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Luca Toni si ritira: “Contro la Juve, la mia ultima gara da professionista”

All’alba dei 38 anni, l’attaccante oggi al Verona ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Uno dei precursori degli italiani all’estero, nel 2007 si impose nel Bayern Monaco. In Italia ha vestito le maglie di Brescia, Fiorentina, Juve, Genoa, Roma e Verona. L’anno scorso vinse la classifica cannonieri insieme a Icardi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nessun ripensamento, Luca Toni ha deciso: si ritira dal mondo del calcio. A quasi 38 anni l'attaccante oggi al Verona ha confermato le voci e ha ufficializzato in conferenza stampa la propria decisione. Domenica sarà la sua ultima partita, al Bentegodi, di fronte al suo ultimo pubblico che lo ha amato e coccolato, con un avversario d'eccezione, la Juventus campione d'Italia, club in cui ha militato così come in gran parte delle principali squadre di Serie A, da circa 20 anni: "E' stata una decisione così difficile da prendere che non ho ancora deciso cosa farò. Non c’è nessun accordo col presidente Setti, ma ci parleremo a fine campionato e se troveremo un accordo possiamo continuare insieme. Altrimenti ci saluteremo".

Una carriera in cui ha vinto tutto, sia in Italia che all'estero perché la sua avventura al Bayern Monaco è stata quasi pionieristica, quando nel lontano 2007 decise di trasferirsi a Monaco tra le fila del Bayern quando ancora si guardava con sospetto i giocatori italiani fuori dalla Serie A, contaminata dallo scandalo Calciopoli. In quella parentesi, Toni, reduce dal Mondiale vinto con la Nazionale di Lippi proprio in terra tedesca, dimostrò di essere un campione completo, vincendo un campionato, due coppe, una classifica marcatori in Bundesliga e in Coppa UEFA.

fonte transfermarkt.it
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Prima e dopo, per Toni, una carriera a ottimi livelli con le maglie di Brescia, Palermo, Fiorentina, Roma, Genoa, Juventus sempre all'insegna del gol (307 in 658 partite totali), capace di diventare l'idolo delle curve in ogni club abbia giocato. Una facilità d'empatia con i propri compagni e i tifosi, naturale, diretta di un professionista che non ha mai fatto parlare di sè se non per ciò che è riuscito a fare all'interno del rettangolo di gioco.

"Dopo tante riflessioni ho deciso di ritirarmi dopo 22 anni di calcio.  Contro la Juventus sarà la mia ultima partita da professionista perché ritengo sia giusto smettere, anche se  per me sarà una giornata difficile. Sarà bello condividere questo momento in uno stadio come il Bentegodi. I tifosi mi hanno fatto sentire un calciatore importante. Mi sono reso conto di essere arrivato alla fine del percorso, soprattutto a livello mentale. A Verona sono stati tre anni fantastici, ma sono state dette anche cose non piacevoli". 

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