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La Svezia fa fuori pure la Germania! Il Messico perde 3-0 ma a casa tornano i tedeschi

Il 3-0 della Svezia ai danni del Messico qualifica clamorosamente entrambe le Nazionali agli ottavi di finale eliminando la Germania campione del mondo in carica. I gol di Augustinsson, Granqvist e l’autogol di Alvarez confermano la forza della squadra di Andersson. Hernandez flop della gara al pari di un inguardabile Hector Moreno. Berg e Augustinsson i migliori.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Una gara pazzesca in un Gruppo F assolutamente incerto fino all’ultimo secondo. E’ stata subito partita vera tra Messico e Svezia  e nonostante il 3-0 in favore degli svedesi, grazie ai gol di Augustinsson, Granqvist (rigore) e un autogol di Alvarez, agli ottavi ci vanno entrambe eliminando clamorosamente la Germania. Le due Nazionali si sono date battaglia in una gara dalle mille emozioni con occasioni, soprattutto per gli svedesi, fin dal primo minuto. Il Ct Andersson nel 4-4-2 di partenza si è affidato nuovamente a Berg in attacco con Toivonen al suo fianco. Ekdal e Larsson al centro con Forsberg largo a sinistra a centrocampo.

Non cambia molto neanche il Messico di Osorio che davanti conferma il trio delle meraviglia formato da Layun, Vela e la sorpresa Lozano alle spalle dell’unica punta Hernandez con Herrera e Guardado a centrocampo a fare da scudo nel 4-2-3-1 iniziale. Al ‘Central Stadium’ il migliore in campo è stato senza dubbio Granqvist assolutamente perfetta la sua gara, così come Augustinsson entrato subito in partita. Malissimo invece Hector Moreno che non ha convinto fin dall’inizio e autore del fallo da rigore. Flop della gara anche il ‘Chicharito’. Ma andiamo dunque a vedere nell’ordine i top e i flop di Messico-Svezia analizzati ruolo per ruolo attraverso gli scontri diretti fra loro in campo.

Augustinsson sfrutta un ripiegamento difensivo sbagliato di Layun

Mancino puro, discreto in fase difensiva ma assolutamente il migliore sull’out sinistro svedese dal punto di vista offensivo. Con Forsberg costretto spesso a cambiare fascia visto l’ottimo posizionamento del diretto avversario, Alvarez, ad approfittarne è stato Augustinsson. Il terzino sinistro della Nazionale di Andersson è stato bravo per tutta la gara ma soprattutto fortunato in occasione del gol del vantaggio realizzato proprio dal difensore svedese. Una carambola pazzesca infatti ha visto finire tra i suoi piedi la rete dell’iniziale 1-0 per la Svezia.

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Ma oltre a questo gol, i meriti dell’ottima prestazione di questo calciatore vanno ricercati anche nella buona gestione di un furetto terribile come Layun che al contrario delle prime due partite, è stato gestito al meglio senza possibilità di muoversi agevolmente lungo la fascia di competenza. Sue anche le colpe del gol di Augustinsson al quale non ha applicato una marcatura adeguata in fase di ripiegamento.

‘Chicharito’ chiuso nella morsa di Granqvist e Lindelof

Non chiamatelo demerito per l’attuale attaccante del West Ham, quanto piuttosto bravura dei due centrali della Svezia, Granqvist e Lindelof, di non averlo fatto muovere. Già, perchè la partita di Javier Hernandez era tutta nelle giocate dei due possenti difensori svedesi capaci di non inciampare mai durante un intervento difensivo e di farsi trovare pronti praticamente in ogni giocata annullando l’ex punta di Manchester United e Real Madrid che non ha potuto fare altro che lasciare l’esecuzione al ben più mobile Vela lasciato più libero dalla Nazionale allenata da Andersson e che probabilmente rappresentava il pericolo minore alla vigilia.

I primi 11 in campo (SofaScore)
I primi 11 in campo (SofaScore)

Pochi palloni toccati quindi e più che altro la capacità di non riuscirsi a scrollare di dosso la marcatura neanche nella ripresa quando gli svedesi hanno cominciato a sgretolarsi un po’ tatticamente. Non proprio da flop la sua gara ma sicuramente peggiore delle prime due, assolutamente esaltanti. Per Granqvist e Lindelof invece l’ennesima conferma delle proprie immense capacità difensive ma anche realizzative con il rigore del momentaneo 2-0 realizzato con grande freddezza e precisione che ha fatto nettamente la differenza.

Ha dato tutto Berg contro l’ingenuo Hector Moreno

La partita perfetta di Berg la si è capita quando dopo 65’ di gioco ha deciso che era meglio uscire dal campo ed essere sostituito che continuare a giocare nonostante non avesse proprio più. Il paradosso è che questo aspetto non è negativo, anzi, è del tutto positivo perchè ha messo in evidenza un giocatore che dal primo minuto fino a quel momento non si è mai fermato un attimo rimanendo sempre nel vivo della gara, come in occasione del gol del 2-0 realizzato su rigore da Granqvist. E’ stato proprio lui infatti a guadagnarsi il fallo che ha permesso il raddoppio alla sua Svezia.

I numeri dell'ottima gara di Berg (SofaScore)
I numeri dell'ottima gara di Berg (SofaScore)

Ma ad agevolarlo, se così vogliamo dire, è stato sicuramente Hector Moreno. L’ormai ex difensore della Roma è stato infatti protagonista di una gara a dir poco pessima così come quella dei suoi compagni di reparto (anche Alvarez che ha provocato un autogol clamorosa) che sono andati in netta difficoltà contro i colossi svedesi. Ingenuità sul calcio di rigore, un’entrata pericolosa e che contro i tuffatori svedesi era inevitabile potesse provocare un penalty. Bocciato del tutto.

Herrera al pari di Ekdal a centrocampo, ma che battaglia tra i due!

Una battaglia vera e propria, nel vero senso della parola. Messico-Svezia è stata partita vera fin dall’inizio, un match pazzesco con interventi al limite praticamente in ogni zona del campo, soprattutto al centro dove se ne sono date di santa ragione i tanti protagonisti in quella posizione. Soprattutto Herrera ed Ekdal che non si sono mai risparmiati in alcun contrasto, andando praticamente su ogni pallone con il rischio di commettere o ricevere falli pesanti.

I tocchi di palla di Herrera ed Ekdal (WhoScored)
I tocchi di palla di Herrera ed Ekdal (WhoScored)

Dal primo tempo però, nonostante un buon approccio alla gara di Ekdal, Herrera è stato fondamentale per la manovra della squadra di Osorio che ha avuto proprio nei piedi del giocatore del Porto le intuizioni maggiori in verticale per innescare i taglia degli esterni e mettere in condizione, magari, Hernandez di andare in gol. Ekdal ha infatti subito un po’ questo movimento ad elastico di Herrera bravo in entrambe le fasi e reattivo in fase di contrasto nonostante un inizio difficile. Ottima dunque la sua gara, mentre non è da bocciare quella dell’ex Juventus e Cagliari ma sicuramente ci saremmo aspettati di più da lui in una partita così importante soprattutto dal punto di vista della personalità.

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