Ljajic non canta l’inno (non è la prima volta) e in Serbia scoppia la polemica
La vittoria contro Costa Rica è stata storica per la Serbia, che dopo vent’anni è tornata a conquistare i tre punti in un match dei Mondiali, a quelli di Francia ’98 la squadra si chiamava ancora Jugoslavia perché in campo c’erano anche giocatori di Montenegro e Kosovo. Insomma grande festa e anche grandi prospettive perché il tabellone potrebbe riservare qualcosa di bello a Milinkovic-Savic e compagni. Nemmeno in Serbia però si può stare sereni dopo una vittoria. Perché è esploso il caso Ljajic, il calciatore è al centro del mirino perché non canta l’inno.
Caso Ljajic. L’attaccante del Torino quest’anno ha riconquistato la nazionale a suon di belle prestazioni, il c.t. serbo ha deciso di inserirlo nell’elenco dei convocati di Russia 2018. Una decisione corretta. Ljajic ha giocato anche il match d’esordio contro Costa Rica. In quell’incontro la sua fetta di notorietà l’ha avuta non per gesti tecnici di rilievo, ma perché ancora una volta non ha voluto cantare l’inno nazionale e in Serbia si sono scatenate grosse polemiche.

Ljajic non canta l’inno nazionale della Serbia. Il giocatore del Torino nel giorno del suo esordio nel 2012, in un’amichevole contro la Spagna, non cantò l’inno. Le polemiche furono feroci. Lui si giustificò dicendo: “Io amo la Serbia, ho sempre voluto giocare per questa nazionale sin da quando ero bambino. Rispetto tutti, ma prima ancora devo rispettare me stesso.”. Mihajlovic sotto la sua gestione decise di non convocarlo, proprio perché non cantava l’inno. Per i c.t. che hanno seguito l’ex del Toro questa non era una pregiudiziale e così Ljajic è tornato in nazionale. Anche in Russia inno in silenzio per lui. Ljajic è stato l’unico dei titolari a rimanere in silenzio. In Serbia in parecchi se la sono presa e il giocatore è finito al centro del mirino.