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Lazio, addio a Pioli a fine stagione: in pole c’è Juric, poi Oddo

Il tecnico dei capitolini è giunto al capolinea. A fine stagione concluderà il suo mandato malgrado la scadenza prevista per giugno 2017. I successori sono tanti ma nelle ultime ore i nomi del tecnico del Crotone e del Pescara hanno preso il sopravvento.
A cura di Alessio Pediglieri
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La strada sembra tracciata, a fine stagione quella della Lazio e di Pioli prenderanno una direzione differente. Nulla è servito pensare che in Europa League le aquile sono le uniche a volare e tenere alto i colori italiani. Ciò che importa è che in campionato la Zona Europa è lontanissima e nella sfida diretta contro i neroverdi dell'ultima settimana, i capitolini hanno dimostrato di non essere all'altezza delle aspettative. Il tutto aggravato con una rosa a disposizione di primo livello che annovera campioni e giovani fenomeni in ascesa. Che puntualmente tradiscono nel momento del bisogno. E così, il presidente Lotito – anche per prevenire la contestazione di una tifoseria che lo ha sempre in cima alla lista delle persone non gradite in società – sta lavorando per il dopo Pioli, il tecnico al quale si addosseranno tutte le colpe. Si parla, oltre che del Trap o Mazzarri, anche di Prandelli e Oddo. E con Lippi sullo sfondo.

Il nome, però, che ha preso quota nelle ultime ore con insistenza è Juric, attuale allenatore del Crotone: il presidente Lotito ne avrebbe parlato già al collega calabrese Vrenna, chiedendo se esistesse la possibilità di liberarlo a giugno. Il ds Tare ha però in mente altri due tecnici: Eusebio Di Francesco e Vincenzo Montella. Il primo, qualora Sousa lasciasse la Fiorentina, sembra destinato alla panchina viola; il secondo è difficile che lasci la Samp così presto… anche se tutto può accadere.

L'unico obiettivo rimasto, già a febbraio, è solo l'Europa League, con i quarti di finale a portata e l'opportunità di un exploit che, in ogni caso, salverebbe solo a metà una stagione iniziata e proseguita con il piede sbagliato. E dove le ambizioni erano differenti, possibilmente lottando per il terzo posto, traguardo mai ambito realmente da un campionato fatto di troppi bassi e pochissimi alti. E c'è aria di ribaltone.

Stefano Pioli ha un contratto che scadrà nel 2017 ma difficilmente verrà confermato a fine stagione quando le strade si divideranno anticipatamente. Lotito sta correndo ai ripari e ha dato mandato a Tare di controllare i tecnici a disposizione per capire chi potrebbe fare al caso. I nomi in cima sono due: Cesare Prandelli e Massimo Oddo. Due opposti che potrebbero però trovarsi a lottare per una panchina comunque prestigiosa. Con lo stesso obiettivo, rilanciare la Lazio. L'ex Ct della Nazionale è senza squadra dopo aver guidato il Galatasaray, e rappresenta la scelta dell'esperienza. Allena da anni e può vantare panchine importanti come quella Fiorentina e quella in Nazionale nel proprio curriculum. A Roma potrebbe portare idee nuove e quella tranquillità necessaria per ristabilire gli equilibri interni alla squadra.

Oddo rappresenta la scommessa, visto che ha iniziato da pochi mesi, ma con ottimi risultati. Ha portando il Pescara alla finale playoff in piena emergenza lo scorso anno e sta proseguendo l'opera in questa stagione, trascinato dai goal della sensazione Lapadula finito non a caso sui taccuini dei principali club di Serie A. Oddo poi è un ex, è amato e stimato dai tifosi e potrebbe dare quella spinta motivazionale che solo chi ha vissuto e giocato nel club saprebbe dare.

Ultimo nome, sempre più defilato, è quello di Marcello Lippi, altro allenatore in cerca di squadra e in attesa di capire cosa fare la prossima stagione. Di lui si era parlato qualche mese fa quando Pioli era finito sotto accusa ma poi non si era proseguito oltre. Lippi sarebbe un nome "forte" che costringerebbe Lotito ad accettare determinate direttive tecniche e non solo. Difficile pensare che il patron della Lazio possa convivere con una personalità così ben radicata come quella dell'ex CT campione del Mondo. Più facile che vi sia una scelta che prediliga allenatori più "malleabili".

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