte, una volta entrato).
Contro il PSG Koulibaly è stato capace di guidare la difesa, assistito perfettamente da un Albiol al massimo della forma in questa prima parte della stagione, ha fisicamente contrastato un’onda d’urto pazzesca, perché quando ti vedi lanciato contro frecce come Neymar e Mbappé devi essere prima di tutto fisicamente eccezionale per poterli contrastare, già che c’era ha chiuso spesso su Di Maria, che giocando da numero 10 puro aveva spazio alle spalle di Hamsik e spesso era il caso di accorciare per annullare anche l’argentino e in tutto questo ha anche mosso bene la palla, cercando e trovando in corridoi di gioco sempre interessanti sia Allan che soprattutto Fabian Ruiz, dalla cui parte il Napoli costruiva gioco.
La crescita più grande di Koulibaly, sottolineata dallo stesso difensore anche nel post-partita, riguarda un elemento tattico e tecnico molto importante del gioco contemporaneo, ovvero la lettura dei passaggi dalla fascia laterale al centro, che dal Barcellona di Guardiola in poi sono diventati il fulcro di ogni manovra d’attacco. Non parliamo di cross parabolici dalla mediana o dal fondo del campo, ma delle traiettorie, spesso rasoterra, che le mezzali e le ali propongono verso il centro per gli inserimenti dei compagni. Su questa specifica contromossa difensiva, Koulibaly è cresciuto davvero in maniera esponenziale. Nei primi anni di Napoli, la squadra spesso subiva gol o si trovava in grande difficoltà su queste giocate, oggi Koulibaly sa sempre dove mettersi e come intervenire. Un esempio evidente è proprio il gol che ieri sera ha preso il Napoli. È bastato che Mbappé disordinasse completamente la difesa con un suo scatto, costringendo Koulibaly a chiudere su di lui, e in mezzo all’area Bernat ha avuto tutto lo spazio per inserirsi e segnare.
Stanno iniziando a scarseggiare gli aggettivi per un difensore che in Europa non esiste, nonostante in Inghilterra si è arrivati a spendere 85 milioni di euro per van Dijk, un buon difensore ma lontano da questi mostruosi livelli. Koulibaly è il fiore all’occhiello di una società e di una squadra che mostra talenti perfettamente integrabili in qualsiasi grande club, come ha dimostrato anche Jorginho al Chelsea con il maestro Sarri. Questa estate i telefoni di Giuntoli e De Laurentiis saranno bollenti, loro già pensano a dei sostituti, ma comprare i gioielli del Napoli costerà tantissimo.