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Il tatoo ‘sobrio’ di Leroy Sanè, chi è il fenomeno del City che fa le fortune di Pep

Si è tatuato lungo la schiena il gol realizzato lo scorso anno in Champions League contro il Monaco. Leroy Sanè, oltre a questo stravaganza, ha dimostrato però di essere un calciatore di altissimo livello. Oggi è uno dei talenti più forti del calcio europa. Pep Guardiola ora se lo coccola nel suo Manchester City spettacolo.
A cura di Fabrizio Rinelli
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E’ stato senza ombra di dubbio uno dei protagonisti della straordinaria serata del Manchester City che nell’ultimo turno di Champions League ha battuto il Napoli al ‘San Paolo’ conquistando la qualificazione anticipata agli ottavi di finali condannando gli azzurri (ma ancora non matematicamente). Stiamo parlando di Leroy Sanè, calciatore tedesco ma di origini senegalesi, classe 1996, per cui Pep Guardiola stravede facendo carte false pur di portarlo lo scorso anno in Inghilterra e strapparlo allo Schalke 04 che lo aveva fatto esplodere in Bundesliga e nel calcio professionistico.

Un calciatore che fa della rapidità e della velocità di giocata una delle sue armi migliori riuscendo spesso a superare l’uomo con finte pazzesche aiutato dalla sua elasticità e dagli enormi mezzi tecnici. Il suo segreto? La grande determinazione e anche un portafortuna che in questa annata sarà fondamentale per lui: un tatuaggio enorme lungo la schiena. Allora scopriamo insieme chi è Sanè in questo focus speciale.

Il ‘sobrio’ tatoo di Leroy

I gol, le prestazioni da favola, i complimenti e le lusinghe del mondo del calcio, hanno convinto Leroy Sanè che forse sta diventando davvero un calciatore formidabile.

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E come ogni campione che si rispetti, ha bisogno di un tatuaggio. Il giovane e talentuoso esterno tedesco si è fatto quindi un tatoo che raffigura l’immagine di se stesso, mentre era intento ad esultare dopo il gol realizzato in Champions League, lo scorso anno, contro il Monaco. Un tattoo ‘modesto e umile’, che ha fatto subito il giro dei social e che ha lasciato tutti a bocca aperta. Ricorda un po’ quel leone tatuato sulla schiena di Memphis Depay.

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Nel corso della tourneé americana dei Citizens, l’esterno tedesco ha mostrato a tutti il suo nuovo tatuaggio che copre interamente la schiena. Un calciatore che si tatua se stesso mentre esulta forse ancora non si era visto. In passato abbiamo forse potuto apprezzare il cileno Pinilla che si tatuò la traversa colpita ai mondiali del 2014 ma nient’altro. Non sappiamo bene se sia un auto celebrazione o una scommessa persa ma resta uno dei gesti più “mitomani” e modesti mai visti finora.

La famiglia Sanè e lo sport

Ultimamente in Europa sono tanti i cosiddetti ‘figli d’arte’ che si stanno mettendo in mostra nel mondo del calcio ripercorrendo un po’ le orme dei loro padri. Da Federico Chiesa, figlio di Errico, che è diventato un vero leader nella nuova Fiorentina di Pioli, fino ad Hagi Jr che sempre con la Fiorentina vuole provare a ripercorrere le orme di suo papà a tanti altri sparsi per il mondo. Anche Sanè, se vogliamo, ha una storia simile. Si ha un bel dire che i figli d’arte abbiano la strada spianata. Ma non è mica sempre così e sicuramente non per Leroy Sanè, per alcune valide ragioni. La prima è che suo padre Souleyman Sanè è stato un attaccante di discreto livello, certo, ma non propriamente un fenomeno.

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Bisogna proprio essere grandi appassionati di Bundesliga per ricordarselo con le maglie di Friburgo e Normberga, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Niente di così significativo da farlo ricordare agli amanti del calcio come uno degli interpreti migliori visti nella Bundesliga. Ma la famiglia di Sanè è sempre stata amante dello sport, basti pensare che oltre al padre, la mamma è Regina Weber, un’ex campionessa di ginnastica ritmica della Germania. I due fratelli invece, Kim (classe 1995) e Sidy (classe 2001), giocano anche loro a calcio, ma ancora non sono riusciti a sfondare come Leroy.

Gli inizi nel mondo del calcio

Sané, nasce ad Essen in Germania nel 1996. Il mondo del calcio gli apre subito le porte. Ha cominciato infatti a giocare subito nel Wattenscheid, una delle ex squadre di suo padre, che è stato eletto anche miglior giocatore nella storia del club. Nel 2005 viene ingaggiato dallo Schalke 04, che oltretutto è la squadra per la quale ha sempre tifato, e comincia a mettersi in mostra.

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Rudi Voeller lo nota e nel 2008 decide di portarselo al Bayer Leverkusen, del quale è dirigente. Leroy, che aveva solo 12 anni, fortunatamente riesce a frequentare la sua vecchia scuola, senza separarsi da amici e genitori. Per tre anni milita nelle formazioni giovanili delle “Aspirine”, poi punta i piedi perchè desideroso di tornare a casa sua. E così Sanè torna a vestire la maglia blu dello Schalke.

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La presenza di Max Mayer gli chiude le porte della prima squadra, ma gli basta la formazione Primavera per dimostrare il proprio valore (un secondo e un primo posto nel campionato di categoria) ed entrare nella rosa della Germania Under 19. Si arriva così alla stagione 2013/14, in cui Jens Keller fu promosso dall’Under 17 alla prima squadra e comincia a dargli spazio. Sanè trascinò comunque i ragazzi di Gelsenkirchen alla semifinale della Youth League, dove dovettero arrendersi soltanto al Barcellona di Munir El Haddadi.

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Sanè conquista la sua consacrazione

Esordisce in Bundesliga e nel calcio professionistico il 20 aprile 2014, sul campo dello Stoccarda. Ma la vera svolta arrivò quando Roberto Di Matteo si sedette sulla panchina dello Schalke, durante la stagione 2014-2015, consentendo a Sanè di entrare stabilmente nella rosa della prima squadra.

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Il 10 marzo 2015, al suo debutto in Champions League allo Stadio ‘Bernabéu’ contro il Real Madrid, segna il gol del momentaneo 3 a 3 (partita poi conclusa con il risultato di 3 a 4) con un tiro di interno sinistro.

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Nel fine settimana seguente trova nuovamente la via della rete contro l'Hertha Berlino alla sua prima gara da titolare in campionato, e si ripete il 19 aprile 2015 in casa del Wolfsburg andando in gol al termine di una progressione di oltre settanta metri.

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Nella stagione 2015-2016, sotto la guida del nuovo tecnico André Breitenreiter, si ritaglia uno spazio importante nella formazione titolare, con 33 presenze finali in campionato (con 8 reti), 2 nella Coppa nazionale e 7 in Europa League (con 1 rete).

L’arrivo al City di Guardiola e il raggiungimento di un sogno

Il 2 agosto 2016 arriva la chiamata che non t’aspetti: quella del Manchester City. Guardiola lo voleva fortemente e così fu ceduto ai ‘Citizens’ per 37 milioni di sterline, con cui firma un contratto quinquennale.

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Esordisce in Premier League con la divisa dei Citizens il 10 settembre nel derby di Manchester contro lo United, subentrando a Raheem Sterling al 60′ minuto di gioco e, il 18 dicembre seguente sigla, al 47′ minuto, la sua prima rete in campionato nella gara interna giocata contro l'Arsenal, terminata con il risultato di 2-1.

Valore di mercato e caratteristiche tecniche

Leroy Sanè sta lentamente scalando le vette più alte del calcio professionistico. Sognando di seguire le orme dei suoi idoli, Cristiano Ronaldo e Messi, l’attaccante tedesco, dopo il trasferimento al Manchester City dello scorso anno, si sta ritagliando uno spazio davvero importante in Europa.

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Il merito va sicuramente attribuito a Guardiola che in quanto a giovani, è sempre stato il numero al mondo. Lanciato subito in Premier League, uno dei campionati più fisici e quindi più duri del panorama calcistico europeo, il giovane Leroy ha dimostrato subito grande dimestichezza con questo nuovo campionato.

Le caratteristiche di Leroy Sanè (Transfermarkt)
Le caratteristiche di Leroy Sanè (Transfermarkt)

Nella stagione 2016/2017, la sua prima con i ‘Citizens’, realizzò 9 gol fra Premier, FA Cup e Champions League, prima di arrivare poi bello pronto all’annata attuale dove solo in Premier di gol ne ha già realizzati 6 con tanto di 5 assist risultando l’Under 21 con lo score realizzativo più alto nei top 5 campionati europei a pari punteggio di reti proprio del compagno di squadra al City Gabriel Jesus.

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Numeri e prestazioni che adesso hanno portato il suo valore di mercato a 45 milioni di euro. A dir poco straordinario.

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